Scrittore (Firenze 1498 - ivi 1563). Calzolaio, senza abbandonare il mestiere si diede alle lettere e alla filosofia. Socio dell'Accademia fiorentina, vi entrò immediatamente dopo la sua fondazione e vi [...] moraleggianti, pregevoli per arguzia, indipendenza di pensiero, limpidità di stile e sapidità di lingua: I ragionamenti di Giusto bottaio da Firenze (o, secondo il titolo più comune, I capricci del bottaio). Composti fra il 1541 e il 1548, sono dieci ...
Leggi Tutto
Umanista (n. Firenze 1424 - m. nel Casentino 1498). Lettore di poesia e oratoria nello Studio dal 1458, dal 1467 fu cancelliere di parte guelfa, poi scrittore di lettere pubbliche presso la Signoria. Imbevuto [...] animae (1472). Difensore della dignità del volgare, L. dalla sua cattedra lesse anche Dante e Petrarca; e della fama di Dante nella Firenze del secondo Quattrocento fu il principale assertore. Il suo fortunato commento alla Commedia fu stampato a ...
Leggi Tutto
Scrittore (Firenze 1513 - Monselice 1574). Spirito inquieto e curioso, ingegno versatile e bizzarro, fu autore prolifico. Sua opera maggiore sono I marmi (1553).
Vita
Frate servita, abbandonò nel 1540 [...] amicizia con nobili signori, infine Piacenza, dove frequentò i corsi di giurisprudenza); fu poi a Roma e di qui tornò a Firenze, ove aprì una stamperia con poca fortuna. Dopo altri vagabondaggi, si fermò a Venezia dove fu tra i primi componenti dell ...
Leggi Tutto
Letterato e uomo politico (Firenze 1220 circa - ivi 1294 circa). Notaio e cancelliere del comune (anche suo padre, Bonaccorso, era notaio), tornando nel 1260 da un'ambasceria ad Alfonso X di Castiglia, [...] sua maggiore è il Tresor, scritta durante l'esilio, in francese (qualche capitolo fu aggiunto poi al suo ritorno a Firenze), la prima enciclopedia in volgare, subito tradotta e rifatta in italiano e largamente diffusa. In italiano scrisse invece il ...
Leggi Tutto
Figlio di Pierfrancesco (Firenze 1513 - Venezia 1548), del ramo cadetto dei Medici detti i Popolani, e di Maria Soderini; chiamato col diminutivo, perché piccolo e debole (poi, dai nemici, per le sue imprese, [...] 1530, alla corte di Clemente VII, per farsi notare decapitò alcune statue d'imperatori romani. Rimasto impunito, riparò a Firenze presso il cugino duca Alessandro; quando questi, in una questione di eredità, favorì l'altro cugino Cosimo (il futuro ...
Leggi Tutto
Semitista italiano (Firenze 1831 - ivi 1914), prof. di lingue orientali nelle univ. di Siena, Pisa e Firenze. Socio corrispondente dei Lincei dal 1894. Pubblicò il Commento medio di Averroè alla Retorica [...] e alla Poetica di Aristotele (1872-75) ...
Leggi Tutto
Scrittore fiorentino (n. Firenze 1501 - m. circa 1574), autore d'importantissime Lettere a B. Varchi sopra le cose seguite in Firenze dal 1527 al 1530, delle quali il Varchi molto si servì per la sua Storia. ...
Leggi Tutto
Uomo politico e scrittore (Firenze 1246-47 circa - ivi 1324). Guelfo bianco, partecipò attivamente all'amministrazione del Comune: fu tra l'altro due volte priore, nel 1289, quando si ebbe la vittoria [...] . Ma l'opera cui è legato il suo nome è la Cronica delle cose occorrenti ne' tempi suoi, che abbraccia la storia di Firenze dal 1280 al 1312, assai significativa per la sincerità e la passione con cui il C. esprime il suo sdegno di uomo onesto e ...
Leggi Tutto
Poeta (Firenze intorno al 1258 - ivi 1300). Di famiglia guelfa (dice Giovanni Villani che era una "delle più possenti case di genti, di possessione e di avere in Firenze"), figlio di Cavalcante, fu promesso [...] nel 1267 a Beatrice, figlia di Farinata degli Uberti, per la pacificazione delle parti avverse. Prese parte alla vita pubblica di Firenze; e, nella divisione dei Guelfi, fu con i Cerchi (Bianchi) contro i Donati. Nel 1284 è, con Brunetto Latini e ...
Leggi Tutto
Letterato e storico (Firenze 1495 - ivi 1555), figlio di Bernardo. Canonico di S. Lorenzo a Firenze (1515) e primo custode della Laurenziana; tra i primi ascritti all'accademia degli Umidi (1540), ebbe [...] , non compiuto e lasciato inedito), e scrisse una grammatica della lingua "fiorentina" (De la lingua che si parla e scrive in Firenze, 1552), che nel Gello (1546) aveva sostenuto derivare dall'etrusca, e questa dall'ebraica e dall'aramaica. Ma è noto ...
Leggi Tutto
fiorentino
agg. e s. m. [lat. Florentīnus, agg. di Florentia «Firenze»; cfr. la forma latineggiante Fiorenza del nome della città, frequente nell’uso poet. (anche in Dante) e in quello dialettale di varie parti d’Italia]. – 1. agg. Di Firenze,...
schleiniana, m. -o agg. e s. f. e m. Che, chi fa riferimento a Elly Schlein, la sostiene, ne condivide la linea politica. ◆ Siamo un’onda, non una corrente nuova. Non ci saranno mai gli schleiniani. (Elly Schlein, citazione pubblicata in Lasvolta.it,...