Medico e filosofo (Pergamo 130 circa - ivi, probabilmente, 200 circa). Avviato agli studî di medicina dal padre Nikon, architetto, G. ricevette una completa preparazione culturale, in primo luogo basata [...] G., è interamente preda dell'avidità di ricchezza, di fama e di potere, tanto da avviarsi ineluttabilmente verso il suo tracollo finale a meno che, scrive G., si produca qualche improvviso e "divino" mutamento. L'uomo di scienza e di ragione dovrà ...
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Canguilhem, Georges
Filosofo francese della medicina ed epistemologo (Castelnaudary, Aude, 1904- Marly-le-Roi, Yvelines, 1995). Dopo aver studiato presso l’École normale supérieure, fu professore all’univ. [...] il modello meccanicista (e poi positivista) incarnato dal paradigma cartesiano dell’animale-macchina è criticato per l’implicito finalismo metafisico che comporta. C., polemizzando con gli esiti della biologia e della storia della scienza positivista ...
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modernità Carattere di ciò che appartiene ai tempi più recenti. Riferito a persone o a manifestazioni, indica adesione allo spirito e al gusto dei tempi, e quindi originalità ed emancipazione dalla tradizione. [...] , la condizione culturale postmoderna si caratterizza soprattutto per una disincantata rilettura della storia, definitivamente sottratta a ogni finalismo, e per l'abbandono dei grandi progetti per l'uomo, elaborati a partire dall'Iluminismo e fatti ...
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La scienza nell'antichità greco-romana
Geoffrey E.R. Lloyd
John Vallance
La riscoperta del passato
Siamo abituati a guardare alle conquiste dell'antichità greco-romana con ammirazione e persino con [...] utili in sé, ma affermò, al contrario, di voler rivelare le cause dei fenomeni e, in particolare, le cause formali e finali, anche se il modo in cui tentò di conseguire tale obiettivo dimostra che le sue indagini zoologiche non si limitarono alla ...
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MARXISMO
Lucio Colletti
. La conclusione della seconda guerra mondiale apre un capitolo nuovo nella storia del marxismo. L'area della sua influenza ideologica e culturale si dilata improvvisamente, [...] conclusione, l'obiezione che sembra debba muoversi ad Althusser è questa. Egli è nemico dell'alienazione perché nemico del finalismo; e nemico di entrambi perché ne sa giustamente l'incompatibilità con la scienza. Accetta invece la dialettica in Marx ...
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Evoluzione. Adattamento genetico
Richard Ch. Lewontin
L'evoluzione della vita si manifesta in due forme distinte, attraverso la biodiversità e attraverso l'adattamento biologico. A tutta prima, l'esistenza [...] era infatti pienamente riconosciuta dai creazionisti, i quali, anzi, proprio nell'adattamento e nel finalismo radicavano la propria visione provvidenzialistica della natura vivente. Nonostante le difficoltà collegate all'analisi scientifica ...
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Filosofo, nato a Berlino il 1833, morto a Nowawes nel 1921. Dal 1863 al 1877 insegnò come libero docente all'università di Berlino. Contrasti violenti insorti con la facoltà provocarono il suo allontanamento, [...] è quella dell'essere cosciente, in cui il divenire universale acquista senso e libertà dinamica di direzione. In questo finalismo e in questa connessione del mondo naturale con lo spirituale si radica la fede ottimistica del Dühring, che si riflette ...
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GIUOCO
Antonio BANFI
Federico *RAFFAELE
Raffaele CORSO
Ugo Enrico PAOLI
Giulio BERTONI
Giulio LAZZERI
Ernesto BATTAGLINI
J. Ge.
*
Camillo Viterbo
(lat. iocus; fr. jeu; sp. juego; ted. Spiel; [...] 'attività caratteristica del giuoco è nei fanciulli originaria e dominante, come quella in cui la loro vita si libera dal finalismo cieco dell'istinto, sollecita ed esprime senza ordine e con piena indipendenza sulle cose le energie e le tendenze non ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Aristotele
Enrico Berti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Aristotele è l’autore del primo sistema filosofico-scientifico elaborato nella [...] come un padrone organizza l’intera sua casa, o come un re governa il suo regno, dunque come causa efficiente, non come causa finale (Metaph. XII 10). Come tale, pensando se stesso egli pensa la causa di tutto, per cui in un certo senso ha scienza di ...
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CELESIA, Paolo
Maurizia Alippi Cappelletti
Nacque a Genova il 3 apr. 1872, pronipote di Candida Lena Perpenti, nata nel 1764, naturalista e botanica, autrice di studi originali e promotrice della vaccinazione [...] natura a Dio attraverso il sacrificio (IV, ibid. 1925); Studi kantiani (V,ibid. 1923); Appunti per una storia delle cause finali nella filosofia moderna (VI,ibid. 1926); Libertà e determinismo (VII, ibid. 1930).
L'idea centrale del C. - lo conferma l ...
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finalismo
s. m. [der. di finale agg.]. – In generale, concezione filosofica per la quale la natura e il mondo sarebbero organizzati in vista di una o più finalità (che ne sarebbero quindi il principio esplicativo): il f. della filosofia greca...
finale
agg. e s. m. e f. [dal lat. tardo finalis, der. del sost. finis «fine2» e «fine3»]. – 1. agg. a. Della fine, che viene alla fine, cioè al termine di qualche cosa, quindi ultimo, conclusivo: pezzo, scena f.; esito f.; prova, esame f.;...