Matematico (Shrewsbury 1734 - Plealey, Shrewsbury, 1798), prof. a Cambridge (1760), dottore in medicina (1767), esercitò la professione in un ospedale di Cambridge (1770), ma dopo alcuni anni dovette abbandonarla [...] sua opera principale è Miscellanea analytica, pubblicata nel 1762 e in terza edizione ampliata nel 1782, in cui sono trattate l'analisi finita, l'algebra e la teoria dei numeri. Oltre alle formule che portano il suo nome, gli si debbono alcuni studî ...
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Matematico (Děčín 1887 - Vienna 1956). Prof. nelle univ. di Amburgo (1919), Greifswald (1922), Erlangen (1925), Breslavia (1928). Si occupò di teoria delle funzioni reali, di calcolo delle variazioni, [...] A. n Teorema di Radon-Nikodým: siano μ e ν due misure su uno spazio E, unione di una famiglia numerabile di insiemi misurabili a misura finita; μ(E)=0 implica ν(E)=0 se e solo se ν(E)=ʃEfdμ, dove f (non-negativa) è la derivata di Radon-Nikodým di ν ...
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VARIETÀ (App. II, 11, p. 1089)
Edoardo Vesentini
In geometria il termine v. è comunemente inteso in due differenti accezioni: v. algebrica (per la quale rinviamo alla voce geometria: Geometria algebrica, [...] (compatibile con la struttura topologica).
Date due v. differenziabili X e Y, di dimensione n e classe Cr (r positivo, finito od infinito), un omeomorfismo ϕ fra le v. topologiche X ed Y dicesi un diffeomorfismo - od un omeomorfismo, differenziabile ...
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teorema In matematica e nelle scienze deduttive, ogni enunciato (o formula o proprietà) che può essere dimostrato, cioè che può essere dedotto logicamente dagli enunciati primitivi, detti assiomi o postulati. [...] in base a una delle regole di inferenza. In un t. si distinguono in genere l’ipotesi (proprietà che si suppongono valide fin dall’inizio) e la tesi (proprietà che s’intende dimostrare); si parla poi di t. invertibile, se, scambiando nell’enunciato l ...
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traccia
Luca Tomassini
Nel caso di un operatore lineare (matrice quadrata) di uno spazio vettoriale euclideo n-dimensionale in sé A=∣∣aij∣∣ (con aij numeri complessi e i,j=1,...,n), la traccia di A [...] sottoalgebra (debolmente chiusa, ovvero di von Neumann) A⊂B(ℋ), si dice traccia (numerica) su A un funzionale tr:A→ℂ che le soddisfi. Una traccia si dirà finita se tr(A*A)〈+∞ per ogni A∈A, semifinita se tr(A*A)=sup{tr(B*B) tali che B∈A, B*B〈A*A e tr ...
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GEOMETRIA ALGEBRICA
Ciro Ciliberto
Igor R. Shafarevich
Lo sviluppo delle idee di Ciro Ciliberto
Sommario: 1. I temi classici della geometria algebrica. a) Integrali abeliani e curve algebriche. b) [...] varietà algebrica liscia e ne siano Y e Z sottovarietà tali che dim Y + dim Z = dim X, Y e Z si intersecano in un numero finito di punti semplici sia su Y che su Z e, in ciascuno di questi punti, gli spazi tangenti a Y e a Z si intersecano solo nell ...
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sigma
sigma [Lat. sigma, gr. sígma] [LSF] La 18a lettera dell'alfabeto gr., corrispondente alla s lat.; la forma min. è σ, quella maiusc. Σ. ◆ [ALG] Σ è il simb. di una sommatoria o di una serie. ◆ [FSN] [...] p di Weierstrass. ◆ [ANM] Misura s.-additiva (σ-additiva): misura additiva riferita a una σ-algebra. ◆ [ANM] Misura s.-finita (σ-finita): misura μ definita su uno spazio S, se S è un'unione numerabile di insiemi, ognuno dei quali è misurabile e ha ...
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INTEGRAZIONE E MISURA
Giorgio Letta
. La moderna teoria dell'i. si occupa del concetto generale di "misura" e del concetto di "integrale" relativo a un'arbitraria misura. Essa costituisce una notevole [...] gl'insiemi della forma A × B con A elemento di A e B elemento di ℬ. Se μ, ν sono m. σ-finite in (X, A), (Y, ℬ) rispettivamente, esiste una e una sola m. σ-finita λ in (X × Y, A ⊗ ℬ), tale che si abbia λ(A × B) = μ(A) ν(B) per ogni elemento A di ...
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Nel linguaggio scientifico, in presenza di fenomeni casuali (o aleatori), p. di un evento è il numero, compreso fra 0 e 1, che esprime il grado di possibilità che l’evento si verifichi, intendendo che [...] . da una funzione P che a un evento A associa un numero P(A) in modo tale che gli assiomi di normalizzazione e finita additività siano soddisfatti. Se la famiglia ℬ di tutti gli eventi è una σ-algebra booleana e la funzione P soddisfa il postulato di ...
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Sigla di discrete fourier transform, trasformata di Fourier discreta, ossia la restrizione all’insieme di numeri complessi xm, m=0, …, N−1, della trasformata di Fourier di una funzione f(x) (➔ trasformazione). [...] un elaboratore elettronico coinvolge di fatto la DFT, essendo qualunque funzione approssimata dall’elaboratore tramite una successione finita di valori. In particolare, per calcolare la DFT si utilizzano con il calcolatore algoritmi molto efficienti ...
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finita
s. f. [der. di finire], ant. – Fine: mise mano in altre novelle, e quella che cominciata avea e mal seguita, senza f. lasciò stare (Boccaccio); anche nel senso di morte: Però forse v’aggrada mia f. (Cino da Pistoia).
finita
finità s. f. [dal lat. mediev. finitas, foggiato su infinĭtas «infinità»]. – Nel linguaggio filos., lo stesso che finitezza, nel sign. 2: all’essere finito è essenziale la f., e all’essere infinito la infinità (Rosmini).