variante biologia Individuo che presenta, per un dato carattere, una differenza rispetto al tipo o alla media o alla norma; la comparsa di v. in popolazioni naturali è generalmente legata all’insorgenza [...] italiano nelle due locuzioni non posso, non chiedo: l’ultimo fonema della negazione, n, appare rispettivamente bilabiale (come in impacco) è una v. di i (v. condizionata dai fonemi iniziali della parola seguente, e dipendente dagli sviluppi del ...
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RICONOSCIMENTO
Paolo Ercoli
Giorgio Sommi
Luigia Carlucci Aiello
Giorgio Musso
Premessa: riconoscimento di configurazioni. − I primi tentativi di r. automatico, risalenti agli inizi del 20° secolo, [...] un processo a stati finiti che evolve in istanti discreti di tempo e produce un insieme finito di unità acustiche elementari (un fonema o un suo sottoinsieme). Un modello di questo tipo è associato a ogni parola del vocabolario da riconoscere (fig. 3 ...
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Filosofia
G.W. Leibniz chiamò arte c. quella che R. Lullo aveva battezzato ars magna, e cioè il simboleggiamento dei vari concetti in segni geometrici o algebrici, tale che permettesse di combinarli reciprocamente [...] possibilità che le unità linguistiche hanno di associarsi tra loro per dar luogo a unità di livello superiore (combinazione di fonemi per dar luogo a morfemi, di morfemi per dar luogo a parole o locuzioni ecc.).
Metodo combinatorio
Metodo filologico ...
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In italiano l’➔accento grafico assolve a molteplici scopi e il suo impiego obbedisce a regole che sintetizzano esigenze tra loro distinte.
Mentre nella scrittura a mano l’accento ha spesso forma semicircolare, [...] i e u prevedono invece l’accento acuto). Nel caso di ‹e› e ‹o› l’accento grave indica il timbro aperto del fonema corrispondente, come in caffè o però; mentre l’accento acuto indica il timbro chiuso, come in perché o nell’interiezione romanesca ahó ...
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Medicina
Complesso di strutture che mantiene in reciproca contiguità due o più superfici ossee.
Classificazione
Gli elementi scheletrici che costituiscono le a. possono essere mobili, semimobili o fissi; [...] e una fissa) si pongono in rapporto reciproco di occlusione, di stretta o di apertura per ottenere la pronuncia di un fonema costituisce il luogo (o punto) di a.; l’articolatore è la parte dell’apparato di fonazione che contribuisce attivamente all ...
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Undicesima lettera dell’alfabeto latino.
linguistica Il nome italiano elle e quello latino el sono costituiti dal suono stesso della lettera con una vocale d’appoggio; il nome greco λάμβδα deriva invece [...] della l dentale o alveolare, ma costituisce o una pronuncia assimilata del gruppo li davanti a vocale o, più spesso, un fonema a sé, distinto sia da l sia da li̯̯ e rappresentato nella scrittura per mezzo di speciali combinazioni come l’italiano gl ...
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samskara
saṃskāra
Traslitt. del termine sanscr. (letteralmente «fattore purificante») usato in varie accezioni tra cui «disposizione interiore», «traccia mnestica» e «purificazione rituale». Nel buddismo [...] positivo accumulato mediante la purificazione. Il termine s. ha anche rilevanza linguistica, in partic. nella teoria fonemica della significazione tematizzata in prima istanza da Śābara (➔ Mīmāṃsā) e discussa soprattutto nel dibattito successivo che ...
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Linguistica
Sesta lettera dell’alfabeto latino. La sua forma, uguale a quella dell’Ϝ maiuscola latina, deriva dal segno Ϝ (digamma) dell’alfabeto greco primitivo, segno che era usato per indicare la semivocale [...] scrittura moderna minuscola si fusero i due tratti orizzontali formando un occhiello.
Nella lingua italiana il fonema costantemente ed esclusivamente rappresentato dalla lettera f è una consonante labiodentale spirante sorda, pronunciata (come la ...
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Letteratura e musica
Giancarlo Moretti
Alcuni generi musicali quali il melodramma, la romanza, il Lied e la canzone, per citare i più comuni, nascono dall'incontro tra musica e parola, da una correlazione [...] la musica all'immutabilità della liturgia, e quindi la propria individualità alla norma, ha cercato una sacralità ancestrale del fonema, portando il senso della parola ad assorbire la forza simbolica del gesto dell'officiante. Può essere il caso di ...
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sillaba La minima unità fonica (autonoma e distinta sotto l’aspetto dell’articolazione) in cui si possono considerare divise le parole.
La s. è costituita da un punto vocalico o centro o apice, formato [...] maggiore sonorità della s.; confine sillabico, la linea ideale o la pausa concreta che separa due s.; fonema consonantico in funzione sillabica, il fonema (per es., n, m, l, r, s ecc.) che viene assunto come centro di s. e svolge perciò una funzione ...
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fonema
fonèma s. m. [dal fr. phonème, e questo dal gr. ϕώνημα «espressione vocale», der. di ϕωνέω «produrre un suono»] (pl. -i). – In linguistica, ogni elemento sonoro, o unità elementare, del linguaggio articolato, considerato sotto l’aspetto...