Logico e filosofo statunitense (Akron, Ohio, 1908 - Boston, Massachusetts, 2000). Partito dalla critica della teoria dei tipi per mostrarne l'eliminabilità in un lavoro di perfezionamento e di semplificazione [...] significante soltanto all'interno della totalità del linguaggio cui appartiene, e non in virtù autobiografia The time of my life (1985). Numerose sono le raccolte di saggi sulla filosofia di Q.; si ricorda qui The philosophy of W. V. Quine, a cura ...
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Critico, scrittore e filosofo tedesco (Hannover 1772 - Dresda 1829), figlio di Johann Adolf; studiò diritto a Gottinga e poi a Lipsia, ma i suoi interessi si rivolsero soprattutto alla letteratura e alla [...] dei diversi generi, ma soprattutto di arte e vita, di arte e filosofia; in questo senso il romanzo è la tipica forma di arte romantica der Sprache und des Wortes (1828). La storia, il linguaggio e la rivelazione sono riportati a una "vita" concepita ...
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Scrittore russo (Mosca 1890 - Peredelkino, Mosca, 1960). Vicino ai futuristi, esordì con le poesie Bliznec v tučach ("Il gemello nelle nuvole", 1914), imponendosi presto come il più interessante lirico [...] russo della sua generazione. In un linguaggio dominato dal sentimento, modulò ora temi intimi vivificati da accostamenti e di una pianista di talento, dopo studî di musica, diritto e filosofia (seguì i corsi di H. Cohen a Marburgo) si avvicinò al ...
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Martire e scrittore cristiano (n. Flavia Neapolis, od. Nabulus - m. Roma 165 circa). Ritenuto il maggiore apologista cristiano greco del II sec., fondò una scuola di dottrina cristiana e fu maestro itinerante [...] (il futuro apologeta) e trovò un duro avversario nel filosofo cinico Crescente; fu martirizzato mentre era prefetto della città il Figlio: ma G., anche per l'imperfezione del linguaggio teologico del suo tempo, è alquanto subordinazionista; così come ...
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Poeta (Tursi 1916 - Roma 1995). Il tursitano di P. non ha nulla a che vedere con i fenomeni folclorici o spontanei: vi si avvertono spesso la sorvegliata operazione filologica e lo studio del poeta, convinto [...] centro della poesia pierriana, che spesso persegue un linguaggio teso tra forti asprezze e toni lievissimi, non .
Vita e opere
Trasferitosi a Roma nel 1939, insegnò storia e filosofia nei licei. L'iniziale produzione poetica in lingua (Liriche, 1946; ...
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Antropologo sociale inglese (Birmingham 1881 - Londra 1955). Partendo dall'analogia tra sistema sociale e organismo biologico, propose un modello funzionalista della società mirato a spiegare le interconnessioni [...] per l'insistenza sul ruolo del metodo induttivo, l'influenza della filosofia della scienza di W. Whewell. Contro l'approccio storico proprio , sintetizzando una gran mole di materiale, del linguaggio, dei costumi, degli istituti (matrimonio), dei ...
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Filosofo (Brighton 1900 - Whitby 1976), prof. all'univ. di Oxford (1945-68), direttore (1948-71) della rivista Mind. Interessato originariamente alla fenomenologia di Husserl (alcuni temi della quale rimarranno [...] l'influsso di B. Russell e, soprattutto, di L. Wittgenstein, a quel tipo di indagini caratteristico della "filosofia del linguaggio ordinario" di cui sarebbe diventato uno dei maggiori esponenti. In questa prospettiva il suo obiettivo è stato quello ...
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Filosofo (Berlino 1882 - Vienna 1936). Si addottorò con M. Planck a Berlino nel 1904. Insegnò poi nelle univ. di Rostock (1911-17) e di Kiel (1921) e nel 1922 ottenne la cattedra di filosofia delle scienze [...] linguistiche in contraddizione con le regole del linguaggio, visto come rispecchiamento del reale. Il contatto con L. J. Wittgenstein e con R. Carnap condusse più tardi S. a concepire come compito della filosofia non più l'acquisizione di conoscenze ...
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Filosofo inglese (Londra 1919 - Oxford 2006). Esponente tra i più vivaci della scuola di Oxford, si è occupato, nell'ambito dell'analisi del linguaggio, di varî temi di tipo logico-linguistico, con originalità [...] Oxford, iniziò subito la carriera accademica per divenire prof. di filosofia metafisica all'univ. di Oxford nel 1968. Lasciato l' le distanze dall'abituale approccio dell'analisi del linguaggio per giungere a formulazioni teoriche di respiro più ...
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Filosofo e matematico tedesco (Wismar 1848 - Bad Kleinen, Meclemburgo, 1925); insegnò lungamente a Jena; erano gli anni in cui scienziati illustri come K. Weierstrass, J. W. R. Dedekind, G. Cantor davano [...] di un'espressione linguistica (nome, predicato, enunciato), distinzione che è stata al centro della logica filosofica e della filosofia del linguaggio del Novecento. La relazione di denotazione è poi alla base della teoria del concetto, termine con ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
filosofia
filoṡofìa s. f. [dal lat. philosophĭa, gr. ϕιλοσοϕία, comp. di ϕιλο- «filo-» e σοϕία «sapienza»]. – 1. Nella tradizione occidentale, termine che, a partire da un primo sign. di desiderio di cultura e di conoscenza in generale, si...