GAROFALO, Biagio
Eugenio Di Rienzo
Nacque a Napoli nel 1677. Fu allievo di Domenico Aulisio, al cui magistero archeologico-erudito, ispirato ai nuovi criteri filologici e interpretativi propugnati, [...] , che apriva le Considerazioni, il G. manifestava semplicemente l'intento di scoprire le profonde verità filosofiche che l'antica poesia ebraica e greca celavano, bastava inoltrarsi nella prima parte dell'opera, dedicata alla produzione lirica ...
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IGNAZIO della Croce (al secolo Ignazio Danisi)
Serena Veneziani
Nacque nel 1718 a Castellaneta, presso Taranto, da Nicola Danisi e Agata Mari. Alcuni biografi (De Tipaldo, Perini, Villani, Morei) gli [...] invece lo studio della matematica, delle lingue greca ed ebraica e dell'oratoria sacra. Scrisse anche Istruzioni di oratoria Nella prefazione all'opera I. sostiene che di necessità un filosofo è o cristiano (abbraccia cioè la rivelazione) o ateo e ...
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GIOVINAZZI (Giovenazzi, Juvenazzi), Vito Maria
Guido Gregorio Fagioli Vercellone
Nacque a Castellaneta (Taranto) nel 1727, secondo alcune fonti il 18, secondo altre il 20 febbraio. L'atto di battesimo [...] ; dal 1746 al 1749 e dal 1753 al 1757 studiò filosofia e teologia nel collegio napoletano dell'Ordine. Le sue doti filologo P.J. Bruns, lavorando nella Biblioteca Vaticana su un codice ebraico delle storie di Tobia, Giobbe ed Esther, aveva notato fra ...
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PASTRIZIO, Giovanni
Tomislav Mrkonjic
PASTRIZIO (Paštrić), Giovanni (Ivan). – Figlio di Antonio e Ivanizza Giunchevich, nacque, come si presume, a Spalato, ove fu battezzato il 15 giugno 1636.
Il cognome [...] i corsi di scienze umanistiche; difese le conclusioni di filosofia nel 1654 e si trasferì, sempre come convittore, infine, il 16 ottobre 1694 Clemente XI lo nominò ‘scrittore ebraico’, incarico che mantenne fino alla morte. Tra gli altri incarichi ...
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Pasqua
Raffaele Savigni
La più importante festa ebraica e poi cristiana
Il termine Pasqua, dall’ebraico Pesah, significa «passaggio». Nel mondo ebraico la festa della Pasqua ricorda, infatti, mediante [...] parasceve («preparazione»), ossia il giorno che precede la Pasqua ebraica; tuttavia anch’esso ricollega chiaramente il segno del pane al dell’anima (come immaginavano alcune correnti della filosofia greca).
Il cristianesimo non si distaccò subito ...
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FINI, Fino (Fino Adriano Fini, Fino Adriani)
Gino Pistilli
Nacque quasi sicuramente ad Ariano, terra del Polesine di Rovigo (allora facente parte dello Stato estense) il 4 ott. 1431, da Domenico e da [...] oltre che del Guarino, di T. Gaza. Egli vi studiò filosofia, teologia e dogmatica, ma non è possibile sapere se abbia , dalla quale ebbe otto figli.
Orientalista e conoscitore della lingua ebraica, il F. cominciò a concepire e a scrivere nel 1503 ...
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Misticismo
Piero Coda
L’incontro diretto e personale con il Divino
Il misticismo è l’espressione più profonda del sentimento religioso. Indica, infatti, il desiderio dell’uomo di giungere già in questa [...] Dio, diventando santi e giusti.
Qualche secolo dopo un altro filosofo, Plotino di Licopoli, in Egitto (3° secolo d.C amore di un uomo e di una donna. La corrente del misticismo ebraico che si svilupperà successivamente (a partire dal 13° secolo d.C.) ...
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escatologìa s. f. [comp. del gr. ἔσχατος «ultimo» e -logia]. – Dottrina degli ultimi fini, cioè quella parte delle credenze religiose (e, in qualche caso, di teorie filosofiche e teologiche) che riguarda i destini ultimi dell’umanità e del mondo:...
lògos s. m. [traslitt. del gr. λόγος, che è dal tema di λέγω «dire», con vocalismo o]. – Nel pensiero greco, il termine indica la «parola» come si articola nel discorso, quindi anche il «pensiero» che si esprime attraverso la parola. Una precisa...