Filosofo italiano (n. Bologna 1933), professore di filosofia teoretica all'Università di Milano. Allievo di E. Paci, si è inizialmente interessato al pensiero fenomenologico, inaugurando successivamente [...] (1989); Il simbolo e l'uomo (1991); Filosofia e scrittura (1994); Scrivere il silenzio. Wittgenstein e il problema dellinguaggio (1994); Teoria e pratica del foglio-mondo. La scrittura filosofica (1997); Idoli della conoscenza (2000); La scrittura ...
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Filosofo tedesco (Marienberg 1838 - Zurigo 1917), nipote di Clemens; dapprima sacerdote cattolico, abbandonato il cattolicesimo, insegnò (1872) filosofia a Würzburg e dal 1874 al 1895 a Vienna. In contrapposizione [...] matura (cui si connette altresì una critica dellinguaggio) come reale o cosa. In base del giudizio, diviene teoria dell'evidenza. Importanti gli studî storici su Aristotele. Grande influenza esercitarono le sue dottrine sullo sviluppo della filosofia ...
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Sistema di scrittura che non tiene conto dell’aspetto fonologico dellinguaggio, ma fa uso di simboli (ideogrammi) che si pongono in rapporto immediato con un contenuto mentale. L’i. sta alla base delle [...] Ideografia logica In filosofia, l’insieme di evitare divergenze d’interpretazione connesse con il linguaggio comune; ma il suo sviluppo è opera logica, in particolare di G. Boole. Verso la fine del 19° sec., la i. logica ha ricevuto ampi sviluppi ...
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Filosofo francese (El Biar, Algeri, 1930 - Parigi 2004). Di formazione fenomenologica, studioso di Nietzsche, Heidegger e Levinas, della psicoanalisi e dello strutturalismo, D. fu uno dei protagonisti [...] di Filosofia all'Ecole Normale Supérieure di Parigi, tra i fondatori del Collège International del logocentrismo metafisico si accompagna la revisione del "fonocentrismo", in particolare del tentativo dello strutturalismo di concepire il linguaggio ...
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. Assumendo la parola "epistemologia" nel senso di "riflessione critica generale intorno alla conoscenza scientifica", il presente tentativo di sintesi problematica delle acquisizioni epistemologiche post-ottocentesche [...] venne prospettata come attività di tipo essenzialmente logico-linguistico: "tutta la filosofia è analisi dellinguaggio" (proposizione 4.0031), implicante quale proprio scopo "l'esegesi logica dei pensieri" (proposizione 4.112), "il chiarirsi ...
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Il tema dei d. è stato trattato nella Enciclopedia Italiana, nelle voci dichiarazioni dei diritti (XII, p. 760) firmata da G. Solazzi, e diritti umani nell'App. II (i, p. 786), redatta da G. Capograssi. [...] pp. 59-67.
F. D'Agostino, Bioetica nella prospettiva della filosofiadel diritto, Torino 1996, 1997².
L. d'Avack, Ordine giuridico e più attraverso la ragione e la capacità di usare il linguaggio, ma attraverso quella di provare dolore e piacere. In ...
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Razionalità
Antonio Rainone
Claudio Sardoni
Filosofia
di Antonio Rainone
È quasi un luogo comune la constatazione che la r. e i problemi a essa connessi costituiscano temi eterni della ricerca filosofica. [...] secondo cui in ogni tentativo di interpretazione dellinguaggio (e quindi delle credenze) altrui dovrebbero tende a limitare l'eccesso di ottimismo sulla r. umana, e quella delfilosofo, che, per converso, tende a trovare conforto al suo punto di ...
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Filosofo tedesco, nato a Düsseldorf il 15 marzo 1922; ha insegnato nelle università di Kiel (1962-69), Saarbrücken (1969-72) e Francoforte sul Meno (1972-92). Nel 1988 gli è stato assegnato il premio internazionale [...] ermeneutica continentale sia quelli del pragmatismo e della filosofia analitica. Sin dai suoi primi studi storici sul concetto di linguaggio nella tradizione umanistica A. ha insistito sulla centralità dellinguaggio, imposta dalla rilevanza che ...
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Logico e filosofo inglese dellinguaggio, nato a Londra il 27 giugno 1925. Reader di filosofia della matematica nell'università di Oxford (1961-74), dove è stato successivamente professore di logica (1979-92), [...] , M. Dummett. Contributions to philosophy, Dordrecht-Boston 1987; E. Moriconi, La teoria del significato di M. Dummett, in Introduzione alla filosofia analitica dellinguaggio, a cura di M. Santambrogio, Roma-Bari 1992, pp. 267-85; The philosophy ...
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LEVINAS, Emmanuel
Marco M. Olivetti
Filosofo francese, nato il 30 dicembre 1905 a Kaunas, in Lituania, dove visse l'esperienza della rivoluzione russa. Ha compiuto gli studi universitari a Strasburgo [...] metodici per un pensiero che considera l'etica come filosofia prima, inglobante in sé ogni ontologia. Il pensiero 'Aia 1974); qui l'etica sembra arretrare al di qua dellinguaggio, apparendo piuttosto come un Dire senza Detto, ed evitando così ...
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filosofia
filoṡofìa s. f. [dal lat. philosophĭa, gr. ϕιλοσοϕία, comp. di ϕιλο- «filo-» e σοϕία «sapienza»]. – 1. Nella tradizione occidentale, termine che, a partire da un primo sign. di desiderio di cultura e di conoscenza in generale, si...
linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...