La prima fase di un’azione, di un fatto o, anche, la parte in cui una cosa comincia, oppure ciò che costituisce l’origine, la causa di un fatto o di una serie di fatti, o il costituente fondamentale di [...] di natura consuetudinaria.
Filosofia
L’uso del termine risale ai primordi della tradizione filosofica occidentale. La scuola hanno, in altro senso, i p. che governano la conoscenza discorsiva, in quanto determinano le supreme norme logiche cui essa ...
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soggetto Argomento, tema oppure la persona o la cosa che viene presa in considerazione per determinati motivi. filosofia Come termine filosofico, s. ha assunto un significato che per certi aspetti è esattamente [...] al carattere di realtà sostanziale delle cose; e per la filosofia scolastica esse subiective significa l’ di sintesi, spontaneità, principio fondante di tutta la conoscenza. Questa concezione è stata ulteriormente elaborata e sviluppata nella ...
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Filosofo tedesco (Berlino 1882 - Gottinga 1927), fondatore della Neufriessche Schule, cioè della scuola filosofica mirante alla continuazione e all'approfondimento dell'interpretazione psicologistica del [...] rivolse soprattutto la sua attenzione ai problemi filosoficidell'etica, del diritto e della politica: ma tale orientamento fu determinato in presupporre, nel suo atto, una conoscenza che, determinando il criterio della verità, non poteva per ciò ...
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realtà Qualità e condizione di ciò che esiste effettivamente e concretamente.
Filosofia
La nozione di r. è legata al problema tipicamente moderno dell'esistenza del mondo esterno. A partire da R. Descartes [...] infatti, affermata la tesi secondo cui gli uomini conoscono soltanto le idee, ossia le rappresentazioni mentali delle cose. Ma se la nostra conoscenza è fatta solo di rappresentazioni mentali, chi ci garantisce che a esse corrisponda, fuori di noi ...
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Intervallo di tempo in cui si svolge, dal suo principio alla sua fine, un determinato fatto o fenomeno.
Filosofia
La definizione più antica di d. è quella di Aristotele, secondo cui è da intendersi con [...] loro come le note in una melodia.
Per influsso dellafilosofia bergsoniana il termine d. è passato nella critica Per i corsi d’acqua che alimentano un bacino idroelettrico, la conoscenzadelle d. dei deflussi per un conveniente periodo di tempo e i ...
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Erudito gesuita (Geisa, Fulda, 1602 - Roma 1680). Eminente rappresentante dell'enciclopedismo seicentesco, i suoi eclettici interessi spaziarono dal campo degli studi linguistici alla geologia, dalla [...] China illustrata (1667).
Vita e opere
Prof. (1629) di filosofia e matematica a Würzburg, dove diede lezioni anche di siriaco 'influenza dell'arte combinatoria lulliana K. si misurò anche nel progetto di definire un metodo di conoscenza universale ...
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Filosofo ebreo (Nieśwież, Polonia, 1754 - Niedersiegersdorf, Slesia, 1800). Gli fu dato, o assunse, il nome di Maimon perchè studioso di questo filosofo medioevale, che influì molto sulla formazione del [...] ), la conoscenza può essere considerata completa. La posizione di M. assume quindi le caratteristiche di uno "scetticismo empirico" e di un "dogmatismo razionale" in contrapposizione alle conclusioni dellafilosofia kantiana. La lucidità della sua ...
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speculazione economia Operazione di acquisto e rivendita, in tempi successivi, di beni mobili o immobili o di attività finanziarie allo scopo di trarne profitto. Mira a conseguire un guadagno in base alla [...] (πρᾶξις) e a quella produttiva (ποίησις), l’attività teoretica propria della matematica, della fisica e dellafilosofia prima; nella filosofia kantiana, è la forma di conoscenza il cui oggetto trascende ogni esperienza possibile e che pertanto è ...
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Pseudonimo del pensatore e giornalista francese Émile-Auguste Chartier (Mortagne 1868 - Le Vésinet, Parigi, 1951). È stato uno dei più notevoli moralisti della Francia contemporanea. Di tendenze antintellettuali, [...] École Normale i corsi di J. Lagneau, fu professore di filosofia e collaborò alla Revue de metaphysique et de morale. Ma asistematica, tra lo stoicismo e l'anarchia: convinto che la conoscenzadelle cose dev'essere sempre viva e attuale (la verità di ...
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Psicologo e filosofo inglese (South Shields, Durham, 1860 - Sydney 1944). Esponente di una tradizione illustre, quella della psicologia filosofica, ebbe notevole influenza nell'ambiente psicologico inglese; [...] della tradizionale tripartizione delle funzioni mentali in conoscenza, sentimento, conazione, dell'attività conativa (studio di processi mentali diretti a uno scopo) pratica e teorica (in particolare dell'attenzione). Si occupò anche di filosofia ...
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filosofia
filoṡofìa s. f. [dal lat. philosophĭa, gr. ϕιλοσοϕία, comp. di ϕιλο- «filo-» e σοϕία «sapienza»]. – 1. Nella tradizione occidentale, termine che, a partire da un primo sign. di desiderio di cultura e di conoscenza in generale, si...
conoscenza
conoscènza (ant. cognoscènza o cognoscènzia e canoscènza) s. f. [dal lat. tardo cognoscentia, der. di cognoscĕre «conoscere»]. – 1. a. L’atto del conoscere una persona, dell’apprendere una cosa: sono lieto di fare la vostra c.;...