Figlio naturale di Lorenzo Alberti, Leon Battista Alberti (Genova 1404 - Roma 1472) visse i primi anni lontano da Firenze, con il padre esule, in varie città dell’Italia settentrionale (Genova, Venezia, [...] stabilizzando. Con la creazione di un alfabeto ortofonico, funzionale alla descrizione pratica e chiara dell’inventario dei fonemi del fiorentino contemporaneo, Alberti di fatto è il primo a individuare alcune coppie minime (➔ coppia minima) per ...
Leggi Tutto
I suoni sibilanti sono una sottoclasse di ➔ consonanti (➔ fricative), suoni rumorosi e intensi, articolati mediante un forte restringimento del condotto orale.
La differenza tra fricative sibilanti (ingl. [...] nel molisano, nel pugliese e nel calabrese l’esito allofonico è anche sonorizzato, (per es. pensare > [penˈʣaːre]).
Il fonema /s/ è spesso palatalizzato prima di occlusiva o di /m/: ciò avviene nelle Marche e nell’Abruzzo occidentale come pure nel ...
Leggi Tutto
Anatomia e medicina
La porzione d’impianto di un organo in accrescimento (r. del pelo, r. dell’unghia), oppure l’elemento morfologico che dà fissità a un organo (r. del dente, della lingua) o che ne costituisce [...] di sostanze di riserva, come avviene, per es., nell’asfodelo.
Linguistica
Elemento costituito da uno o più fonemi, non ulteriormente analizzabile né riducibile morfologicamente e semanticamente, presente come nucleo concettuale centrale in tutte le ...
Leggi Tutto
segno Fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono trarre indizi, deduzioni, conoscenze ecc. Qualsiasi oggetto o più spesso figura che sia convenzionalmente assunta come espressione e rappresentazione [...] Nella lingua russa, s. duro (tvërdyj znak) e s. molle (mjagkij znak), nome di due lettere che indicavano una volta due fonemi diversi, oggi non più pronunciati. Il s. duro dopo la riforma ortografica non è più usato, salvo in particolari casi, mentre ...
Leggi Tutto
Termine coniato da J.W. Goethe (ted. Morphologie) nel 1785 per indicare l’anatomia comparata; significa, in generale, studio, descrizione delle forme.
Biologia
Studio della forma e della struttura degli [...] morfologici delle parole di una lingua, soprattutto nelle loro reciproche influenze, e in particolare l’utilizzazione dei fonemi a scopi morfologici. La morfosintassi è lo studio sistematico delle regole che presiedono alla formazione di un ...
Leggi Tutto
SINTASSI (XXX, p. 859; App. II, 11, p. 834)
Ugo Vignuzzi
Nel panorama della linguistica dello scorcio del secolo 19° e del principio del 20° non si può certo affermare che gli studi sintattici godessero [...] Saussure, Ch. Bally e H. Frei che conia il termine "monema" (1941) per indicare le unità minime del signifié (parallelo a "fonema" per le unità minime del signifiant): il termine sarà ripreso poi da molti linguisti, fra cui A. Martinet che lo porrà ...
Leggi Tutto
L’area linguisticamente meridionale d’Italia comprende in realtà anche zone che, dal punto di vista geografico, sono ancora centrali, come una parte della provincia di Ascoli Piceno, a sud del fiume Aso, [...] è il caso più evidente di una tendenza che interessa l’intero Centro-Sud, e cioè la scissione di alcuni fonemi in due varianti: una, costrittiva, in posizione debole (iniziale assoluta, intervocalica o prima di /r/), l’altra, occlusiva, in posizione ...
Leggi Tutto
Si intendono per volgari medievali d’Italia le varietà linguistiche diverse dal latino scritte in Italia nel medioevo e nel primo Rinascimento prima dell’imporsi del fiorentino, chiamato ben presto toscano [...] parzialmente la propria lingua ad alcuni tratti di quella d’arrivo, ma soprattutto chi ascoltava trasformava mentalmente alcuni fonemi e morfemi in quelli propri, come facevano, mutatis mutandis, i copisti che, per es., copiando un manoscritto ...
Leggi Tutto
Nel linguaggio comune si dice che una frase, un discorso, una lingua hanno una propria ‘musicalità’. Naturalmente, questa è un’affermazione tutt’altro che chiara e rigorosa. Probabilmente, è ispirata da [...] 2000; Grice et al. 2005; Gili Fivela 2008). In quest’ultimo approccio, il contorno intonativo è scomposto in una sequenza di due ‘fonemi’ intonativi: il tono alto (A) e quello basso (B). La differenza tra i due toni è paradigmatica: A sarà sempre più ...
Leggi Tutto
Posta al centro del bacino occidentale del Mediterraneo, la Sardegna trae dalla posizione geografica e dall’accentuata diversificazione interna del territorio i fattori che caratterizzano la sua storia [...] , leggenda» ~ c[ɔ]ntu «io racconto», b[e]ni «vieni» ~ b[ε]ni «bene», e un sistema vocalico a sette fonemi, di contro a quello a cinque delle varietà settentrionali. Diversificata è anche la tipologia di prostesi vocalica: i- (+ s + consonante) in ...
Leggi Tutto
fonema
fonèma s. m. [dal fr. phonème, e questo dal gr. ϕώνημα «espressione vocale», der. di ϕωνέω «produrre un suono»] (pl. -i). – In linguistica, ogni elemento sonoro, o unità elementare, del linguaggio articolato, considerato sotto l’aspetto...