Scrittore greco (n. a Samosata nella Siria Commagene verso il 125 d. C. - m. verso la fine del sec. 2°). Di origine forse semitica, apprendista scultore da ragazzo, si volse presto agli studî letterarî [...] oratoria, talvolta scherzosi, come l'Encomio della mosca e il Giudizio delle vocali. Degli scritti filosofici alcuni hanno tendenza morale, come Non bisogna credere sconsideratamente alla calunnia (di dubbia autenticità) e Sui sacrifizî (un cinico ...
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Scrittore francese (Le Havre 1903 - Parigi 1976). Inizialmente vicino ai surrealisti, recuperò in chiave sperimentale generi tradizionali. Q. è soprattutto uno scrittore in continua ricerca di una vitalità [...] 1947), A. Koyré e H.-Ch. Puech; la riflessione sulla filosofia della storia, sulle religioni, sul pensiero orientale, testimoniata dai suoi mille milliards de poèmes (1961) e si chiude con Morale élémentaire (1975), che ne riassume i motivi salienti. ...
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Scrittore e poeta spagnolo (Madrid 1580 - Villanueva de los Infantes 1645). Vissuto quando il grande impero spagnolo si andava sgretolando, lentamente nella sua compagine politica ma più rapidamente nella [...] suoi contemporanei, se non le cause profonde, certo gli aspetti morali più essenziali: la sua prosa, sia quella narrativa e La cayda para levantarse nota come Vida de San Pablo, 1644), filosofico (La cuna y la sepultura, 1634; De los remedios de ...
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Filosofo e teologo (Breslavia 1768 - Berlino 1834); formatosi in ambiente pietistico, attraversò una fase illuministica quando nel 1787 s'iscrisse all'univ. di Halle per studiarvi teologia. Dopo essere [...] , che distingue tanto dalla metafisica quanto dalla morale, considerandola come intuizione e sentimento dell'infinito. . Se nell'Ottocento ha avuto particolare fortuna la filosofia della religione di S., successivamente, attraverso lo storicismo ...
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Scrittore italiano (Firenze 1881 - ivi 1956). P. fu parte viva del movimento letterario, filosofico e politico, che ai primi del Novecento promosse da Firenze lo svecchiamento della cultura e della vita [...] e le dottrine più rappresentativi a una rieducazione morale, politica, artistica degl'Italiani; fondatore (1913), del pragmatismo, e poi a passare da questa ad altre filosofie, sempre insoddisfatto perché vi cercava il segreto per diventare giudice ...
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Filosofo (Parigi 1638 - ivi 1715). Seguace di R. Descartes, se ne discostò poi per alcuni aspetti. La sua tesi principale è che la mente umana, attraverso l'illuminazione, vede le idee (cioè le cose e [...] ordinato prete e da allora si diede agli studi filosofici, Nel 1699 fu ammesso come membro onorario all'Académie de la grâce (1680); Méditations chrétiennes (1683); Traité de morale (1684); Entretiens sur la métaphysique et la religion (1688); ...
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Storico, filosofo e polemista (La Carla, Ariège, 1647 - Rotterdam 1706). La produzione di B., nata da intenti polemici e ispirata al razionalismo, trova la sua migliore espressione nel Dizionario storico-critico [...] B. allarga il discorso a problemi di ordine religioso e morale, enunciando fra l’altro la celebre tesi della possibilità di bestie; Spinoza per l’interpretazione critica della sua filosofia ecc.). Materiali raccolti ma non utilizzati per il ...
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Nome di alcuni santi e beati: 1. Domenico di Guzmán, santo. Fondatore dell'ordine dei Domenicani (Caleruega, Vecchia Castiglia, 1170 - Bologna 1221). Studiò filosofia e teologia nell'università di Palencia [...] (N. P. Wiseman, J. D. Dalgairns, ecc.) ed ebbe notevole influsso su J. H. Newman (1845). Lasciò scritti di filosofia, apologetica, morale e ascetica. Beatificato nel 1963. 4. Domenico Savio, santo. Giovane dell'oratorio di s. Giovanni Bosco (Riva di ...
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Scrittore (Le Havre 1737 - Éragny, Seine-et-Oise, 1814). Ebbe vita molto avventurosa; a dodici anni intraprese un viaggio alla Martinica; poi studiò (1757) all'École des Ponts-et-Chaussées, chiusa l'anno [...] ); Voeux d'un solitaire (1790); De la nature, de la morale (1798); il dramma La mort de Socrate (1808); Harmonies de ingenuo" è più buono che l'uomo di mondo. Tutta questa "filosofia" è esposta con un'arte solo in apparenza negletta, ma studiatissima ...
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Filosofo inglese (Londra 1922 - Los Angeles 2009). Allievo di L. Wittgenstein, del quale ha largamente utilizzato nella sua riflessione filosofica le tecniche dell'analisi del linguaggio, applicandole [...] Ph.D., sempre a Cambridge, nel 1948. Lecturer di filosofia della scienza a Oxford (1949-55), successivamente (1955-59) pensiero
Particolare importanza hanno avuto le sue analisi del discorso morale (An examination of the place of reason in ethics, ...
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morale1
morale1 agg. e s. f. e m. [dal lat. moralis, der. di mos moris «costume», coniato da Cicerone per calco del gr. ἠϑικός, der. di ἦϑος: v. ethos, etico1, etica]. – 1. agg. a. Relativo ai costumi, cioè al vivere pratico, in quanto comporta...
moralita
moralità s. f. [dal lat. tardo moralĭtas -atis]. – 1. Qualità, condizione di ciò che è conforme a principî morali: la m. di un’azione; m. di costumi; libro, spettacolo, film di scarsa m., persona di dubbia moralità. Nella terminologia...