Scrittore francese (Le Havre 1903 - Parigi 1976). Inizialmente vicino ai surrealisti, recuperò in chiave sperimentale generi tradizionali. Q. è soprattutto uno scrittore in continua ricerca di una vitalità [...] A. Koyré e H.-Ch. Puech; la riflessione sulla filosofia della storia, sulle religioni, sul pensiero orientale, testimoniata dai ., 1993), concentrandosi in particolare sulla letteratura e il linguaggio (Bâtons, chiffres et lettres, 1950, nuova ed. ...
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Critico, scrittore e filosofo tedesco (Hannover 1772 - Dresda 1829), figlio di Johann Adolf; studiò diritto a Gottinga e poi a Lipsia, ma i suoi interessi si rivolsero soprattutto alla letteratura e alla [...] dei diversi generi, ma soprattutto di arte e vita, di arte e filosofia; in questo senso il romanzo è la tipica forma di arte romantica der Sprache und des Wortes (1828). La storia, il linguaggio e la rivelazione sono riportati a una "vita" concepita ...
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Scrittore russo (Mosca 1890 - Peredelkino, Mosca, 1960). Vicino ai futuristi, esordì con le poesie Bliznec v tučach ("Il gemello nelle nuvole", 1914), imponendosi presto come il più interessante lirico [...] russo della sua generazione. In un linguaggio dominato dal sentimento, modulò ora temi intimi vivificati da accostamenti e di una pianista di talento, dopo studî di musica, diritto e filosofia (seguì i corsi di H. Cohen a Marburgo) si avvicinò al ...
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Poeta (Tursi 1916 - Roma 1995). Il tursitano di P. non ha nulla a che vedere con i fenomeni folclorici o spontanei: vi si avvertono spesso la sorvegliata operazione filologica e lo studio del poeta, convinto [...] centro della poesia pierriana, che spesso persegue un linguaggio teso tra forti asprezze e toni lievissimi, non .
Vita e opere
Trasferitosi a Roma nel 1939, insegnò storia e filosofia nei licei. L'iniziale produzione poetica in lingua (Liriche, 1946; ...
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Scrittore (Le Havre 1737 - Éragny, Seine-et-Oise, 1814). Ebbe vita molto avventurosa; a dodici anni intraprese un viaggio alla Martinica; poi studiò (1757) all'École des Ponts-et-Chaussées, chiusa l'anno [...] " e "ingenuo" è più buono che l'uomo di mondo. Tutta questa "filosofia" è esposta con un'arte solo in apparenza negletta, ma studiatissima e raffinata; con un linguaggio a cui l'uso dei termini tecnici e scientifici aggiunge ricchezza e precisione e ...
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Agàmben, Giorgio. - Saggista italiano (n. Roma 1942); docente di estetica presso le università di Macerata (1988-92), Verona (1993-2003) e IUAV di Venezia. Ha promosso e curato per Einaudi, fino al 1996, [...] Il regno e la gloria (2007); Il sacramento del linguaggio (2008); Nudità (2009); Angeli. Ebraismo cristianesimo Islam (con E. Coccia, 2009), raccolta critica dei testi filosofici più significativi su questo tema; Altissima povertà. Regole monastiche ...
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Poeta tedesco (Büdesheim, Bingen, 1868 - Minusio, presso Locarno, 1933). Studiò filosofia e storia dell'arte a Parigi, Berlino e Monaco, ben presto entrando in contatto e avvertendo il richiamo di Mallarmé [...] del poeta-vate, cominciò col promuovere un'intransigente opposizione al naturalismo, respingendone senza compromessi la quotidianità del linguaggio e l'aderenza alla particolare situazione storica. La critica alla banale società del tempo non ha in ...
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Carifi, Roberto. – Poeta, filosofo e traduttore italiano (n. Pistoia 1948). Voce tra le più potenti nel panorama culturale italiano del secondo Novecento, si è laureato in Filosofia presso l’Università [...] La produzione poetica di C., caratterizzata da un linguaggio sobrio e diretto che traccia orizzonti di sensibilità e . L’anno successivo, colpito da ictus, C. ha aderito alla filosofia buddhista e il suo pensiero si è orientato verso i temi dell' ...
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Scrittore indiano di lingua inglese (Hassan, Mysore, 1908 - Austin, Texas, 2006). Appartenente a una famiglia di bramini, studiò in scuole musulmane, poi all'università di Montpellier e alla Sorbona. Dal [...] comprende diverse raccolte di racconti (Cow of the barricades, 1947; The policeman and the rose, 1977), unisce vicende esistenziali e paradigmi filosofici e religiosi, e fa uso di un linguaggio capace di trasferire in inglese scansioni e ritmi hindī. ...
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Scrittore tedesco (Rüstringen, Wilhelmshaven, 1921- Glückstadt, Schleswig-Holstein, 1996). Studiò ad Amburgo, dove ricoprì l'incarico di lettore presso l'editrice Claassen (1956-59); dal 1959 lavorò alla [...] di Stoccarda con un'alta responsabilità nel settore delle trasmissioni culturali. Influenzato, fra l'altro, dalla filosofia del linguaggio di Wittgenstein, interpretò ogni variazione della lingua come variazione nella concezione del mondo e dell ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
filosofia
filoṡofìa s. f. [dal lat. philosophĭa, gr. ϕιλοσοϕία, comp. di ϕιλο- «filo-» e σοϕία «sapienza»]. – 1. Nella tradizione occidentale, termine che, a partire da un primo sign. di desiderio di cultura e di conoscenza in generale, si...