Il termine analogia designa il processo diacronico attraverso cui una parola cambia forma fonologica e morfologica per diventare più somigliante a un’altra parola già esistente nella lingua. Tale processo [...] ’estensione analogica. Ad es., in latino una serie di nomi maschili e neutri formavano il plurale secondo diversi tipi flessivi:
(4) senātus / senātūs
(5) tempus / tempora
Nell’evoluzione diacronica tale pluralità di forme s’è fortemente ridotta, o è ...
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La composizione è un procedimento morfologico che permette di formare parole nuove (➔ neologismi) combinando insieme due (o più) morfemi lessicali invece che una parola e un affisso (➔ affissi), come accade [...] hanno alcune specificità: (a) sono formati tipicamente da due parole autonome, a differenza di altre lingue di tipo fusivo (o flessivo; ➔ lingue romanze e italiano); (b) la relazione fra i costituenti di un composto non è di norma segnalata da marche ...
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Il termine suppletivismo designa il fenomeno morfologico (➔ morfologia) per il quale in uno stesso paradigma flessivo (➔ paradigmi) entrano a far parte due (o più) morfemi lessicali diversi. Il risultato [...] (➔ coniugazione verbale), nel cui paradigma compare più di una radice, mentre gli affissi sono quelli tipici della classe flessiva a cui il verbo appartiene. Si veda la coniugazione dell’indicativo presente del verbo andare (con alternanza di radice ...
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Un paradigma è l’insieme delle forme di una parola (tecnicamente, un lessema). Sono esempi di paradigma le forme che prende un verbo nella coniugazione, un pronome, un aggettivo e un nome nella declinazione.
I [...] di ricondurre le diverse forme impiegate nel discorso al lessema di cui sono manifestazione, e anche di produrre tutte le forme flesse regolari di un lessema mai incontrato prima. Sono, ad es., in grado di coniugare un verbo derivato con il suffisso ...
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La formazione delle parole riguarda l’insieme dei meccanismi e dei procedimenti di cui una lingua si serve per costruire parole (dette più tecnicamente lessemi), e permette quindi il continuo arricchimento [...] , che possono essere definite parole semplici. Queste ultime sono formate da un solo morfema lessicale e di norma da affissi flessivi, ma non contengono affissi derivazionali (presto, cas-a, bar, giall-o, blu, av-ere, è).
I parlanti hanno in genere ...
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GRAMMATICA (γραμματική, grammatica)
Gino FUNAIOLI
Alfredo SCHIAFFINI
Antichità classica. - Fino al Medioevo grammatica non significò strettamente quella disciplina che noi così chiamiamo; all'idea [...] e in Sesto Empirico. È evidente che dalle regole, a mezzo dell'analogia fissate prima sul fondamento dei tipi formativi e flessivi e quindi anche al di là di essi, si passò poi a discutere sull'"esattezza" (ὀρϑότης) intrinseca del linguaggio, a ...
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Rapporto di somiglianza tra due oggetti; e tale, in particolare, che ad esso possa applicarsi l'argomentazione mediante la quale, dall'eguaglianza o somiglianza constatata tra alcuni elementi di tali oggetti, [...] un vocabolo subisce l'attrazione d'un altro vocabolo (di solito concettualmente affine oppure opposto) all'infuori degli elementi flessivi, si parla, piuttosto che di analogia, d'incrocio (v.): p. es. il greco ϕάρυγξ è *ϕάρυξ rifatto secondo λάρυγξ ...
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Per secoli l’italiano, fuori di Toscana, è stato imparato sui libri: per questo si è sottratto ai processi di trasformazione caratteristici delle lingue che si sono sviluppate dall’alto medioevo a oggi [...] . In napoletano, il dittongo è stato applicato ai nuovi casi lessicali di [ɛ], [ɔ], integrati entro i paradigmi flessivi nominali e verbali, dal medioevo a oggi, cioè dopo il passaggio delle desinenze etimologiche metafonizzanti a [-o] (poi [-ə]) e ...
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Le parole polirematiche (dette anche semplicemente polirematiche) sono elementi lessicali (o lessemi; ➔ lemma, tipi di; ➔ locuzioni), formati da più di una parola, che hanno una particolare coesione strutturale [...] di ciò, secondo Voghera (2004), sta nel fatto che i verbi oppongono maggiore resistenza alla perdita dei tratti flessivi: i verbi polirematici infatti hanno tutti una testa verbale (diversamente dalle altre categorie lessicali: vedi sotto). Dall ...
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Il termine genere indica un fenomeno morfologico riguardante i nomi (e le parole ad essi riconducibili: aggettivi, pronomi, participi), per il quale in alcune lingue (tra queste l’italiano) ciascuno di [...] , dato che è su di essi che si basa l’accordo, nel quale intervengono anche le marche di genere. Tuttavia, una terminazione flessiva non ha di solito la facoltà di cambiare il significato della parola.
Le forme su cui ci si è appena soffermati paiono ...
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flessivo
agg. [der. del lat. flexus, part. pass. di flectĕre «piegare»]. – Che riguarda la flessione (cioè la declinazione e la coniugazione) delle parole: le forme f. del verbo. Nella classificazione morfologica delle lingue, lingue f. (in...
flesso1
flèsso1 agg. [dal lat. flexus, part. pass. di flectĕre «piegare»], letter. – Piegato: braccio f., ginocchia flesse. Con valore di vero e proprio participio: surgendo ebbe i ginocchi Per riverenzia, e così il capo f. (Ariosto); e nell’accezione...