La norma linguistica può essere definita «come un insieme di regole, che riguardano tutti i livelli della lingua (fonologia, morfologia, sintassi, lessico, testualità), accettato da una comunità di parlanti [...] a imporsi, almeno nei casi in cui le differenze fonetiche non hanno riflesso nella grafia e hanno un basso rendimento fonologico (il diverso grado di apertura delle vocali medie, la sonorità o meno della sibilante intervocalica e dell’affricata ...
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Musicologo (Milano 1913 - ivi 1986). Laureato in filosofia, studiò musica con A. Casella. Si dedicò inizialmente all'attività cinematografica, fondando nel 1935 la Cineteca italiana. Partecipò alla nascita [...] del Centro di fonologia musicale di Milano e curò la regia di opere di A. Schönberg, E. Chabrier, J. Massenet, H. Wolf. Prof. di storia della musica all'univ. di Palermo (1957-70) e al DAMS di Bologna (1971-83), ha scritto saggi fondamentali quali: ...
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Glottologo (Treviri 1875 - Monaco di Baviera 1962), prof. a Lipsia (1899), a Basilea (1902), Rostock (1909), Jena (1913), Bonn (1924) e Monaco (1926). Dopo aver pubblicato un fondamentale manuale dedicato [...] alla fonologia e morfologia latina (Handbuch der lateinischen Laut-und Formenlehre, 1902), si occupò di fonetica greca (Griechische Lautstudien, 1905), di morfologia baltica (Die indogermanischen iā- und io-Stämme im Baltischen, 1914) e della lingua ...
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Insieme alle ➔ consonanti, le vocali (dal lat. (litteram) vocālem «lettera provvista di voce») sono una delle due fondamentali categorie di foni linguistici (➔ fonetica; ➔ fonologia).
Per definire le vocali [...] in sillaba aperta non finale sono in genere più lunghe di quelle in sillaba chiusa (➔ vocale breve). Solitamente il contrasto fonologico è tra vocale lunga e vocale breve (per es., lat. pālus «palo» ~ pălus «palude»); molto rari sono gli idiomi che ...
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La scienza in Cina: l'epoca Song-Yuan. Lo studio della lingua: la fonologia
Edwin G. Pulleyblank
Lo studio della lingua: la fonologia
La Cina generò il proprio sistema di scrittura nel secondo millennio [...] musicale cinese, un'analogia che poteva interessare i monaci cinesi, ma che non ha nessun significato dal punto di vista fonologico.
Fatta eccezione per l'ovvio termine 'suoni delle labbra' che denota le labiali, i nomi cinesi per i diversi tipi ...
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Per i grammatici antichi, il termine consonante (gr. stoikhêion [o grámma] sýmphōnon, lat. littera consonans) indicava una lettera che (per es., gr. β, γ, δ, lat. b, c, d) si riteneva non potesse essere [...] rotacismo: /sulʤeˈlato/ sul gelato > [surdʒeˈlato]. La posizione di coda sillabica è soggetta a fenomeni fonologici anche nelle varietà settentrionali, in molte delle quali le nasali sono velarizzate quando compaiono in fine sillaba (molto spesso ...
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L’espressione italianizzazione dei dialetti fa riferimento in generale al processo per cui i dialetti tendono ad evolversi verso una riduzione della loro distanza strutturale con l’italiano, a tutti i [...] di un dialetto anche a livelli diversi da quello lessicale. Da un lato, possono introdurre fonemi estranei, avvicinando il sistema fonologico a quello dell’italiano. Per es., [ʎ] può comparire in torinese, quando non è adattato in [j] o almeno [lj ...
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Compositore (Castano Primo 1930 - Milano 1999). Studiò al conservatorio di Milano, quindi con B. Bettinelli, L. Berio e B. Maderna, e frequentò i corsi estivi di Darmstadt. Fondatore del complesso Ars [...] Antiqua (1963), diresse sino al 1970 lo Studio di fonologia musicale di Milano e insegnò musica elettronica al conservatorio di Milano (1969-80), passando a dirigere i conservatorî di Mantova (1980-83) e Verona (1984-89), e poi il Laboratorio di ...
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In linguistica, si dice di ogni elemento formale di un atto linguistico che svolga funzione distintiva o individuante nei riguardi dell’elemento immediatamente superiore di cui entra a far parte secondo [...] le necessità interne di una determinata struttura. In fonologia, una data realizzazione articolatoria è detta r., e quindi riconosciuta come fonema autonomo, solamente se la sua struttura fonetica è utilizzata non solo in quella data parola e vicino ...
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Filologo, linguista e critico letterario russo (Mosca 1896 - Boston 1982). Iniziatore del metodo formalista in critica letteraria, è da considerarsi anche fra i fondatori, con N. Trubeckoj, nel Circolo [...] linguistico di Praga, dello strutturalismo in linguistica. Fondatore del "binarismo" in fonologia e più generalmente in linguistica, ha aperto numerose direzioni di ricerca, talora genialmente, come negli studî sul linguaggio infantile e sui disturbi ...
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fonologia
fonologìa s. f. [comp. di fono- e -logia]. – 1. Nella linguistica tradizionale, sinon. di fonetica nella sua accezione più generale, come dottrina dei suoni di cui è costituita la parola, significato precisatosi poi in quelli di...
fonologico
fonològico agg. [der. di fonologia] (pl. m. -ci). – Della fonologia, che ha rapporto con la fonologia: il sistema f. dell’italiano. ◆ Avv. fonologicaménte, dal punto di vista della fonologia.