Machiavelli, Niccolò
Antonio Enzo Quaglio
Nella Firenze laurenziana nella quale si svolse la sua educazione letteraria, probabilmente il M. lesse, giovinetto, la Commedia nell'edizione commentata dal [...] essa, debbono far quello ch'hai fatto tu, ma non dir quello ch'hai detto tu, perché se tu hai accattato da' latini e da' forestieri assai vocaboli, se tu n'hai fatti de' nuovi, hai fatto molto bene; ma tu hai ben fatto male a dire che per questo ella ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] regione, ma di tutto un mondo, di latinitas e urbanitas, cioè di una lingua fondata sulla tradizione latina, priva perciò di forestierismi, e basata sull’uso delle classi più elevate di Roma, e quindi aliena da forme dialettali, rustiche e plebee. Si ...
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Gli studiosi moderni, come già i retori e i grammatici del mondo classico e umanistico, hanno tentato di ordinare i testi raggruppandoli in classi omogenee. Ne sono emerse varie tipologie testuali, divergenti [...] nuovo, struttura);
(e) privilegiano un ➔ lessico comune, evitando di impiegare parole di bassa frequenza d’uso, ➔ forestierismi inutili e tecnicismi (➔ terminologie) non spiegati (Lavinio 2000: 135).
I ➔ testi argomentativi sono la realizzazione di ...
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Dinamiche linguistiche contemporanee
Tullio De Mauro
Immersi nel mondo della globalizzazione delle comunicazioni gli individui e i gruppi in cui si articola la specie umana conoscono oggi fenomeni che [...] , che è la condizione che permette ai singoli di apprendere altre e nuove lingue, di trarne nuove parole, gli xenismi o forestierismi, aprendosi a nuove culture, e l’esprit de clocher, la forza di coesione con gli altri locutori della stessa lingua ...
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La norma linguistica può essere definita «come un insieme di regole, che riguardano tutti i livelli della lingua (fonologia, morfologia, sintassi, lessico, testualità), accettato da una comunità di parlanti [...] dalla radio, si possono ricordare la sostituzione del lei col voi come allocutivo di cortesia (➔ allocutivi, pronomi), la lotta ai ➔ forestierismi, l’abolizione del grafema ‹j›, precedentemente usato anche per la resa di /j/ (bujo) o al posto di ‹ii ...
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Il panorama dei quotidiani italiani a stampa è molto ricco, contando, oltre alle principali testate nazionali, più o meno indipendenti, ai quotidiani politici e a quelli sportivi, un elevato numero di [...] dei diversi tipi di articoli sono l’apertura alla colloquialità e la forte presenza dell’attualità (neologismi e forestierismi angloamericani: per es. termini bellici come tank, raid, ranger, termini informatici più o meno noti come notebook, crash ...
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La formazione delle parole riguarda l’insieme dei meccanismi e dei procedimenti di cui una lingua si serve per costruire parole (dette più tecnicamente lessemi), e permette quindi il continuo arricchimento [...] dal giapponese; computer, mouse dall’inglese) e i ➔ calchi (grattacielo dall’ingl. skyscraper, retroterra dal ted. Hinterland; ➔ forestierismi). Le opere lessicografiche seguono l’evoluzione del lessico di una lingua sia tramite gli aggiornamenti dei ...
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Il lessico è l’insieme dei lessemi (o, con termine non tecnico, delle parole) di una lingua. Come altre lingue nazionali, che vengono usate da secoli per molte delle principali funzioni comunicative, anche [...] per tradizione indiretta (➔ latinismi o ➔ cultismi);
(c) le parole prese da altre lingue, cioè i ➔ prestiti (o forestierismi); a questa categoria appartengono anche i ➔ dialettismi e i gergalismi;
(d) le parole formate in italiano, le cosiddette ...
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Il termine neologismo giunse in Italia dalla Francia, dove néologisme, formato non più tardi del 1735 su elementi del greco classico significanti «nuova parola», completati dal suffisso -isme (it. -ismo), [...] a varie condizioni: la rispondenza alle regole fono-morfologiche della lingua (che entra in gioco specialmente nell’ammissione dei ➔ forestierismi); l’avvertita e perdurante ‘necessità’ di una parola nuova per una nuova scoperta o invenzione o per un ...
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Un linguaggio tecnico della gastronomia si può datare per l’italiano già ai primi secoli (sicuramente agli inizi del Trecento), molto prima cioè della circolazione di ricettari classici, dai trattati rinascimentali [...] , vinegrè «vinaigrette»; cfr. Thomassen 1997; Schweickard 2007).
La lingua della gastronomia di oggi è molto ricca di forestierismi crudi, dal sushi giapponese al sandwich inglese, dallo tzatziki greco alla paella spagnola, dal cous cous arabo alla ...
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forestierismo
s. m. [der. di forestiero]. – In genere, ma poco com., moda o usanza venuta da un paese straniero. Più com., parola, locuzione, o anche costrutto sintattico, introdotti più o meno stabilmente in una lingua da una lingua straniera,...
forestiero
forestièro (meno com. forestière; ant. o pop. forastièro, forastière) s. m. (f. -a) e agg. [dal provenz. forestier, der. del lat. foris «fuori»]. – Persona che non è nativa del luogo in cui si trova, né ha in esso stabile residenza,...