La composizione è un procedimento morfologico che permette di formare parole nuove (➔ neologismi) combinando insieme due (o più) morfemi lessicali invece che una parola e un affisso (➔ affissi), come accade [...] hanno alcune specificità: (a) sono formati tipicamente da due parole autonome, a differenza di altre lingue di tipo fusivo (o flessivo; ➔ lingue romanze e italiano); (b) la relazione fra i costituenti di un composto non è di norma segnalata da marche ...
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Il termine suppletivismo designa il fenomeno morfologico (➔ morfologia) per il quale in uno stesso paradigma flessivo (➔ paradigmi) entrano a far parte due (o più) morfemi lessicali diversi. Il risultato [...] (➔ coniugazione verbale), nel cui paradigma compare più di una radice, mentre gli affissi sono quelli tipici della classe flessiva a cui il verbo appartiene. Si veda la coniugazione dell’indicativo presente del verbo andare (con alternanza di radice ...
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Un paradigma è l’insieme delle forme di una parola (tecnicamente, un lessema). Sono esempi di paradigma le forme che prende un verbo nella coniugazione, un pronome, un aggettivo e un nome nella declinazione.
I [...] di ricondurre le diverse forme impiegate nel discorso al lessema di cui sono manifestazione, e anche di produrre tutte le forme flesse regolari di un lessema mai incontrato prima. Sono, ad es., in grado di coniugare un verbo derivato con il suffisso ...
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La formazione delle parole riguarda l’insieme dei meccanismi e dei procedimenti di cui una lingua si serve per costruire parole (dette più tecnicamente lessemi), e permette quindi il continuo arricchimento [...] , che possono essere definite parole semplici. Queste ultime sono formate da un solo morfema lessicale e di norma da affissi flessivi, ma non contengono affissi derivazionali (presto, cas-a, bar, giall-o, blu, av-ere, è).
I parlanti hanno in genere ...
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Per secoli l’italiano, fuori di Toscana, è stato imparato sui libri: per questo si è sottratto ai processi di trasformazione caratteristici delle lingue che si sono sviluppate dall’alto medioevo a oggi [...] . In napoletano, il dittongo è stato applicato ai nuovi casi lessicali di [ɛ], [ɔ], integrati entro i paradigmi flessivi nominali e verbali, dal medioevo a oggi, cioè dopo il passaggio delle desinenze etimologiche metafonizzanti a [-o] (poi [-ə]) e ...
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Le parole polirematiche (dette anche semplicemente polirematiche) sono elementi lessicali (o lessemi; ➔ lemma, tipi di; ➔ locuzioni), formati da più di una parola, che hanno una particolare coesione strutturale [...] di ciò, secondo Voghera (2004), sta nel fatto che i verbi oppongono maggiore resistenza alla perdita dei tratti flessivi: i verbi polirematici infatti hanno tutti una testa verbale (diversamente dalle altre categorie lessicali: vedi sotto). Dall ...
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Il termine genere indica un fenomeno morfologico riguardante i nomi (e le parole ad essi riconducibili: aggettivi, pronomi, participi), per il quale in alcune lingue (tra queste l’italiano) ciascuno di [...] , dato che è su di essi che si basa l’accordo, nel quale intervengono anche le marche di genere. Tuttavia, una terminazione flessiva non ha di solito la facoltà di cambiare il significato della parola.
Le forme su cui ci si è appena soffermati paiono ...
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Per coniugazione si intende l’insieme delle variazioni morfologiche del verbo in relazione al modo, al tempo, all’aspetto, alla diatesi, alla persona, al numero e al genere. Il termine (dal lat. coniugatiōnem [...] si registrano altri fenomeni, che possono, nell’insieme, interpretarsi come «l’abbandono di una serie di tratti flessivi, con una conseguente semplificazione del sistema, tendente a ridurre la ricchezza desinenziale sostituendo a singole forme legate ...
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Le varietà italo-albanesi (arbëresh) sono parlate in 50 comunità (di cui 41 sedi comunali), distribuite in Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia (fig. 2). Gruppi albanofoni [...] ) b., l’obliquo (funzione di dativo / genitivo) (1) c., e l’ablativo, limitato ad alcuni contesti sintattici. I suffissi flessivi marcano insieme al caso il numero e la definitezza (articolo posposto). Nell’esempio (1) sono illustrate le flessioni di ...
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Il perimetro del linguaggio della moda è difficilmente definibile. Il termine moda (dal fr. mode, connesso al lat. modus «maniera») è attestato per la prima volta in italiano nel trattato moraleggiante [...] adattamento di termini provenienti da altre lingue segue principi analogici, per es. nell’attribuzione del genere con i morfemi flessivi della nostra lingua: il kimono, ma una pashmina «tipo di sciarpa» (1997, dal panjabi pashmina «lana»). L’italiano ...
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flessivo
agg. [der. del lat. flexus, part. pass. di flectĕre «piegare»]. – Che riguarda la flessione (cioè la declinazione e la coniugazione) delle parole: le forme f. del verbo. Nella classificazione morfologica delle lingue, lingue f. (in...
flesso1
flèsso1 agg. [dal lat. flexus, part. pass. di flectĕre «piegare»], letter. – Piegato: braccio f., ginocchia flesse. Con valore di vero e proprio participio: surgendo ebbe i ginocchi Per riverenzia, e così il capo f. (Ariosto); e nell’accezione...