Anatomia
Ammasso di cellule epiteliali alla cui attività si deve la formazione di un tessuto.
M. dell’unghia L’ammasso di cellule dello strato onicogeno che si osserva in corrispondenza della radice dell’unghia [...] le m. n×n vengono così a costituire un’algebra Mn(Γ) detta appunto algebra di matrici. Si tratta di un’algebra a base finita; si può, infatti, assumere come base di Mn(Γ) l’insieme delle n2 m. Mij ciascuna delle quali ha tutti gli elementi nulli ...
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Si dice di radiazione elettromagnetica di ben definita lunghezza d’onda e anche di radiazione corpuscolare costituita da particelle uguali aventi tutte la medesima energia. In natura non esistono sorgenti [...] di intensità luminosa I(λ), in funzione della lunghezza d’onda λ, con andamento approssimativamente gaussiano e avente quindi una ‘larghezza’ finita. La larghezza a metà altezza Δλ della I(λ) è detta larghezza della riga. Le cause della non perfetta ...
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In matematica, in un’applicazione di un dato insieme E in sé, un elemento di E si dice u. quando nell’applicazione considerata esso ha come corrispondente sé stesso. Per es., trasformando una retta in [...] punto O, il punto O è un punto u., ed è anzi l’unico punto u., perché qualsiasi altro punto P della retta (a distanza finita) si trasforma in un punto P′ diverso da P.
Il teorema del punto u. è una proposizione, di uso frequente in vari rami della ...
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Colonizzatore della regione platense (n. nel Paraguay 1554 - m. Asunción 1629). Nipote di D. Irala, meticcio, partecipò a viaggi di esplorazione, alla fondazione di città (Villa Rica, Salta, Santiago de [...] San Pedro de Guzmán), ricoprì varie cariche, e percorse più volte la regione situata tra il Tucumán, il Paraguay e Charcas. Importante la sua opera La Argentina, o Anales del descubrimiento, población y conquista del Río de la Plata, finita nel 1612. ...
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VARIETÀ (App. II, 11, p. 1089)
Edoardo Vesentini
In geometria il termine v. è comunemente inteso in due differenti accezioni: v. algebrica (per la quale rinviamo alla voce geometria: Geometria algebrica, [...] (compatibile con la struttura topologica).
Date due v. differenziabili X e Y, di dimensione n e classe Cr (r positivo, finito od infinito), un omeomorfismo ϕ fra le v. topologiche X ed Y dicesi un diffeomorfismo - od un omeomorfismo, differenziabile ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Carla Casagrande
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Heidegger ha lasciato il suo segno indelebile su tutto il pensiero contemporaneo ponendo [...] “essere”, non come un concetto astratto e intemporale, ma così come esso emerge fenomenologicamente dalla nostra esistenza temporale e finita. Per questo egli ha ripensato l’essenza stessa dell’uomo non più come l’animale dotato di ragione, ma come ...
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caos e complessita
càos e complessità. – Nel linguaggio della fisica e della matematica moderna, la condizione di incertezza sulla previsione di un sistema dinamico governato da leggi deterministiche. [...] della conoscenza dello stato iniziale del sistema determina l’impredicibilità, ossia l’impossibilita di determinare, dopo un tempo finito, lo stato futuro di esso. Il caos si presenta essenzialmente sotto due forme. Nei sistemi conservativi – di cui ...
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Economia
Si dice che due beni x e y sono legati da una relazione di complementarità e sono quindi definiti beni c., se all’aumentare del prezzo del bene x la domanda del bene y diminuisce o, reciprocamente, [...] diminuisce.
Fisica
Principio di complementarità di Bohr Nella fisica atomica a ogni osservazione è connessa una perturbazione finita e indeterminata; poiché ogni descrizione spazio-temporale di un evento fisico è legata all’osservazione dell’evento ...
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Istituzione dell’antica Atene (ma attestata anche in altre città greche), in base alla quale i giovani liberi, all’età di 18 anni, venivano iscritti nelle liste di leva. Gli efebi erano posti sotto la [...] avevano dallo Stato scudo e lancia, e, prestato giuramento, servivano per un anno (o due) nella difesa delle frontiere. Finita per Atene l’autonomia politica, l’e. perse il carattere militare e accentuò invece quello ginnico. Nell’età ellenistica e ...
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Figlio (sec. 13º) di Tedisio, a capo dei guelfi di Genova, combatté contro Federico II, portando aiuto a Parma ribelle. Fu poi capo dell'esercito di papa Innocenzo IV nelle operazioni militari contro Manfredi. [...] Vinto quest'ultimo, il F., coi Grimaldi, ebbe grande influenza in città finché la reazione ghibellina, favorita dalle pretese angioine in Genova, non lo costrinse a esulare. Nel 1276 tornò in città, ma la sua vita politica era finita. ...
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finita
s. f. [der. di finire], ant. – Fine: mise mano in altre novelle, e quella che cominciata avea e mal seguita, senza f. lasciò stare (Boccaccio); anche nel senso di morte: Però forse v’aggrada mia f. (Cino da Pistoia).
finita
finità s. f. [dal lat. mediev. finitas, foggiato su infinĭtas «infinità»]. – Nel linguaggio filos., lo stesso che finitezza, nel sign. 2: all’essere finito è essenziale la f., e all’essere infinito la infinità (Rosmini).