Scrittore francese (Mondovi, Algeria, 1913 - Villeblevin, Yonne, 1960). Rimasto prestissimo orfano di padre, morto nella battaglia della Marna, conobbe un'infanzia e una giovinezza di stenti: tuttavia [...] una delle più forti personalità della letteratura contemporanea. La sua "filosofia", che fa tutt'uno con la scena poetica di scrittore, dell'equivoco. Da questa posizione egli giunge alla morale della rivolta, rifiuto di compromessi e di conformismi, ...
Leggi Tutto
Umanista fiammingo (Overijssche, Bruxelles, 1547 - Lovanio 1606). Animato da un atteggiamento sincretistico, fu influenzato soprattutto da Tacito e da Seneca nell'elaborazione delle sue teorie sulla politica [...] questa e la morale; svolse inoltre una intensa attività filologica curando importanti edizioni di testi antichi.
Vita
Formatosi ad Ath presso i gesuiti poi a Lovanio, L. si orientò subito verso la filologia e la filosofia, pubblicando studi eruditi ...
Leggi Tutto
Teologo modernista (Dublino 1861 - Storrington, Sussex, 1909). Reso famoso, tra l'altro, dalla sua adesione al movimento modernista, incentrò la sua speculazione sul senso della presenza di Dio nella "Chiesa" [...] al ministero pastorale, passando nel 1894 a insegnare teologia morale nel collegio di Stonyhurst, dove rimase fino al 1896. quindi nell'assumere come assoluti anche quei concetti filosofici che sono utilizzati nelle definizioni dogmatiche: dalla ...
Leggi Tutto
Filosofo (Parigi 1859 - ivi 1941). Fu prof. di filosofia al Collège de France dal 1910 al 1924. Nel 1927 gli fu conferito il premio Nobel per la letteratura. Fu membro dell'Academie française e rappresentante [...] schematismo dell'intelligenza strumentalizzatrice, B. esalta la funzione dell'intuizione, istinto consapevole e capace di autoriflessione. In Les deux sources de la morale et de la religion (1932) le tesi fondamentali di B. vengono estese al campo ...
Leggi Tutto
Filosofo francese (Digione 1861 - Aix-en-Provence 1949), prof. di filosofia all'univ. di Aix (1907-27), socio straniero dei Lincei (1947). Nella sua prima e fondamentale opera, Action (1893; trad. it. [...] l'azione, sintesi della spontaneità e della riflessione, della persona morale e dell'ordine universale. Anche il pensiero è visto come interno di ciascuno di essi una particolare opposizione. La "filosofia dell'azione" del B., di cui sono notevoli i ...
Leggi Tutto
Filosofo greco (Abdera, Tracia, tra il 470 e il 457 a. C. - ivi, forse tra il 360 e il 350 a. C.). Discepolo di Leucippo, ha elaborato una concezione materialistica della realtà, la quale è vista come [...] del βίος ϑεωρητικός, con cui una saggia ed equilibrata morale dovrebbe far coincidere anche la vita pratica. Guardata sotto raggruppamento di elementi simili. In contrasto con la filosofia dominante nel Medioevo, le dottrine democritee e epicuree ...
Leggi Tutto
Uomo di stato cecoslovacco (Hodonín, Moravia, 1850 - castello di Lány, Praga, 1937). Di umili natali, studiò alle università di Vienna e Lipsia e nel 1882 ottenne la cattedra di filosofia all'univ. ceca [...] che compito del popolo ceco non era solo la lotta contro l'egemonia austriaca, ma anche quella per il perfezionamento morale dell'uomo. Concetti analoghi, e l'esaltazione del valore della religione nella lotta politica, erano esposti in due opere nel ...
Leggi Tutto
Regista cinematografico francese (Parigi 1894 - Beverly Hills 1979). Autore di straordinaria sensibilità artistica e morale, maestro dell'arte cinematografica, per le caratteristiche del suo stile che [...] opere
Figlio del pittore Pierre-Auguste, cresciuto in un ambiente di straordinaria sensibilità artistica, dopo studi di filosofia e matematica, e la partecipazione alla prima guerra mondiale, arrivò al cinema, come sceneggiatore, produttore e quindi ...
Leggi Tutto
Filosofo e scienziato tedesco (Winterthur 1720 - Berlino 1779). S. è noto nella storia dell'estetica per l'ampia e fortunata Allgemeine Theorie der schönen Künste (4 voll., 1771-74), un manuale di estetica [...] 'Accademia delle scienze, di cui diresse dal 1775 la classe di filosofia. Da allora in poi visse principalmente in quella città, godendo della stima e della loro differenza dalla conoscenza e dalla morale, e, dall'altro, attraverso un netto distacco ...
Leggi Tutto
Filosofo (Montpellier 1815 - Prades 1903). Discepolo di A. Comte, R. può considerarsi l'iniziatore del neocriticismo francese riallacciantesi, oltre che a Kant, anche alla tradizione del razionalismo francese. Notevole [...] aprono anche prospettive religiose, ma nel senso di una religione filosofica che ha respinto ogni struttura teocentrica e serve invece a (4 voll., 1854-64); La science de la morale (1869); Uchronie (1876); Esquisse d'une classification systématique ...
Leggi Tutto
morale1
morale1 agg. e s. f. e m. [dal lat. moralis, der. di mos moris «costume», coniato da Cicerone per calco del gr. ἠϑικός, der. di ἦϑος: v. ethos, etico1, etica]. – 1. agg. a. Relativo ai costumi, cioè al vivere pratico, in quanto comporta...
moralita
moralità s. f. [dal lat. tardo moralĭtas -atis]. – 1. Qualità, condizione di ciò che è conforme a principî morali: la m. di un’azione; m. di costumi; libro, spettacolo, film di scarsa m., persona di dubbia moralità. Nella terminologia...