Nacque a Piacenza il 21 maggio 1664, nella parrocchia dei Ss. Nazario e Celso, da un povero ortolano. Ebbe la prima istruzione ed educazione dal parroco, poi dai barnabiti della chiesa di San Donnino; [...] di San Pietro, tenute dai gesuiti, ed imparò filosofia, teologia, diritto, lettere, geografia e storia, con preferenza netta V, A. seppe sì ben lavorare a corte e sull'animo del Re, che la nuova sposa fu proprio la principessa Elisabetta Farnese. ...
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Filosofo e teologo, nato il 1079 al Pallet (Palatium; ond'è chiamato spesso nei manoscritti peripateticus palatinus), in Bretagna, non lungi da Vantes. Egli stesso, in un'epistola d'indubbia autenticità, [...] nel romitorio di Nogentsur-Seine. Ivi, senza abbandonare la filosofia, si dedicò di preferenza alla teologia, nella quale, di Chartres ed altri avevano applicato allo studio deldiritto canonico. Il Sic et non, del resto, non è che uno schema, un ...
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Il latino habĭtus si riconnette ad habere "avere, essere fornito", sicché habitus viene a significare "modo (di essere) che si ha" (cfr. il greco ἕξις "attitudine", da ἔχω "ho") o modo che si è finito [...] dell'attività dello spirito. E l'abitudine deldiritto, della moralità ha il contenuto della libertà: , Habit and Instinct, Londra 1898; Ravaisson, L'abitudine in Saggi Filosofici, trad. it., Roma 1917; A. Renouvier, Traité de psychologie rationnelle ...
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GESU Ordine religioso di chierici regolari, fondato nel sec. XVI da S. Ignazio di Loiola (v.), i cui membri sono chiamati comunemente "gesuiti" dal nome di Gesù. Il titolo di "compagnia" deriva dall'ordinamento [...] d'età. Per quelli destinati a perfezionarsi nella teologia e filosofia è stabilito un altro biennio, che si dice di " generale, ma sempre dopo maturo esame, secondo le norme deldiritto canonico e del proprio istituto.
Membri dell'ordine sono: 1. i ...
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Nel linguaggio comune s'indica col termine delinquente colui che ha commesso un delitto o più delitti, attribuendosi al termine stesso un significato che implica riprovazione morale per la gravità della [...] , sembrando che dovesse riferirsi a indagini di spettanza piuttosto della sociologia, della filosofia o dell'etica, che della scienza deldiritto. Nel campo deldiritto il termine reo fu ritenuto più appropriato e conforme all'angolo visuale sotto ...
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La vita. - Figlio naturale del generale d'artiglieria Destouches e della canonichessa de Tencin, d'Alembert nacque a Parigi il 16 novembre 1717, e appena nato fu abbandonato sui gradini della chiesa di [...] giansenismo vivace e pugnace dei suoi maestri del collegio Mazarino, né lo studio deldiritto e poi quello della medicina, cui nel proprio quadro la ragione all'immaginazione, e però la filosofia all'arte, perché il suo razionalismo lo induce a ...
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È termine diventato di largo uso nel linguaggio filosofico e politico della seconda metà del secolo decimonono. Stando al significato etimologico della parola (dalla quale sono pure derivati i termini [...] leggi di organizzazione è, per un lato, offensivo deldiritto primordiale dell'individuo stesso, per un altro, che per la sua opera (v. bibl.) può considerarsi il vero filosofo dell'anarchismo. Sulle basi di una critica accanita di tutte le idealità ...
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Uno dei brevi libri della Bibbia ebraica detti "rotoli" (ebr. megillüt; v. bibbia, VI, pp. 882, 908).
Il nome. - Il titolo Ecclesiaste, adottato in quasi tutte le lingue, viene dalla versione greca detta [...] sociali: "Altra cosa ho notato sotto il sole: al posto deldiritto l'ingiustizia e al posto della giustizia l'iniquità" (III, 16 Lo stato della società che deplora, certa analogia con la filosofia greca e qualche probabile grecismo (es. far bene nel ...
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GALLIENO (P. Licinius Egnatius Gallienus)
Gastone M. Bersanetti
Imperatore romano dal 253 al 260 d. C. insieme col padre Valeriano, poi da solo fino al 268. Di nobilissima origine, nacque intorno al [...] restituendo a questi i beni sequestrati e concedendo loro il diritto di riunirsi; inoltre bandì dall'esercito i senatori. di esso le armi della polemica, affidata alla filosofiadel tempo, nella persona del suo più alto rappresentante, Plotino. Se al ...
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. Nell'antichità. - Secondo un concetto religioso antichissimo e generale, il culto dei defunti è necessario alla loro pace ultramondana; quindi la necessità di lasciare dopo di sé dei discendenti, che [...] ad assicurare i matrimonî. L'apologia del celibato in Grecia comincia solo con la filosofiadel sec. IV a. C., da , 15, 4; Ulp. Dig., 4, 4, 2, etc.) nel campo deldiritto pubblico e privato.
La donna munita di ius liberorum fu esente da tutela ed ...
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filosofia
filoṡofìa s. f. [dal lat. philosophĭa, gr. ϕιλοσοϕία, comp. di ϕιλο- «filo-» e σοϕία «sapienza»]. – 1. Nella tradizione occidentale, termine che, a partire da un primo sign. di desiderio di cultura e di conoscenza in generale, si...
stòria (ant. o letter. istòria) s. f. [dal lat. historia, gr. ἱστορία, propr. «ricerca, indagine, cognizione» da una radice indoeur. da cui il gr. οἶδα «sapere» (e ἴστωρ «colui che sa») e il lat. vid- da cui vĭdēre «vedere»]. – 1. Esposizione...