Vyakarana
Vyākaraṇa
Termine sanscr. («analisi grammaticale») che indica la tradizione grammaticale indiana.
Storia
Il linguaggio è sin dall’antichità una delle preoccupazioni fondamentali della filosofia [...] allo studio del Veda, tre erano linguistiche, l’analisi grammaticale (vyākaraṇa), l’analisi etimologica (nirukta) e la fonetica (śikṣā). Il nucleo essenziale del linguaggio fu individuato nelle radici verbali, dalle quali derivano le parole grazie ...
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(o pehlevi) La fase media dello sviluppo storico del gruppo linguistico iranico e la letteratura, religiosa e profana, redatta in tale lingua e scrittura. Il p., costituito da 2 dialetti principali il [...] aramaico, che in questo processo subì le seguenti modifiche: caduta di alcune lettere che non avevano corrispondenza fonetica nelle lingue iraniche; utilizzazione di segni, in origine consonantici, per annotare vocali e consonanti; uso di parole ...
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. Un po' più recente e di lettura più facile dell'alfabeto glagolitico (v.), l'alfabeto cirillico si riaccosta molto di più ai caratteri greci. Mentre però l'alfabeto glagolitico ha dei rapporti, discussi [...] ", graždanskij šrift, per opera di Pietro il Grande, nel 1708: v. russia), ma la scarsa evoluzione e grande affinità fonetica tra i singoli parlari slavi, lo stretto legame tra la religione ortodossa e l'alfabeto cirillico, e infine le continue ...
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MA‛LŪLĀ
Giuseppe FURLANI
Piccolo villaggio situato a nord-ovest di Damasco, nell'Antilibano, nel quale si parla ancora al giorno d'oggi un dialetto neoaramaico, appartenente al ramo occidentale dei [...] questo villaggio sono contornati del tutto da popolazioni le quali parlano dialetti arabi, il loro aramaico ha subito profondamente nella fonetica l'azione dell'arabo dialettale della Siria.
Bibl.: I. Parisot, Le dialecte de Ma‛lula, Parigi 1898; G ...
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Lingua derivata dal latino, l’italiano fa parte della famiglia romanza (detta anche, meno spesso, neolatina) insieme a francese, spagnolo, portoghese, gallego, catalano, romeno e altre minori. A causa [...] si trova la frase seguente:
(2) doukipudonktan, se demanda Gabriel excédé
La prima parola non è che la traslitterazione scherzosamente quasi-fonetica della frase francese d’où qu’il pue donc tant (più o meno «com’è che puzza insomma tanto»): l’una e ...
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La grammaticalizzazione è il fenomeno per cui forme linguistiche libere (per es., parole) perdono gradualmente l’autonomia fonologica e il significato lessicale, fino a diventare forme legate con valore [...] sufficienti, perché si abbia grammaticalizzazione: indebolimento semantico (all’ingl., semantic bleaching), riduzione morfologica ed erosione fonetica.
Per indebolimento semantico s’intende la perdita di tutto (o quasi) il contenuto semantico di una ...
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È l'arte che insegna a tracciare elegantemente, con regole sicure, le varie forme delle scritture. Appartiene al ramo delle arti grafiche, non essendo che un disegno quasi sempre ex tempore, sia che a [...] ideografica). La calligrafia è considerata una delle arti belle minori; suo oggetto, per quanto riguarda le scritture fonetiche, è lo studio teorico, pratico, artistico del vergare, collegandole opportunamente fra di loro, le lettere dell'alfabeto ...
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Termine usato dai grammatici greci a indicare un caso particolare di caduta di uno o più suoni in fine di parola (cfr. ἀϕαίρεσις all'iniziale, συγκοπή all'interno, v. aferesi, sincope), p. es., δῶμα, δῶ [...] "casa"; con lo stesso significato è impiegato ancora oggi. L'apocope è dovuta linguisticamente a due forze: una fonetica che si manifesta sia attraverso l'indebolimento spontaneo della finale delle parole, come nelle lingue slave, sia attraverso l' ...
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scevà Nella terminologia della scuola masoretica di Tiberiade, nome (dall’ebraico shĕwā, der. di shaw «niente») di un simbolo grafico ebraico che viene sottoscritto a un grafema consonantico e ha diverse [...] composito, associato ai simboli grafici delle vocali segōl, qamaṣ e pataḥ, denota i ḥatēfīm, vocali di quantità brevissima.
In fonetica, la vocale centrale, equidistante dalle estreme. Uno s. (ǝ) è stato postulato per l’indoeuropeo sulla base di casi ...
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Filologo (Stettino 1827 - Lichtenthal, Baden-Baden, 1906), prof. nell'univ. di Halle, passò poi nel 1872 a quella di Strasburgo, dove insegnò sino al 1879 filologia romanza. Le sue opere principali sono, [...] Poesie der Gegenwart (1870). Si occupò anche di letteratura spagnola (Francisca Hernandez und fray Francisco Ortiz, 1864, ecc.). Dal 1871 al 1895 diresse le Romanische Studien. Compilò un sistema di trascrizione fonetica per le lingue romanze. ...
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fonetica
fonètica s. f. [dall’agg. fonetico]. – Nella linguistica tradizionale, ramo della scienza linguistica che studia i fonemi, o suoni articolati dall’apparato di fonazione umano: f. generale; f. storica, che descrive lo sviluppo di un...
fonetico
fonètico agg. [dal gr. ϕωνητικός, der. di ϕωνή «voce, suono»] (pl. m. -ci). – Che concerne la fonetica, in generale, o il fenomeno della fonazione, o i fonemi in partic. e il loro sistema: studî f., ricerche f.; i caratteri f., la...