Storico milanese. Nacque di nobile famiglia verso il 1395 e morì a Siena nel 1435. Vestì l'abito degli agostiniani nel 1412 e professò filosofia e rettorica a Firenze, Bologna, Pavia, dove fu chiamato [...] Silvio Piccolomini e fu amico del Bruni, del Niccoli, del Traversari. Coltissimo nelle lettere latine, nelle lingue greca ed ebraica; oratore a' tempi suoi assai noto, si mostrò avverso a quella forma di predicazione che opprime le turbe con paure ...
Leggi Tutto
Filosofo ebreo, nato a Barcellona nel 1340, morto nel 1410. Occupò alte cariche nella comunità ebraica della sua città nativa e poi in quella di Saragozza. Nella sua opera filosofica in ebraico, dal titolo [...] . Scrisse inoltre un trattato in spagnolo, inteso a confutare, soprattutto con argomenti filosofici, i dogmi del cristianesimo. Di questo trattato è rimasta solo una traduzione ebraica, dovuta a Yōsēf ben Shēm Tōb. È pure pervenuta sino a noi una ...
Leggi Tutto
. Famiglia ebraica originaria probabilmente della Provenza. I suoi membri più notevoli sono: Yiṣḥāq ben mōsheh, detto pure Profeit o Profet (letture inesatte Profiat, Peripot) soprannominato Ēfōdi, o Efodeo [...] di ricondurlo al giudaismo; 2) Ma‛ăsēh Efōd, grammatica ebraica, composta nel 1403; 3) un'operetta di argomento astronomico; rabbinato in Algeri. Scrisse su argomenti di rito e di filosofia, commentò il Pentateuco, trattati della Mishnah e del Talmūd, ...
Leggi Tutto
. Filosofo e teologo ebreo, vissuto in Spagna fra la metà del sec XI e la metà del sec. XII. È autore di un'opera di filosofia religiosa in arabo, Kitāb al-hidāyah ilà farā'iḍ al-qulūb (Guida ai doveri [...] da Yehūdāh ibn Tibbōn col titolo di Ḥōbōt ha-llebābōt (I doveri dei cuori). La traduzione ebraica è diventata popolarissima nel mondo giudaico, mentre il testo arabo è stato pubblicato solo nel 1912. Lo scopo dell'opera, illustrato nell'introduzione ...
Leggi Tutto
Visse ad ar-Raqqah in Mesopotamia e a Shīrāz in Persia nel sec. IX-X. Fu probabilmente il primo ebreo che scrivesse un trattato di filosofia religiosa giudaica. Il suo trattato, in arabo, reca il titolo [...] cui resta solo un frammento. Di altre opere sue abbiamo solo il titolo.
Dei Venti capitoli larghi frammenti in traduzione ebraica sono citati nel commento di Yĕhūdāh ben Barzillay al Sēfer Yĕṣīrāh (edito a Berlino 1885); quindici capitoli ne trovò A ...
Leggi Tutto
Presunto vocabolo arabo che, a partire per lo meno da Agostino Nifo (già in uno scritto del 1492) e fino a tutto il sec. XVII, figura in libri filosofici e medici europei come equivalente di "datore delle [...] attivo nel modo con cui questo è concepito nella filosofia d'Avicenna, cioè come ultima delle "intelligenze v. avicenna, V, p. 639). Dai libri latini passò anche in testi ebraici del sec. XVI sotto la forma qülqüdē'āh. Sembra che il vocabolo sia ...
Leggi Tutto
Scrittore ebreo, nato a Béziers verso il 1270, morto verso il 1340. La sua produzione letteraria, che s'iniziò nel suo quindicesimo anno, è vastissima. Valentissimo nell'uso letterario della lingua ebraica, [...] : inni religiosi, opere didattiche e morali, commentarî biblici e talmudici, opere filosofiche, ecc. Nella lotta tra i cultori degli studî filosofici e gli ortodossi che vedevano nella filosofia un pericolo per la fede prese parte per i primi, e ...
Leggi Tutto
Contemporaneo e scolaro di Pitagora (Giamblico, Vita Pythag., 104), a cui fu attribuito un Οἰκονομικός (Economico), secondo l'uso della letteratura neopitagorica dei primi secoli dopo Cristo, alla quale [...] notevolmente abbreviata, dalla quale dipendono una traduzione ebraica e una latina, la quale ultima attribuisce falsamente una profonda influenza sulle dottrine economiche ed etiche della filosofia musulmana.
Bibl.: Zeller, Philos. d. Griech., ...
Leggi Tutto
MOSÈ (Mosheh) da Rieti
Umberto Cassuto
Poeta ebreo, nato a Rieti nel 1388, vissuto poi a Perugia, a Narni, e finalmente a Roma, dove fu rabbino della comunità ebraica e medico di Pio II.
Scrisse in [...] sono inedite. M. da Rieti scrisse anche, in italiano, un trattato di filosofia religiosa (manoscritto a Leida) e in ebraico diversi opuscoli di argomento filosofico o scientifico, e composizioni poetiche varie.
Bibl.: Vogelstein-Rieger, Gesch. d ...
Leggi Tutto
CLEMENTE XIV, papa
Mario Rosa
Giovan Vincenzo Antonio Ganganelli nacque il 31 ott. 1705 a Sant'Arcangelo di Romagna (Forlì) nella legazione di Romagna da Lorenzo e da Angela Serafina Macci (o Mazzi) [...] , prese ad insegnare, per poco meno di un decennio, filosofia e teologia nei conventi dell'Ordine ad Ascoli, a Bologna, ampio commento (1935) dal noto studioso e storico di origine ebraica, Cecil Roth.
Creato cardinale del titolo di S. Lorenzo ...
Leggi Tutto
escatologìa s. f. [comp. del gr. ἔσχατος «ultimo» e -logia]. – Dottrina degli ultimi fini, cioè quella parte delle credenze religiose (e, in qualche caso, di teorie filosofiche e teologiche) che riguarda i destini ultimi dell’umanità e del mondo:...
lògos s. m. [traslitt. del gr. λόγος, che è dal tema di λέγω «dire», con vocalismo o]. – Nel pensiero greco, il termine indica la «parola» come si articola nel discorso, quindi anche il «pensiero» che si esprime attraverso la parola. Una precisa...