Poeta e pensatore tedesco (Marbach, Württemberg, 1759 - Weimar 1805). Figlio di un medico militare, seguì il padre nei continui cambiamenti di residenza, finché (1773), per iniziativa del duca del Württemberg, [...] , 1790-92), che, orientata a segnalare la finalità dei grandi eventi e le energie morali ad essi sottese, fu occasione per l'enuclearsi di una filosofia della storia di forte accentuazione spiritualistica. Nel 1790 S., che da un anno occupava una ...
Leggi Tutto
Eugenio Pacelli (Roma 1876 - Castel Gandolfo 1958). Fu nunzio apostolico (dal 1920) a Berlino, segretario di Stato e collaboratore di Pio XI. Eletto papa (1939) alla morte di questi, si pronunciò più volte [...] dichiarata città aperta, accrebbe il suo prestigio e la sua autorevolezza morale. Nel dopoguerra P. vide nel comunismo la grande minaccia rivolta e opere
Figlio dell'avvocato Filippo, studiò filosofia nell'università Gregoriana, si laureò in teologia ...
Leggi Tutto
Matematico e filosofo del sec. 6º a. C. Figlio di Mnesarco, nato a Samo nella prima metà del VI sec. a. C. Apollodoro colloca la sua acmè nel 532-531 a. C. Fu scolaro di Ferecide e di Anassimandro. Un [...] italica» - nelle forme di una comunità religiosa con intenti di rigenerazione morale e politica. La dottrina che caratterizza, più comunemente, la filosofia pitagorica è quella che considera il numero come essenza di tutte le cose, in quanto ...
Leggi Tutto
Naturalista e filosofo (Cosenza 1509 - ivi 1588). Figura di rilievo nel quadro del pensiero filosofico del suo tempo, T. elaborò un naturalismo ilozoistico (cioè una concezione della natura come un tutto [...] di Padova, dedicandosi principalmente a studi di matematica, ottica, filosofia. Dopo circa un decennio, lasciata Padova, si ritirò ma ha anche una tensione verso il soprasensibile, agisce secondo una morale naturale del piacere e insieme secondo una ...
Leggi Tutto
Filosofo (Grass Valley, California, 1855 - Boston 1916). Dopo aver studiato negli USA e in Germania (tra gli altri con H. Lotze), fu (dal 1882) professore alla Harvard University. Preoccupazione dominante [...] della filosofia di R. è il problema morale, il persistere del male e dell'errore nell'esperienza umana. Ma se nei suoi primi scritti come The religious aspect of philosophy (1885) è più evidente la tensione tra ideali morali ed esigenze individuali, ...
Leggi Tutto
Filosofo e pedagogista tedesco (Oldenburg 1776 - Gottinga 1841). Pensatore che esercitò profondi influssi sulla scuola tedesca fino alla prima guerra mondiale, ricollegandosi direttamente a Kant considerò [...] "reali", contrastano profondamente, in H., con la costante preoccupazione d'interpretare e giustificare filosoficamente la sua seria esperienza del mondo morale e dei problemi dell'educazione.
Opere
Le sue opere principali sono: Allgemeine Pädagogik ...
Leggi Tutto
Senso specifico per mezzo del quale viene riconosciuto e controllato il sapore delle sostanze introdotte nel cavo orale. Per estensione il termine è adoperato in etica e in estetica per designare la sensibilità [...] del midollo allungato; di qui, si suppone che gli impulsi gustativi vadano al lobo temporale, dopo avere attraversato il talamo ottico.
Filosofia
La teoria del g. morale nasce tra il 17° e il 18° sec. con l’etica inglese del sentimento, con quei ...
Leggi Tutto
Filosofo (Parigi 1859 - ivi 1941). Fu prof. di filosofia al Collège de France dal 1910 al 1924. Nel 1927 gli fu conferito il premio Nobel per la letteratura. Fu membro dell'Academie française e rappresentante [...] schematismo dell'intelligenza strumentalizzatrice, B. esalta la funzione dell'intuizione, istinto consapevole e capace di autoriflessione. In Les deux sources de la morale et de la religion (1932) le tesi fondamentali di B. vengono estese al campo ...
Leggi Tutto
Filosofo francese (Digione 1861 - Aix-en-Provence 1949), prof. di filosofia all'univ. di Aix (1907-27), socio straniero dei Lincei (1947). Nella sua prima e fondamentale opera, Action (1893; trad. it. [...] l'azione, sintesi della spontaneità e della riflessione, della persona morale e dell'ordine universale. Anche il pensiero è visto come interno di ciascuno di essi una particolare opposizione. La "filosofia dell'azione" del B., di cui sono notevoli i ...
Leggi Tutto
Filosofo greco (Abdera, Tracia, tra il 470 e il 457 a. C. - ivi, forse tra il 360 e il 350 a. C.). Discepolo di Leucippo, ha elaborato una concezione materialistica della realtà, la quale è vista come [...] del βίος ϑεωρητικός, con cui una saggia ed equilibrata morale dovrebbe far coincidere anche la vita pratica. Guardata sotto raggruppamento di elementi simili. In contrasto con la filosofia dominante nel Medioevo, le dottrine democritee e epicuree ...
Leggi Tutto
morale1
morale1 agg. e s. f. e m. [dal lat. moralis, der. di mos moris «costume», coniato da Cicerone per calco del gr. ἠϑικός, der. di ἦϑος: v. ethos, etico1, etica]. – 1. agg. a. Relativo ai costumi, cioè al vivere pratico, in quanto comporta...
moralita
moralità s. f. [dal lat. tardo moralĭtas -atis]. – 1. Qualità, condizione di ciò che è conforme a principî morali: la m. di un’azione; m. di costumi; libro, spettacolo, film di scarsa m., persona di dubbia moralità. Nella terminologia...