PIETRO da Mantova
Giuseppe Gardoni
PIETRO da Mantova (Petrus de Mantua, Petrus Mantuanus, Petrus Alboinis de Mantua, Petrus Alboini Mantuanus). – Nacque da Giovanni attorno alla metà del Trecento, con [...] , le cui Epistolae furono tra le fonti principali dei seguaci della filosofiastoica nei secoli XIV e XV e in special modo per coloro che si interessavano di etica e di filosofia morale. Lo testimonia l’importante e unico frammento pervenuto di una ...
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Scrittore e oratore latino (Arpino 3 genn. 106 a. C. - Formia 7 dic. 43 a. C.). Nato da agiata famiglia equestre, ebbe a Roma maestri di diritto i due Scevola, l'augure e il pontefice, di filosofia l'accademico [...] dialoghi nei quali, fondendo insieme posizioni socratiche, platoniche e stoiche, tratta del problema della felicità, e il De natura luglio 44, che il Petrarca credette di possedere. L'ultima opera filosofica di C. e la più famosa è il De officiis, ...
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Medico e filosofo (Pergamo 130 circa - ivi, probabilmente, 200 circa). Avviato agli studî di medicina dal padre Nikon, architetto, G. ricevette una completa preparazione culturale, in primo luogo basata [...] di un ordine provvidenziale, di un finalismo rigoroso solo parzialmente enunciato nella teleologia aristotelica e stoica. Ma la supremazia della nuova medicina sulla filosofia si estendeva al di là del campo conoscitivo a quello etico. Se in effetti ...
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Filosofo (Mantova 1462 - Bologna 1525). Dalla vasta opera di P. emerge una delle figure più notevoli della cultura rinascimentale e soprattutto dell'aristotelismo cinquecentesco: in lui da un lato i problemi [...] medicina. L'anno successivo fu chiamato alla cattedra straordinaria di filosofia a Padova, dove ebbe come concorrente il famoso A. si presenta a P. come più coerente la posizione stoica che nega ogni contingenza e la libertà individuale e sottomette ...
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Naturalista e filosofo (Cosenza 1509 - ivi 1588). Figura di rilievo nel quadro del pensiero filosofico del suo tempo, T. elaborò un naturalismo ilozoistico (cioè una concezione della natura come un tutto [...] Padova, dedicandosi principalmente a studi di matematica, ottica, filosofia. Dopo circa un decennio, lasciata Padova, si cieli (soprattutto nel sole: si congiunge qui una suggestione stoica al tema aristotelico del calore celeste, principio di vita ...
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Filosofo (n. Alessandria circa 30 a. C. - m. circa 45 d. C.), autorevole rappresentante della comunità ebraica di Alessandria. Il suo pensiero si sviluppò come interpretazione allegorica della Tōrāh attraverso [...] e intelletto) deriva il mondo spirituale e il mondo sensibile: mediatore per eccellenza è il logos, concetto tratto dalla filosofia platonico-stoica e personificato da F. che ne ritrova il motivo in tutta la Tōrāh; il logos è il mondo archetipo, il ...
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Apologeta cristiano (Atene 150 - Cesarea Marittima tra il 211 e il 215); viaggiò in giovinezza, stabilendosi infine ad Alessandria, dove fu (dal 190) presbitero. Durante la persecuzione di Settimio Severo [...] condiziona i due tratti fondamentali della personalità di C.: la larga utilizzazione della filosofia greca (soprattutto nelle tendenze platonico-stoiche dell'età ellenistica) nella elaborazione di una "gnosi cristiana", e insieme l'allegorismo ...
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Uno degli uccisori di Cesare (85-42 a. C.); ebbe un'elevata educazione retorica e filosofica, che affinò ad Atene; la sua formazione politica risale allo zio Catone Uticense, che lo allevò partigiano dell'oligarchia [...] ormai perduta, B. si uccise o si fece uccidere. Fu scrittore di opere di filosofia morale: De virtute, De officiis, De patientia (di tendenza accademica e stoica), ora perdute. Con Cassio, B. fu giudicato parricida dai partigiani del nuovo regime ...
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Filosofo neoplatonico (4º sec. d. C.), forse cristiano; tradusse in latino e commentò parte del Timeo platonico (fino a 53 B) utilizzando, e forse anche direttamente traducendo, un'analoga opera greca [...] nei secoli 9º-12º, una delle principali fonti attraverso la quale si ebbero larghe conoscenze di filosofia antica, soprattutto platonica, stoica e neoplatonica; da esso dipendono per buona parte anche i commenti e le glosse medievali al Timeo ...
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Filosofostoico (secondo altri eclettico), di Alessandria, maestro di filosofia di Augusto. Resta un frammento dello scritto consolatorio a Livia per la morte di Druso (9 a. C.). Ma è specialmente noto [...] come autore di un'Epitome di storia della filosofia (frammenti sull'etica stoica e peripatetica nelle citazioni di Clemente Alessandrino, Eusebio e Stobeo). ...
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stoico
stòico agg. e s. m. [dal lat. stoĭcus, adattam. del gr. στωϊκός «che appartiene alla filosofia della Stoa»] (pl. m. -ci). – 1. Dello stoicismo, relativo o appartenente alla scuola filosofica fondata da Zenone di Cizio (per l’origine...
filosofo
filòṡofo s. m. (f. -a) [dal lat. philoṡŏphus, gr. ϕιλόσοϕος; v. filosofia]. – 1. Chi professa la filosofia; chi si dedica cioè abitualmente allo studio dei problemi che formano oggetto dell’attività speculativa nei suoi varî aspetti...