KALAMIS (Κάλαμις, Calamis)
P. Orlandini
1°. - Scultore greco del V sec. a. C., la cui opera costituisce il ponte di passaggio fra il primo periodo dello stile severo e l'età di Fidia. La tradizione letteraria [...] , di una statua femminile non bene identificata (Alcmena? Plin., Nat. hist., xxxiv, 71) e di una statua dell'eroe focese Ifito, note attraverso un'iscrizione ora perduta. I rapporti con Gerone, Pindaro e Kallias (genero di Cimone), collocano K. nell ...
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(gr. Μεγάλη ῾Ελλάς) Denominazione attestata forse dalla seconda metà del 4° sec. a.C., e con più sicurezza dal 2° sec., per designare il complesso delle colonie greche dell’Italia meridionale peninsulare; [...] e politica di carattere aristocratico. Notevole la fama conseguita nella speculazione filosofica dalla scuola eleatica di Velia (colonia focese sulla costa tirrenica) con Parmenide, e nello sviluppo di dottrine fisiche, matematiche e mediche.
L’arte ...
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NARBONENSIS, Gallia
G. C. Susini
Provincia romana (per i caratteri artistici della N., v. gallo-romana, arte). - Fu detta anche Gallia Transalpina, o Ulterior, o semplicemente Provincia (donde Provenza, [...] , e per respingere la pressione delle popolazioni celto-liguri. Attorno al 125 a. C. si formò ai danni della città focese un'alleanza di Vocontii e Salluvii, sconfitti due anni più tardi. Poco dopo i Romani fondarono il primo presidio militare in ...
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ORCHOMENOS di Beozia (῾Ορχομενός, Orchomĕnus)
L. Vlad Borrelli
Una delle più illustri città della protostoria greca, capitale dei Minî, situata sul lago Copaide, alle pendici dell'Akontion, presso il [...] il grosso torrione dell'acropoli, mentre i varî rappezzi che si notano nella cinta sarebbero dovuti a Onomarco, il generale focese che, occupata O. (355 a. C.) tentò qui, invano, di opporsi a Filippo il Macedone (Scranton).
Presso la pendice N ...
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LEGNO (ξύλον, lignum - prodotto naturale, cioè la parte legnosa della pianta; ὕλη, materies - il l. considerato in rapporto al suo impiego: industriale, domestico, artistico)
G. Bermond Montanari
L. [...] Platone (Ione, 533) lo chiama figlio di Panopeos e dice che può essere stato un beota. Per Euripide, invece, era focese. Lo stesso Ulisse illustra le proprie abilità di intagliatore di legname quando parla dell'olivo in cui lavorò il proprio letto a ...
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CIBELE (Κυβέλη, Κυβήβη; Cybele; in hittito Kubaba)
B. M. Felletti Maj
Divinità le cui origini si identificano probabilmente nella grande divinità femminile, venerata dall'epoca micenea, sia in Asia che [...] importante il motivo del leoncino sulle ginocchia della dea, motivo noto dai ritrovamenti arcaici di Kyme e della colonia focese Massalia, che ritorna nei rilievi del IV-III sec., sia nell'Attica, sia in Asia Minore. Questa tipologia, d ...
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Vedi ROMANA, Arte dell'anno: 1965 - 1997
ROMANA, Arte
R. Bianchi Bandinelli
Red.
H. J. Eggers
F. Coarelli
I. I problemi dell'arte romana. La sua importanza storica. - II. Dalle origini a circa il [...] Vulca e che l'immagine di legno conservata nel tempio di Diana sull'Aventino era stata portata a Roma dalla colonia focese di Marsiglia. I frammenti di decorazioni in terracotta trovati nel sottosuolo di Roma e pertinenti a lastre di rivestimento o ...
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focese
focése agg. e s. m. e f. [dal lat. Phocensis]. – Della Fòcide (gr. Φωκίς, lat. Phocis), regione storica della Grecia centrale; abitante, nativo, originario della Focide. Dialetto f. (o, come s. m., il focese), uno dei dialetti greci...
vittoriato
s. m. [dal lat. victoriatus, agg. (der. di victoria «vittoria»), sottint. nummus «moneta»]. – Moneta d’argento romana, col tipo costante della testa laureata di Giove e della Vittoria incoronante un trofeo, e la leggenda Roma. La...