Architetto (n. Parigi - m. ivi 1544), figlio di Martin; terminò la costruzione del transetto di Beauvais ed eseguì quello della cattedrale di Senlis. Trasformò il castello di Chantilly (1527-30), lavorò [...] al castello di Saint-Germain-en-Laye e a Fontainebleau (1540 c.). Accolse nella sua arte modi e forme italiane. ...
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Pittore francese (Bordeaux 1808 - Mentone 1876), di famiglia spagnola. A Parigi si legò col gruppo romantico di E. Delacroix e dipinse scene orientali e medievali. Nel 1840 si volse al paesaggio e divenne [...] uno dei più noti paesisti della scuola di Fontainebleau. La sua maniera si compiace di tagli scenografici in cui lo splendore delle carni e delle stoffe contrasta con l'oscurità boschiva del fondo. Trattò anche la litografia. ...
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Pittore e incisore (Parigi 1805 - ivi 1882). Noto come animalista, vicino alle soluzioni di P. Huet, ebbe grande successo alle corti di Luigi Filippo e di Napoleone III, che ammirarono specialmente i suoi [...] studî di cani e di caccia. Opere nel castello di Fontainebleau. ...
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Cesellatore (Bar-sur-Aube 1732 - Parigi 1813 o 1814). Con maniera raffinata ed elegante lavorò per la corte di Luigi XVI. Tra le opere più notevoli: la scrivania di Maria Antonietta (Louvre); un camino [...] di marmo con cesellature bronzee per Maria Antonietta a Fontainebleau; un camino nella biblioteca del re a Versailles. ...
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PALIZZI, Giuseppe
Mariantonietta Picone Petrusa
PALIZZI, Giuseppe. – Figlio di Antonio e di Doralice del Greco, fratello maggiore dei pittori Filippo, Nicola e Francesco Paolo, nacque a Lanciano, in [...] bergerie), nel 1884 (con Le pâturage), nel 1885 (con Le soir e Dans la montagne), nel 1886 (con La mare verte, forêt de Fontainebleau) e per l’ultima volta nel 1887 (con Le lancerd’une relais de chiens). Da una lettera dell’aprile del 1884 (pubbl. in ...
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Cultore di filosofie orientali (Aleksandropol´, od. Leninakan, 1877 - Parigi 1949). Nato in una provincia turca conquistata dalla Russia zarista, dopo un ventennale periodo di viaggi attraverso l'Oriente, [...] fu prima a Mosca e poi in Francia, dove fondò una comunità nei pressi di Fontainebleau, alla quale aderirono artisti e scrittori (tra i quali R. Daumal). La trasmissione della saggezza orientale è alla base del suo insegnamento, vicino alle pratiche ...
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Pittore francese (Pithiviers, Loiret, 1610 - Parigi 1663), detto "le petit Guide", per il suo desiderio di emulare G. Reni. Dipinse quadri di soggetto sacro (molti dispersi durante la rivoluzione francese) [...] che mostrano la conoscenza dell'arte del Correggio, del Parmigianino e assonanze con la scuola di Fontainebleau. Di un incisivo realismo sono tre nature morte (Parigi, Louvre; Roma, Galleria Spada; Rennes, Museo), firmate con il solo cognome, e ...
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GIOVANNI BATTISTA di Iacopo, detto il Rosso Fiorentino
Roberto Ciardi
Nacque a Firenze, nel "popolo" di S. Michele Visdomini, l'8 marzo 1494.
Dall'atto del battesimo, celebrato il giorno seguente, non [...] Rosso, in Paragone, IV (1953), 43, pp. 51-53; D. Panofsky - E. Panofsky, The iconography of the Galerie François I at Fontainebleau, in Gazette des beaux-arts, s. 6, LII (1958), pp. 113-190; F. Zeri, Eccentrici fiorentini, in Bollettino d'arte, XLVII ...
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Pittore (Beauvais o Amiens 1570 circa - Parigi 1634), lavorò nel nord-est della Francia e a Parigi, dove fu protetto da Maria de' Medici; dal 1623 fu nominato peintre du Roi. Fu il primo maestro di N. [...] Poussin. Esponente del tardo manierismo, subì l'influenza della scuola di Fontainebleau e della pittura fiamminga (Martirio di s. Vincenzo, 1611-12, Les Andelys, Notre-Dame; Presentazione al tempio, 1624, Parigi, St.-Joseph des Carmes; S. Carlo ...
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Bibliografo (Coulommiers 1765 - Parigi 1825); bibliotecario sotto il Direttorio, l'Impero e la Restaurazione, amministrò e valorizzò il materiale librario che la Rivoluzione aveva confiscato. Promosse [...] del Direttorio (divenuta poi del Consiglio di stato e andata distrutta nell'incendio del 1871 con le biblioteche di Fontainebleau, di Compiègne, di Saint-Cloud). La sua raccolta privata fu venduta nel 1828. È noto, soprattutto, come autore del ...
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arazzeria
arazzerìa s. f. [der. di arazzo]. – 1. L’arte di fare gli arazzi, e il luogo dove si tessono o si custodiscono: l’a. di Bruxelles, di Fontainebleau. 2. Complesso di arazzi.