Nel linguaggiofilosofico, termine introdotto dagli Stoici per indicare, in contrapposizione alla ‘definizione’, un discorso riferito all’individualità della cosa di cui coglierebbe i caratteri accidentali. [...] Nella logica e nella filosofiadellinguaggio contemporanee, le d., concepite come termini singolari e quindi, ancora, riferite a un individuo, sono al centro di una disputa intorno al loro rapporto con un altro tipo di termini singolari, i nomi. Per ...
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Filosofo (Napoli 1668 - ivi 1744). Terzultimo degli otto figli di Antonio, modestissimo libraio, e di Candida Masullo, dotato di un carattere che egli stesso definiva "melanconico ed acre", di debole e [...] Tornato al collegio gesuita per seguire le lezioni delfilosofo scotista Giuseppe Ricci, ma nuovamente insoddisfatto, attese per dell'uomo: furono i tempi della nascita dellinguaggio, della piena espressione della "fantasia", della creazione ...
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Diritto
C. del negozio giuridico Intesa da alcuni in senso soggettivo come l’ultimo motivo determinante della volizione negoziale, viene rappresentata oggi dalla dottrina prevalente quale la ragione e [...] ruolo come postulato metodologico e che il linguaggio causale può continuare a convivere con quello avuto un ampio ruolo nella filosofiadel diritto (e che era stata utilizzata da M. Weber per la soluzione del problema dell’imputazione causale in ...
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Filosofia e semiotica
di Stefano Gensini
La nozione di comunicazione (dal lat. tardo e medievale communicatio, l'atto di mettere in comune con altri, di trasmettere a) ha un'ampia nel dibattito filosofico-linguistico [...] : an ethnographic approach, Philadephia 1974 (trad. it. Bologna 1980).
Gli atti linguistici: aspetti e problemi di filosofiadellinguaggio, a cura di M. Sbisà, Milano 1978.
J. Habermas, Theorie des Kommunikativen Handelns, Frankfurt a. M ...
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Filosofia e semiotica
di Stefano Gensini
La nozione di comunicazione (dal lat. tardo e medievale communicatio, l'atto di mettere in comune con altri, di trasmettere a) ha un'ampia nel dibattito filosofico-linguistico [...] : an ethnographic approach, Philadephia 1974 (trad. it. Bologna 1980).
Gli atti linguistici: aspetti e problemi di filosofiadellinguaggio, a cura di M. Sbisà, Milano 1978.
J. Habermas, Theorie des Kommunikativen Handelns, Frankfurt a. M ...
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In senso ampio, quel ramo della filosofia che si occupa di qualsiasi forma di comportamento (gr. ἦθος) umano, politico, giuridico o morale; in senso stretto, invece, l’e. va distinta sia dalla politica [...] e. normativa
Dopo la lunga stagione in cui si è ritenuto che la riflessione filosofica di tipo etico dovesse limitarsi all’analisi dellinguaggio morale, l’ultimo trentennio del 20º sec. ha visto una svolta radicale verso concezioni di tipo normativo ...
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La diffusione e lo sviluppo della f. nel secondo dopoguerra è stato principalmente determinato dalla pubblicazione, a partire dal 1950, degl'inediti husserliani. È noto che le opere pubblicate da E. Husserl [...] Ch. S. Peirce, o con l'analisi della coscienza di W. James e con la filosofiadel processo di A. N. Whitehead, nonché con taluni esiti della semiotica, della logistica e dell'analisi dellinguaggio da Ch. W. Morris a W. v. O. Quine e a P. F. Strawson ...
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GENOVESI, Antonio
Maria Luisa Perna
Nacque il 1° nov. 1713 a Castiglione (ora Castiglione del Genovesi), piccolo paese dell'Appennino campano a pochi chilometri da Salerno, primogenito dei quattro figli [...] popolazione italiana nel Settecento. Relazioni presentate al Convegno su: La ripresa demografica del Settecento, … 1979, Bologna 1980, pp. 539-590; A. Pennisi, Filosofiadellinguaggio e filosofia civile nel pensiero di A. G., in Le forme e la storia ...
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Filosofo (Brighton 1900 - Whitby 1976), prof. all'univ. di Oxford (1945-68), direttore (1948-71) della rivista Mind. Interessato originariamente alla fenomenologia di Husserl (alcuni temi della quale rimarranno [...] l'influsso di B. Russell e, soprattutto, di L. Wittgenstein, a quel tipo di indagini caratteristico della "filosofiadellinguaggio ordinario" di cui sarebbe diventato uno dei maggiori esponenti. In questa prospettiva il suo obiettivo è stato quello ...
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Filosofo statunitense (n. Denver 1932); dal 1959 prof. nell'univ. della California a Berkeley. Formatosi a Oxford, dove è stato in contatto con i maggiori esponenti della "filosofiadellinguaggio ordinario" [...] mentali (intenzioni, credenze, desiderî, aspettative, ecc.) che sarebbero a fondamento degli atti linguistici, S. si è occupato del problema dell'intenzionalità: a tale nozione, che ha la sua origine nella psicologia di F. Brentano, S. riconduce l ...
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filosofia
filoṡofìa s. f. [dal lat. philosophĭa, gr. ϕιλοσοϕία, comp. di ϕιλο- «filo-» e σοϕία «sapienza»]. – 1. Nella tradizione occidentale, termine che, a partire da un primo sign. di desiderio di cultura e di conoscenza in generale, si...
linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...