Filosofo scozzese (1175 circa - 1236 circa). Studiò a Oxford e nel continente: in Spagna, a Toledo, nel 1217 tradusse dall'arabo il De animalibus di Aristotele (vale a dire i 10 libri della Historiae animalium, [...] coelo et mundo, il De anima (forse anche la Physica e la Metaphysica) dello Stagirita con i commenti di Averroè che M. faceva così, per primo, Nicolai Peripatetici. Per i suoi interessi alla scienza araba, all'astrologia e alla magia naturale ...
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Filosofo e uomo politico tedesco (Tostedt, Lüneburg, 1886 - Cambridge, Massachusetts, 1961). Dopo aver studiato economia, diritto e filosofia a Monaco, Berlino, Ginevra e Jena, soggiornò in Inghilterra [...] e nel 1936 emigrò negli USA. Nelle opere di questo periodo, soprattutto in Karl Marx (1938; trad. it. 1969), K. ha sostenuto la continuità fra l'opera giovanile di Marx e quella della maturità, e ha delineato un'originale concezione del marxismo come ...
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Filosofo (Chiari, Brescia, 1850 - ivi 1933), prof. di filosofia teoretica nell'univ. di Roma (1905-25), socio nazionale dei Lincei (1926). Di formazione prevalentemente matematico-scientifica, andò tuttavia [...] lato la molteplicità delle coscienze singole e il loro accordarsi nell'apparente oggettività delle loro nozioni, Scienza e opinioni (1900); I massimi problemi (1910); Conosci te stesso (1912); Linee di filosofia critica (1925); Sommario di filosofia ...
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Filosofo italiano della morale e del diritto (Napoli 1922 - ivi 1980); prof. univ. (dal 1953) a Trieste, Firenze, Roma, Napoli; socio corrispondente dei Lincei (1972). Sensibile ai problemi del soggetto [...] , 1958; La filosofia del diritto come scienzafilosofica, 1963). Affrontò poi temi tipici dello storicismo critico proponendo una esistenzializzazione della storia insieme con una storicizzazione dell'esistenza (Filosofia e storia delle idee, 1965 ...
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Filosofo (Wrington, Somersetshire, 1632 - Oates, Essex, 1704), uno dei promotori dell'Illuminismo inglese ed europeo, il primo teorico del regime politico liberale, l'iniziatore dell'indirizzo critico [...] , e non senza risentire dell'influenza dei grandi rappresentanti della nuova cultura filosofica e scientifica, come Descartes e conoscenza umana può assurgere al valore di vera scienza quando si limiti alla considerazione dei rapporti formali ...
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Filosofo e teologo (Breslavia 1768 - Berlino 1834); formatosi in ambiente pietistico, attraversò una fase illuministica quando nel 1787 s'iscrisse all'univ. di Halle per studiarvi teologia. Dopo essere [...] Gadamer sono stati evidenziati notevoli spunti originali della sua concezione dell'ermeneutica che la solleva al di sopra della tradizionale funzione di scienza ausiliaria della teologia, dellafilosofia, della giurisprudenza ecc. e la innalza a un ...
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Filosofo, medico e riformatore religioso (Vilanova de Sixena, Aragona, 1511 - Ginevra 1553). Studente di diritto a Tolosa, si volse ben presto agli studî biblici, patristici e filosofici, venendo così [...] restitutio, opera di teologia e insieme di scienza e di filosofia. Prima di pubblicarla ne aveva mandato il Cristo, solo Cristo fra i modi deve essere adorato, come piena manifestazione dell'onnipotenza di Dio (Cristo è un uomo che meritò di essere da ...
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Filosofo (Derby 1820 - Brighton 1903); prima ingegnere ferroviario, poi (1848) viceredattore dell'Economist, pubblicò nel 1850 la sua prima opera, la Social statics, cui seguirono varî saggi, alcuni pubblicati [...] dedicò all'elaborazione del suo sistema filosofico (System of synthetic philosophy). Nel 1862 l'"evoluzione è l'integrazione della materia e la dispersione concomitante una possibile riconciliazione tra religione e scienza. Enorme fu la sua influenza ...
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Filosofo austriaco (Vienna 1758 - Kiel 1823). L'importanza storica del R. risiede nelle sue relazioni con la filosofia di Kant, i suoi Briefe über die kantische Philosophie (1786-87; 2a ed. 1790-92) diedero [...] una "teoria della facoltà rappresentativa" chiamata anche "filosofia elementare" giacché consisteva nell'enucleare in modo preciso ed esauriente gli "elementi" della coscienza. Questa teoria non poteva essere condizionata da nessuna scienza, e anzi ...
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Filosofo e psicologo (Gross-Lichterfelde, Berlino, 1882 - Tubinga 1963). Allievo di W. Dilthey, insegnò nelle univ. di Lipsia (1911-20), Berlino (1920-33), Tubinga (dal 1946, dopo il suo rientro dall'esilio [...] e critico-normativo, si configura non come scienza naturale ma come scienzadello spirito (Geisteswissenschaft) e, in tal senso, come psicologia delle strutture, in opposizione all'elementarismo della tradizione psicologica wundtiana. L'opera più ...
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filosofia
filoṡofìa s. f. [dal lat. philosophĭa, gr. ϕιλοσοϕία, comp. di ϕιλο- «filo-» e σοϕία «sapienza»]. – 1. Nella tradizione occidentale, termine che, a partire da un primo sign. di desiderio di cultura e di conoscenza in generale, si...
scienza
sciènza s. f. [dal lat. scientia, der. di sciens scientis, part. pres. di scire «sapere»]. – 1. Il fatto di sapere, di conoscere qualche cosa; notizia, conoscenza: come ’l mio corpo stea Nel mondo sù, nulla scïenza porto (Dante); siccome...