Nome d'arte del ballerino e coreografo spagnolo A. Esteve Ródenas (Elda 1936 - Madrid 2004). Dopo gli studi di flamenco e danza classica a Madrid, nel 1963 fondò una compagnia, diventata più tardi il Balletto [...] di un teatro di danza che univa la tradizione ispano-andalusa, depurata dai manierismi della volgarizzazione del flamenco, con elementi della danza accademica, G. consolidò la propria fama anche grazie alle trasposizioni cinematografiche del regista ...
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Berna, Miguel Angel. – Ballerino e coreografo spagnolo (n. Saragoza 1968). Ha mosso i primi passi nella danza come ballerino del ballo tradizionale della jota aragonese, che ha successivamente integrato [...] (1999); Percusión percusión (2000); Solombra (2001); Tierra de dragón (2003); Mudéjar (2004); Encuentros (2005); Amares (2007); Goya (2008); Flamenco se escribe con Jota (2009); La pasión (2010), Berna se escribe con Jota (2010); Bailando mi tierra ...
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La morte di Sergej Djagilev (1929) chiude la prima fase del rinnovamento orchestico europeo: durante il ventennio, che s'inizia nel 1909 coi memorabili trionfi parigini dei balletti russi, erano sorte [...] che, attingendo unicamente alle fonti del folclore gitano, ha ricondotto la danza virile alle nobili tradizioni del "baile flamenco". Intorno a costoro e alla celebre "Argentinita" (Encarnación López, nata a Buenos Aires il 15 marzo 1905, morta ...
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La danza d'arte occidentale si presenta verso la metà del nostro secolo in una fase di assestamento: esauritasi la vasta e profonda rivoluzione dei Ballets Russes di Djagilev dopo aver operato i più benefici [...] passo con le moderne concezioni didattiche, estetiche, artistiche.
Sempre ad alto livello è invece in Spagna la grande arte del baile del flamenco che vanta in J. Greco, in P. Monleon, in R. de Core dova, nel maturo ma ancora grandissimo Luisillo e ...
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Danza
Sergio Miceli
La danza nel cinema
Eventi, temi e modelli coreutici nel cinema subentrano alla gestualità 'naturale' ‒ così definita per necessità di distinzione, benché frutto essa stessa di un [...] della duplice tragedia ‒ quella dei personaggi e quella degli interpreti ‒ passa esclusivamente attraverso il rito totalizzante del flamenco. La d., questa d., già per sua tradizione extrafilmica, è incarnazione palpitante dell'esistenza, è sublime ...
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flamenco
flaménco (o flamènco) s. m. [dall’agg. spagn. flamenco, propr. «fiammingo»] (raro il pl. -chi). – 1. Genere di composizione musicale (spagn. cante flamenco) di origine gitana, che nella melodia e nel ritmo presenta affinità con la...
taconeo
〈takonéo〉 s. m., spagn. [propr. «tacchettio», der. di taco «tacco»]. – Nella danza, il rapido ritmico battere i tacchi sul suolo, caratteristico del puro stile flamenco.