L’insieme delle cognizioni intellettuali che, acquisite attraverso lo studio, la lettura, l’esperienza, l’influenza dell’ambiente e rielaborate in modo soggettivo e autonomo diventano elemento costitutivo [...] locali, di rivendicazioni etniche e indigeniste definendo in tal modo un altro importante ambito di indagine delle scienze sociali.
Filosofia della storia
All’elaborazione del concetto di c. in contesti disciplinari specifici ha fatto riscontro il ...
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Matematico e filosofo (La Haye-en-Touraine 31 marzo 1596 - Stoccolma 11 febbraio 1650). Nel collegio dei gesuiti di La Flèche, seguì per nove anni (1605-1614) il consueto curriculum delle classi di grammatica, [...] del "romanzo" fisico e della metafisica. i philosophes riconobbero in D. uno dei promotori della nuova scienza e della nuova filosofia; l'idealismo tedesco, Hegel e la successiva storiografia consolidarono questo giudizio, indicando nel cogito l'atto ...
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Filosofo (Westport, Malmesbury, 1588 - Hardwicke 1679). Studiò a Oxford, dove conseguì nel 1607 il diploma di baccelliere delle arti. Fu introdotto presso la potente famiglia del barone William Cavendish, [...] ), nel 1658 il De homine. Data la sua impostazione scientifica, esplicitamente modellata sulle scienze moderne e sulla geometria degli antichi, la filosofia, per Hobbes, non può occuparsi che di verità rigorosamente accertabili. Non sono dunque ...
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razionalità Facoltà propria degli esseri dotati di ragione.
Economia
La r. è una caratteristica dell’homo oeconomicus. Nella teoria economica tradizionale e moderna si distinguono due approcci alla r.: [...] . Implicitamente già presente in P. Duhem, una vera e propria discussione sulla r. scientifica sorge solo nella filosofia della scienza della seconda metà del Novecento, in seguito alle tesi storico-epistemologiche di T. Kuhn e P. Feyerabend ...
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Giurista e filosofo (Salsomaggiore 1761 - Milano 1835). Di formazione illuministica, R. fu un fautore dell'unità italiana, idea che gli costò varie traversie (tra cui, a partire dal 1821, il divieto di [...] 'ordine e l'armonia delle parti. Nell'Assunto primo della scienza del diritto naturale (1820) R. si eleva al concetto di civiltà in cui si applicano. Alla fondazione di una filosofia civile rispondente alle esigenze dello stato nazionale moderno mirò ...
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Filosofo e storico della filosofia (Bomba 1817 - Napoli 1883). Assunti gli ordini sacerdotali più per condiscendenza verso la famiglia che per intima convinzione, si stabilì (1840) a Napoli e aprì (1846) [...] per la "metafisica della mente" contenuta nella seconda Scienza nuova. In questo modo S. compiva un vigoroso sforzo per sprovincializzare lo studio della tradizione culturale e filosofica italiana, affermando l'esigenza di considerarla in connessione ...
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Filosofo e sociologo tedesco (n. Düsseldorf 1929). Allacciandosi alle tesi della scuola di Francoforte e al pensiero di C. S. Peirce, ha dato risalto ai problemi della comunicazione e alla funzione dell'opinione [...] it. 1991); Texte und Kontexte (1991; trad. it. Testi filosofici e contesti storici, 1993); Die Zukunft der menschlichen Natur (2001; trad Naturalismus und Religion (2005; trad. it. Tra scienza e fede, 2006), dove indaga il tema delle relazioni ...
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Filosofo francese della scienza (Bar-sur-Aube 1884 - Parigi 1962). La sua riflessione sulla scienza muove dall'inadeguatezza sia dell'idealismo sia dell'epistemologia positivistica dopo la rivoluzione [...] le sue opere va innanzitutto ricordata Le nouvel esprit scientifique del 1934.
Vita e opere
Ha insegnato storia e filosofia delle scienze a Digione (dal 1930 al 1940) e alla Sorbona di Parigi (1940-1954). Critica il razionalismo assoluto cartesiano ...
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Filosofo francese (El Biar, Algeri, 1930 - Parigi 2004). Di formazione fenomenologica, studioso di Nietzsche, Heidegger e Levinas, della psicoanalisi e dello strutturalismo, D. fu uno dei protagonisti [...] pensiero della "differenza".
Vita e pensiero
Professore di Filosofia all'Ecole Normale Supérieure di Parigi, tra i fondatori La scrittura è oggetto della "grammatologia", che non è scienza positiva, ma prosecuzione di quel più ampio progetto di " ...
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Concezione filosofica che indica nell’utilità il criterio dell’azione morale. Sebbene motivi utilitaristici siano già presenti nella filosofia di C.-A. Helvétius, fondatore di tale concezione può essere [...] gli utilitaristi, quale quella di fare dell’etica una scienza esatta come la matematica: un rigoroso edonismo basato sul la proposta di radicali riforme. L’u. fu poi al centro della riflessione filosofica di J. Mill e di J.S. Mill. A quest’ultimo è da ...
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filosofia
filoṡofìa s. f. [dal lat. philosophĭa, gr. ϕιλοσοϕία, comp. di ϕιλο- «filo-» e σοϕία «sapienza»]. – 1. Nella tradizione occidentale, termine che, a partire da un primo sign. di desiderio di cultura e di conoscenza in generale, si...
scienza
sciènza s. f. [dal lat. scientia, der. di sciens scientis, part. pres. di scire «sapere»]. – 1. Il fatto di sapere, di conoscere qualche cosa; notizia, conoscenza: come ’l mio corpo stea Nel mondo sù, nulla scïenza porto (Dante); siccome...