Filosofo greco (Stagira 384-83 a. C. - Calcide 322 a. C.). Fu, con Socrate e Platone, uno dei più grandi pensatori dell'antichità e di tutti i tempi. Nato da una famiglia di medici, si formò nell'Accademia [...] "è sempre o per lo più" (escludendo quindi una scienza del contingente e dell'accidentale), A. aveva distinto tre possibili scienze speculative: matematica, fisica e filosofia prima, assegnando alla fisica come oggetto proprio un particolare aspetto ...
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Filosofo e teologo (Roccasecca 1225 o 1226 - Fossanova 1274). Fanciullo, oblato nel monastero di Montecassino, studiò poi a Napoli ove ebbe maestri (la notizia è di G. Tocco) Martino di Dacia e Pietro [...] rigore del ragionamento apodittico. La teologia è scienza: in questo il distacco dalla tradizione agostiniana sua apoteosi mentre gli rendono omaggio santi, dottori della chiesa e filosofi pagani (pala d'altare di F. Traini per la chiesa domenicana ...
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Consapevolezza che il soggetto ha di sé stesso e del mondo esterno con cui è in rapporto, della propria identità e del complesso delle proprie attività interiori.
Diritto
Libertà di c. Diritto di sentire [...] essa la nozione d’intenzionalità ripresa da F. Brentano dalla filosofia scolastica. In questo senso carattere precipuo della c. è il introspettivo, Wundt giunse a definire la psicologia come la scienza degli stati di coscienza.
I diversi livelli di ...
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Diritto
Trasferimento del diritto di proprietà su un determinato bene da un soggetto a un altro. Divieti negoziali di a.: in generale, le limitazioni poste dall’autonomia privata al potere di disposizione, [...] di vista soggettivo a quello dell’assoluto o del sapere filosofico, è inevitabile che sperimenti l’a. come infelicità, come mondo reificato: il mondo fisico-naturale che ci esibisce la scienza e in cui trova il suo appagamento sia la nostra ...
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Branca della filosofia che, tradizionalmente, mira a individuare la natura ultima e assoluta della realtà al di là delle sue determinazioni relative, oggetto delle scienze particolari.
Origine e impiego [...] principi ultimi, da cui si debba far dipendere l’esistenza di tutte le cose. A questa scienza che studia la realtà assoluta Aristotele dà il nome di ‘filosofia prima’ e la definisce, nella fase più matura della sua evoluzione, come teoria dell’‘ente ...
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Storico della filosofia italiano (Rieti 1909 - Firenze 2004). Nucleo prevalente dei suoi interessi fu la cultura umanistica e rinascimentale, di cui ha messo in luce gli elementi caratterizzanti, ponendo [...] , 1975; Lo Zodiaco della vita. La polemica sull'astrologia dal Trecento al Cinquecento, 1976; Filosofia e scienze nel Novecento, 1978; Tra due secoli: socialismo e filosofia in Italia dopo l'Unità, 1983; L'uomo del Rinascimento, 1988; Intervista sull ...
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Filosofo italiano (n. Casteldidone, Cremona, 1828 - m. suicida a Mantova nel 1920). Sacerdote, nel 1871 smise l'abito talare e dal 1881 al 1920 insegnò storia della filosofia all'univ. di Padova, divenendo [...] ecclesiastico. Dal 1881 al 1920 fu professore di storia della filosofia nell'univ. di Padova, coprendo anche per alcuni anni -1912) si debbono particolarmente ricordare: La psicologia come scienza positiva (1870); La formazione naturale nel fatto del ...
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Filosofo italiano (Salerno 1901 - Milano 1990). Socio nazionale dei Lincei (1964), noto per le sue posizioni esistenzialiste. Fu prof. (1939-71) di storia della filosofia nell'univ. di Torino; nelle opere Struttura [...] (1990), che ripercorre oltre mezzo secolo di cultura filosofica italiana. Nella collana dei "Classici della Filosofia" dell'UTET da lui diretta, ripubblicò una nuova edizione critica della Scienza nuova di Vico e la raccolta dei propri Scritti ...
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Filosofo greco (Atene 428 o 427 a. C. - ivi 348 o 347). Era di famiglia agiata e nobile; la tradizione racconta che gli era stato inizialmente imposto il nome del nonno, Aristocle, e che quello di Πλάτων [...] modo non chiaro, della sua presenza: e il nobile filosofo ateniese, che era allora sulla quarantina, finì venduto schiavo sul dei quali esprime l'esigenza di un nuovo concetto di scienza, come conoscenza di verità eterne acquisita prima della nascita ...
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Filosofo (Königsberg 1724 - ivi 1804). Di genitori pietisti, K. ricevette, specie dalla madre, una severa educazione etico-religiosa: frequentò il Collegium Fridericianum, diretto dal pastore F. A. Schultz, [...] diverso modo di procedere della filosofia rispetto a una scienza tradizionalmente certa come la alle tesi idealistiche, colpendo il sistema in un punto vitale; e i tentativi dei varî filosofi post-kantiani (per es., di K. L. Reinhold, J. S. Beck, G. ...
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filosofia
filoṡofìa s. f. [dal lat. philosophĭa, gr. ϕιλοσοϕία, comp. di ϕιλο- «filo-» e σοϕία «sapienza»]. – 1. Nella tradizione occidentale, termine che, a partire da un primo sign. di desiderio di cultura e di conoscenza in generale, si...
scienza
sciènza s. f. [dal lat. scientia, der. di sciens scientis, part. pres. di scire «sapere»]. – 1. Il fatto di sapere, di conoscere qualche cosa; notizia, conoscenza: come ’l mio corpo stea Nel mondo sù, nulla scïenza porto (Dante); siccome...