Logico e filosofo inglese del linguaggio, nato a Londra il 27 giugno 1925. Reader di filosofia della matematica nell'università di Oxford (1961-74), dove è stato successivamente professore di logica (1979-92), [...] to philosophy, Dordrecht-Boston 1987; E. Moriconi, La teoria del significato di M. Dummett, in Introduzione alla filosofia analitica del linguaggio, a cura di M. Santambrogio, Roma-Bari 1992, pp. 267-85; The philosophy of Michael Dummett, ed ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Teorie del linguaggio e del segno
Giovanni Manetti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’interesse per il linguaggio e per i segni non verbali [...] verbali e quelli non verbali sotto il modello equazionale del segno linguistico (U. Eco, Semiotica e filosofia del linguaggio, Torino, 1984).
L’importanza centrale delle questioni semiolinguistiche nelle opere di Agostino deriva principalmente dall ...
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Il linguaggio della cortesia è l’insieme delle strategie, norme e convenzioni verbali adottate da una comunità per contenere la conflittualità e favorire l’armonia nell’interazione comunicativa. In quanto [...] vol. 3º (Speech acts), pp. 41-58 (trad. it. Logica e conversazione, in Gli atti linguistici. Aspetti e problemi di filosofia del linguaggio, a cura di M. Sbisà, Milano, Feltrinelli 1978, pp. 199-219).
Held, Gudrun (2005), Politeness in Italy. The art ...
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Grice ⟨ġràis⟩, Herbert Paul. - Filosofo inglese del linguaggio (Birmingham 1913 - Berkeley 1988). Esponente della "filosofia del linguaggio ordinario", ha contribuito sostanzialmente allo sviluppo della [...] professore nell'Università di Oxford, dal 1967 ha insegnato nell'Università della California a Berkeley. Esponente della "filosofia del linguaggio ordinario", ha sviluppato in modo originale alcune tesi dell'ultimo Wittgenstein e di J. L. Austin ...
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diritto, filosofia del
Disciplina che indaga la complessa fenomenologia dell’esperienza giuridica, ricercandone il senso profondo attraverso una riflessione sul fondamento del diritto e dell’idea di [...] del d. di tutta la seconda metà del Novecento. La filosofia giuridico-analitica ha trovato negli strumenti forgiati dalla filosofia del linguaggio un aiuto essenziale a riformulare criticamente un’esperienza, come quella giuridica, che attiene ...
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La seconda rivoluzione scientifica: introduzione. Fisica e filosofia della scienza all'alba del XX secolo
Don Howard
Fisica e filosofia della scienza all'alba del XX secolo
Simbiosi disciplinare
La [...] Va ricordata inoltre l'eccezionale importanza degli sviluppi teorici realizzati da questa scuola nella logica e nella filosofia del linguaggio, attraverso l'opera di pensatori come Hilbert, Bertrand Russell e Ludwig Wittgenstein. Ma la teoria fisica ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
La filosofia del diritto nel secondo Novecento
Carla Faralli
Decadenza dell’idealismo
La fine della Seconda guerra mondiale e la caduta del fascismo segnano una cesura netta tra la prima e la seconda [...] e prescrittivistiche, ravvisa nella «costitutività» la caratteristica primaria di tutte le norme, concetto che egli mutua dalla filosofia del linguaggio di John Searle. Il sistema giuridico è, infatti, un prodotto culturale e, come tale, è il ...
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Oxford, Scuola analitica di
Indirizzo della filosofia analitica (detto anche filosofia di O. o filosofia del linguaggio ordinario) sviluppatosi nel Novecento, tra le due guerre mondiali e nell’immediato [...] »): grazie a un personale metodo di indagine, a metà strada tra la lessicografia e la filosofia, Austin riconosce infatti nel linguaggio comune la presenza di enunciati performativi, ossia di espressioni che, non essendo descrittive, non sono ...
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enunciato
Nella filosofia del linguaggio e della logica, espressione linguistica di una proposizione. ‘Giovanni ama Maria’, ‘John loves Mary’ e ’Maria è amata da Giovanni’ sono tre differenti enunciati [...] con lo stesso contenuto, ossia essi esprimono una medesima proposizione. Nel linguaggio formale, per enunciato s’intende una espressione chiusa, non contenente cioè variabili libere, alla quale è quindi possibile attribuire un valore di verità. ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
filosofia
filoṡofìa s. f. [dal lat. philosophĭa, gr. ϕιλοσοϕία, comp. di ϕιλο- «filo-» e σοϕία «sapienza»]. – 1. Nella tradizione occidentale, termine che, a partire da un primo sign. di desiderio di cultura e di conoscenza in generale, si...