Nel linguaggio comune si dice che una frase, un discorso, una lingua hanno una propria ‘musicalità’. Naturalmente, questa è un’affermazione tutt’altro che chiara e rigorosa. Probabilmente, è ispirata da [...] conto della provenienza dialettale del parlante (Canepari 1985; 19863; 1992). Le prime analisi acustiche riguardano le varietà fiorentina e padovana (Magno Caldognetto et al. 1978), sempre in riferimento all’opposizione tra frasi assertive (con un ...
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Nei protocolli della linguistica moderna per linguaggio poetico si intende un particolare uso della lingua finalizzato a ottenere la comunicazione attraverso l’evidenza e la valorizzazione degli strumenti [...] astratti provenienti dal suffisso latino -taten con quella con conservazione del suffisso, eventualmente nella variante popolare tosco-fiorentina con sonorizzazione in -tade (per cui bontà / bontate / bontade), si spiega con le esigenze non della ...
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Per variazione diatopica (dal gr. diá «attraverso» e tópos «luogo») si intende la ➔ variazione linguistica su base geografica. L’espressione è stata, se non creata, certo diffusa negli studi linguistici [...] » o verzi «cavoli» (Marazzini 1999: 103-105). Importante è anche il riferimento all’uso romano contrapposto a quello fiorentino nelle osservazioni di Alessandro Tassoni alla prima edizione (1612) del Vocabolario degli Accademici della Crusca, che per ...
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CITTADINI, Celso
Gianfranco Formichetti
Nacque il 1º apr. 1553 a Roma da nobile famiglia che vantava tra i propri avi Cecco Angiolieri; il padre Francesco era procuratore della corte romana dove si [...] inoltreapprofondite le diversità degli idiomi della Toscana e in particolare dei due principali che sono il senese e il fiorentino cercandodi cogliere gli usi più appropriati. Una rilevante parte del lavoro è dedicata all'origine e alla pronuncia ...
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Il termine neologismo giunse in Italia dalla Francia, dove néologisme, formato non più tardi del 1735 su elementi del greco classico significanti «nuova parola», completati dal suffisso -isme (it. -ismo), [...] da taxi). Il procedimento è meno comune oggi, quando una migliorata conoscenza delle lingue e l’affievolirsi dell’impronta fiorentina sull’italiano inducono a restare più vicini alla forma originaria (meeting o alpenstock, non più mitinghe o pistocco ...
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Melchiorre Cesarotti (Padova, 1730 - Selvazzano, presso Padova, 1808) fu uno dei maggiori rappresentanti dell’Illuminismo italiano in campo linguistico. Nacque e studiò a Padova, dove divenne insegnante [...] , la quale, nel momento in cui Cesarotti scriveva, non aveva più autonomia, perché fusa dal 1783 con l’Accademia Fiorentina; ➔ accademie nella storia della lingua). I membri del Consiglio, scelti tra gli intellettuali di tutte le regioni d’Italia ...
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FORNACIARI, Luigi
Domenico Proietti
Nacque a Lucca il 17 sett. 1798 da Angelo, "tesoriere pubblico" nell'amministrazione ducale, e da Rosaria Tognini.
Studiò grammatica e retorica nelle scuole di S. [...] , pp. 212 ss. Tra gli scritti commemorativi del F. si ricordano: A. Conti, Cenni biografici su L. F., in L'Imparziale fiorentino, II (1858), 5 (poi rist. in Letteratura e patria. Collana di ricordi nazionali, Firenze 1892, pp. 304-309); P. Fanfani ...
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Vincenzo Monti nacque ad Alfonsine di Fusignano (Ravenna) nel 1754. Dal 1778 risiedette a Roma, dove cominciò la carriera letteraria; nel 1797 si trasferì a Milano. Durante il regime napoleonico ebbe numerosi [...] , becero, popolaresco e intelligibile solo dalla plebe di Firenze, quale modello della lingua comune e illustre. L’autorità del fiorentino sta nell’essere il più vicino tra i dialetti italiani alla lingua comune, ma la legittimità nell’utilizzo dei ...
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In riferimento all’apertura della bocca, allo spazio tra lingua e palato e all’apertura delle labbra le ➔ vocali possono essere aperte o chiuse (nella letteratura meno recente le prime possono esser definite [...] meridionale estrema (Sicilia, parte della Calabria, Salento) e in Sardegna.
Il vocalismo romano risulta simile a quello fiorentino, secondo il cosiddetto asse Roma-Firenze (➔ pronuncia; ➔ aree linguistiche; ➔ isoglossa), se si esclude la presenza di ...
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Odonimo è il termine indicante il nome proprio assegnato a una via, a una piazza, a ogni «area di circolazione», cioè «ogni spazio (piazza, piazzale, via, viale, vicolo, largo o simili) del suolo pubblico [...] urbana, Bologna, Istituto per la storia di Bologna, 2 voll. (1a ed. 1974).
Fiorelli, Piero (2000), Odonomastica fiorentina parlata, «Rivista italiana di onomastica» 6, pp. 19-50.
Marcato, Carla (2005), Il lessico delle «aree di circolazione ...
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fiorentina
s. f. [dall’agg. fiorentino]. – 1. Speciale contenitore usato per separare liquidi immiscibili, munito in basso di un sifone, attraverso il quale si scarica il liquido più pesante, in alto di un rubinetto, per l’uscita del liquido...