Filosofo, saggista e critico letterario tedesco di famiglia ebraica, nato a Berlino il 15 luglio 1892, morto suicida a Port Bou (Catalogna) il 26 settembre 1940. Studiò nelle università di Friburgo, Berlino, [...] fu legato da profonda amicizia, si avvicinò alla teologia e alla mistica ebraiche, che avrebbero rivestito un ruolo di rilievo nella sua riflessione filosofica. Nel 1925 sottopose all'università di Francoforte un lavoro sul dramma barocco tedesco ...
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Filosofo e storico delle idee inglese, di famiglia ebraica di origine lettone, nato a Riga il 6 giugno 1909, morto a Oxford il 5 novembre 1997. Con la famiglia, all'indomani della rivoluzione d'ottobre, [...] e atteggiamento equilibrato le controversie politiche successive alla costituzione dello Stato di Israele.
Inizialmente influenzato dalla filosofia analitica, B. ne abbandonò ben presto il caratteristico tipo di indagini per dedicarsi a quelle ...
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LAKATOS, Imre
Pietro Corsi
(pseud. di Lipschitz, Imre)
Filosofo della scienza ungherese, di ascendenza ebraica, nato a Budapest il 5 novembre 1922, morto a Londra il 2 febbraio 1974. Durante l'occupazione [...] poi alla London School of Economics, dove insegnò dal 1960 alla sua morte.
L. ha lasciato fondamentali contributi alla filosofia della matematica e della scienza in generale. Dopo aver circolato per anni in fotoriproduzione, la sua tesi di dottorato ...
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Il Rinascimento. L'astronomia
J.V. Field
L'astronomia
Gli storici dell'arte e delle discipline umanistiche si sentirebbero forse a proprio agio definendo 'Rinascimento' il periodo che va dal 1400 al [...] ebbe luogo nella pri-ma sera della Pasqua ebraica. Il calendario ebraico, tuttavia, non era affidabile nel tentativo un grande matematico e che al tempo stesso concepì tutta la filosofia naturale come anagogia, tenne in gran conto il lavoro di Cusano ...
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Utopia
VValerio Verra
di Valerio Verra
Utopia
sommario: 1. Introduzione: utopia e utopismo. 2. Utopia ed escatologia. 3. Utopia, ideologia, immaginazione sociale. 4. Marxismo e utopia. 5. Utopia, staticità [...] realizzate, come dimostrano le grandi utopie, da quella ebraica a quella marxista. Tuttavia il rischio dell'utopia è vera e propria riabilitazione dell'utopia è poi quella svolta dal filosofo tedesco Ernst Bloch in tutto l'arco del suo pensiero, in ...
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Scienza indiana. La scienza nella cultura indiana
Frits Staal
La scienza nella cultura indiana
Il concetto di scienza e la classificazione delle scienze
Per designare le conoscenze sistematiche indiane [...] scienze furono aggiornate grazie alle traduzioni dall'arabo, dall'ebraico e dal siriaco e anche grazie alla conoscenza delle giovanile redatta tra il 1878 e il 1879, quando il filosofo occupava ancora la sua cattedra presso l'Università di Basilea ed ...
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Etica
Carlo Augusto Viano
Il termine e le origini
'Etica' è parola di derivazione greca (da ἔθοϚ, che significa 'costume', 'carattere') equivalente al termine di derivazione latina 'morale' (da mores, [...] 1883-1885), alternative a quella greca classica, a quella ebraica e a quella cristiana, e le avrebbe interpretate come , 1918; Spengler, L'uomo e la tecnica. Contributo a una filosofia della vita, 1931). Proprio a partire dalla vita e dai valori ...
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Fenomenologia
Herman L. Van Breda
di Herman L. Van Breda
Fenomenologia
sommario: 1. Introduzione. 2. Itinerario fenomenologioo di Husserl. 3. La fenomenologia pura di Husserl. 4. La fenomenologia filosofica [...] (Moravia) l'8 aprile 1859 da famiglia ebraica di lingua tedesca, Edmund Husserl ricevette nelle università di Brentano che, tra il 1890 e il 1930 occuparono numerose cattedre di filosofia nei paesi danubiani - come A. Höfler a Vienna, A. Marty, T ...
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Bioetica
J. Robert Nelson
sommario: 1. Un ambito recente di studio e di discorso: a) definizione e ambito; b) organizzazioni e istituzioni. 2. Criteri e metodi: a) i quattro principî canonici; b) i [...] un tentativo di applicare un vecchio argomento, vale a dire la filosofia morale e politica, a contenuti nuovi". Se questa è una nel mondo dell'Islam sono molto simili alla posizione ebraica.
Lasciando da parte tutte le obiezioni morali alla ...
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ALIENAZIONE
Giuseppe Bedeschi e Alessandro Cavalli
Alienazione
di Giuseppe Bedeschi
Il concetto di alienazione in Hegel
Hegel è il primo pensatore moderno che abbia elaborato una vera e propria teoria [...] , l'essenza del pensiero al di fuori dell'atto del pensiero. La filosofia di Hegel ha estraniato l'uomo da se stesso, avendo fatto poggiare tutto uno scritto marxiano del 1843, La questione ebraica, dove troviamo un uso essenzialmente sociopolitico ...
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escatologìa s. f. [comp. del gr. ἔσχατος «ultimo» e -logia]. – Dottrina degli ultimi fini, cioè quella parte delle credenze religiose (e, in qualche caso, di teorie filosofiche e teologiche) che riguarda i destini ultimi dell’umanità e del mondo:...
lògos s. m. [traslitt. del gr. λόγος, che è dal tema di λέγω «dire», con vocalismo o]. – Nel pensiero greco, il termine indica la «parola» come si articola nel discorso, quindi anche il «pensiero» che si esprime attraverso la parola. Una precisa...