Filosofo (Amsterdam 1632 - L'Aia 1677), di famiglia ebraica emigrata dal Portogallo. Per le sue opinioni apertamente professate e sostenute, contrarie all'ortodossia religiosa, fu scomunicato dalla comunità [...] la virtù). Essendo poi termine ultimo dellaconoscenza Dio, suprema virtù della mente è conoscere Dio. Agire virtuoso nella stessa opera al problema della storicità della Bibbia, del valore dei profeti e del rapporto tra filosofia e teologia. In sede ...
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Diritto
Diritto civile
Avvenimento futuro e incerto, dall’avveramento del quale viene fatta dipendere l’efficacia del negozio giuridico ovvero la risoluzione del rapporto con questo costituito. È un elemento [...] di governo.*
Filosofia
Si intende generalmente per c. ciò che rende possibile qualcosa. In questo senso I. Kant parla delle forme a priori dellaconoscenza, spazio, tempo e concetti puri dell’intelletto, come delle c. dell’esperienza, essendo ...
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Indirizzo filosofico del 19° sec., il cui iniziatore è il francese A. Comte e i cui maggiori rappresentanti sono in Inghilterra J. S. Mill e H. Spencer, e in Italia R. Ardigò. Più in generale, il termine [...] di ‘atmosfera positivistica’ (antimetafisica, attenzione rivolta ai risultati delle scienze, problema dei limiti dellaconoscenza scientifica, problema dei rapporti tra scienza e filosofia). Si possono ricondurre al p., in particolare al dualismo ...
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Nel linguaggio scientifico, ogni fatto o evento suscettibile di osservazione diretta o indiretta, provocato o spontaneo.
Teorie fenomenologiche sono quelle che cercano di render conto di un f. quale esso [...] ‘riduzione’ fenomenologica.
Fenomenismo
Il fenomenismo è la dottrina filosofica secondo cui l’ambito dellaconoscenza umana non oltrepassa quello dei f., attuali o possibili, e delle loro relazioni. Qualora questi ultimi vengano concepiti come ciò ...
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Concezione fondata sul riconoscimento del valore soltanto relativo, e non oggettivo o assoluto, sia dellaconoscenza, dei suoi metodi e criteri (r. gnoseologico), sia dei principi e dei giudizi etici (r. [...] , il r. ha interessato altri settori culturali del 20° sec., come la sociologia, la filosofia analitica e la filosofiadella scienza. Nella sociologia dellaconoscenza di K. Mannheim il r. si presenta nella forma del condizionamento storico e sociale ...
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L’attività e l’operazione di rappresentare con figure, segni e simboli sensibili, o con processi vari, anche non materiali, oggetti o aspetti della realtà, fatti e valori astratti, e quanto viene così [...] in filosofia, dal largo uso che ne fece G.W. Leibniz. Per Leibniz, l’attività ‘rappresentativa’ è quella della monade, stadio attuale. Il mondo della r. è perciò costituito dal complesso dellaconoscenza soggettivamente considerato, cioè in quanto ...
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scetticismo Genericamente, l’atteggiamento di chi esclude la possibilità di una conoscenza assoluta delle cose e del raggiungimento della verità. In particolare, in filosofia, la dottrina delle diverse [...] s., almeno come specifica concezione filosofica, non ebbe particolari sviluppi. La ripresa della tematica scettica si presentò nel Rinascimento con posizioni e con esiti talora diversi: la critica della scienza e dellaconoscenza umana si prestava a ...
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Filosofo (Danzica 1788 - Francoforte sul Meno 1860). Studiò nelle univ. di Gottinga, Berlino e Jena; a Berlino ascoltò (1811) le lezioni di Fichte, ma non ne rimase entusiasta. Ripiegò, perciò, sullo studio [...] , 1841). n Il sistema filosofico di S. è delineato soprattutto in Die Welt als Wille und Vorstellung. Riprendendo la concezione gnoseologica kantiana, S. concepisce la realtà, in quanto oggetto dellaconoscenza, come insieme di rappresentazioni o ...
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Filosofo statunitense (Cambridge, Massachusetts, 1839 - Milford, Pennsylvania, 1914). Nella sua opera più nota, l'articolo How to make our ideas clear, pubblicato nel Popular Science Monthly del gennaio [...] Agassiz e si laureava in chimica, occupandosi inoltre di filosofiadella scienza e di logica. Fu membro, negli anni Settanta, , anche in connessione con le più generali teorie dellaconoscenza, le caratteristiche di ipoteticismo e di fallibilismo. La ...
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Filosofo tedesco (Amburgo 1891 - Los Angeles 1953), naturalizzato statunitense. Tra i maggiori esponenti del neopositivismo, nell'ambito dell'analisi critica dei metodi e dei risultati dellaconoscenza [...] in Turchia, dove insegnò nell'univ. di Istanbul (1933-38) e poi Negli Stati Uniti a Los Angeles dove fu docente di filosofia presso l'univ. della California dal 1938. In questo Paese continuò a diffondere e a consolidare il neopositivismo come membro ...
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filosofia
filoṡofìa s. f. [dal lat. philosophĭa, gr. ϕιλοσοϕία, comp. di ϕιλο- «filo-» e σοϕία «sapienza»]. – 1. Nella tradizione occidentale, termine che, a partire da un primo sign. di desiderio di cultura e di conoscenza in generale, si...
conoscenza
conoscènza (ant. cognoscènza o cognoscènzia e canoscènza) s. f. [dal lat. tardo cognoscentia, der. di cognoscĕre «conoscere»]. – 1. a. L’atto del conoscere una persona, dell’apprendere una cosa: sono lieto di fare la vostra c.;...