necessità Carattere, qualità, condizione di ciò che non può non essere o essere diversamente da come è.
Filosofia
Nel mondo greco, il termine corrispondente a n., ἀνάγκη, è adoperato inizialmente per [...] n. sono elaborati da I. Kant, che distingue nei loro diversi campi le n. della ragione filosofica, della causalità naturale e della legge morale. Da un lato, con la sua concezione del trascendentale e dell’apriori come condizione imprescindibile di ...
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senso La facoltà di ricevere impressioni da stimoli esterni o interni e per estensione la percezione e coscienza di fatti interni.
Significato; ciò che una parola, una frase, un contesto vuol dire.
Anatomia
Organi [...] dell’informazione visiva).
Filosofia
S. comune Espressione filosofica la cui origine è il quale ritiene essenziale un s. particolare per produrre biasimo o apprezzamento morale, e per cogliere ciò che è utile alla felicità dei più.
Linguistica ...
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Filosofo (Rovereto 1797 - Stresa 1855). Patriota e liberale, fu inviato (1848) dal governo piemontese presso papa Pio IX. La sua ricerca filosofica prende le mosse da un'impostazione gnoseologica kantiana [...] e storia comparativa e critica dei sistemi intorno al principio della morale (1837); Antropologia in servizio della scienza morale (1838); ); Trattato della coscienza morale (1839-40); Filosofia del diritto (2 voll., 1841-45); Teodicea (1845); Prose ...
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In senso ampio, tutto ciò che arreca danno turbando comunque la moralità o il benessere fisico ed è perciò temuto, evitato, oggetto di riprovazione, di condanna o di pietà, di compassione ecc.
Filosofia
Il [...] dell’unico problema reale, che è quello della vita morale.
Religione
Il problema del m. si pone nella storia dei primi secoli si trovò presto a contatto con il dualismo filosofico religioso greco e orientale, ove il m. era ipostatizzato in principio ...
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Filosofo e teologo (Breslavia 1768 - Berlino 1834); formatosi in ambiente pietistico, attraversò una fase illuministica quando nel 1787 s'iscrisse all'univ. di Halle per studiarvi teologia. Dopo essere [...] , che distingue tanto dalla metafisica quanto dalla morale, considerandola come intuizione e sentimento dell'infinito. . Se nell'Ottocento ha avuto particolare fortuna la filosofia della religione di S., successivamente, attraverso lo storicismo ...
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Filosofo (Parigi 1638 - ivi 1715). Seguace di R. Descartes, se ne discostò poi per alcuni aspetti. La sua tesi principale è che la mente umana, attraverso l'illuminazione, vede le idee (cioè le cose e [...] ordinato prete e da allora si diede agli studi filosofici, Nel 1699 fu ammesso come membro onorario all'Académie de la grâce (1680); Méditations chrétiennes (1683); Traité de morale (1684); Entretiens sur la métaphysique et la religion (1688); ...
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Arte e letteratura
Genericamente, la tendenza a riprodurre quanto più fedelmente possibile, nell’opera d’arte, la natura o il reale: lo scrittore tenta di vietare a sé stesso, più o meno radicalmente, [...] tutt’altro che incontrastato, sullo scorcio del 19° secolo.
Filosofia
Tendenza a non ammettere nulla oltre e fuori della natura, naturali.
In etica è la tendenza a concepire la vita morale come espressione di bisogni e istinti biologici e a far ...
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Storico, filosofo e polemista (La Carla, Ariège, 1647 - Rotterdam 1706). La produzione di B., nata da intenti polemici e ispirata al razionalismo, trova la sua migliore espressione nel Dizionario storico-critico [...] B. allarga il discorso a problemi di ordine religioso e morale, enunciando fra l’altro la celebre tesi della possibilità di bestie; Spinoza per l’interpretazione critica della sua filosofia ecc.). Materiali raccolti ma non utilizzati per il ...
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Nome di alcuni santi e beati: 1. Domenico di Guzmán, santo. Fondatore dell'ordine dei Domenicani (Caleruega, Vecchia Castiglia, 1170 - Bologna 1221). Studiò filosofia e teologia nell'università di Palencia [...] (N. P. Wiseman, J. D. Dalgairns, ecc.) ed ebbe notevole influsso su J. H. Newman (1845). Lasciò scritti di filosofia, apologetica, morale e ascetica. Beatificato nel 1963. 4. Domenico Savio, santo. Giovane dell'oratorio di s. Giovanni Bosco (Riva di ...
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Espressione con cui si nega, contrario di affermazione.
Filosofia
Il latino negatio corrisponde all’ἀπόϕασις della logica aristotelica, designante il giudizio che connette il soggetto e il predicato in [...] italiano sono negativi, pur con diverse sfumature semantiche, i prefissi in-, a-, anti-, dis-, s-: credulo, incredulo; morale, immorale, amorale; uguale, disuguale ecc.).
Matematica
Per n. di una proposizione (simbolo ¬) si intende la proposizione ...
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morale1
morale1 agg. e s. f. e m. [dal lat. moralis, der. di mos moris «costume», coniato da Cicerone per calco del gr. ἠϑικός, der. di ἦϑος: v. ethos, etico1, etica]. – 1. agg. a. Relativo ai costumi, cioè al vivere pratico, in quanto comporta...
moralita
moralità s. f. [dal lat. tardo moralĭtas -atis]. – 1. Qualità, condizione di ciò che è conforme a principî morali: la m. di un’azione; m. di costumi; libro, spettacolo, film di scarsa m., persona di dubbia moralità. Nella terminologia...