Cultura ebraica
Piero Morpurgo
Una valutazione della cultura ebraica e del suo rapporto con la produzione federiciana non può prescindere dalla profonda influenza che il mondo ebraico ebbe nel contesto [...] che denota un'evidente dipendenza da testi di astrologia, di filosofia e di medicina che giunsero in mano all'autore senza aver .
L. Pepi, Ja'aqov Anatoli: la Torah fonte di insegnamento morale, "La Rassegna Mensile di Israel", 60, 1993, pp. 141-152 ...
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Abitudine
Lucia Genovese e Gianni Carchia
Il termine è dal latino habitudo (da habitus, "qualità, caratteristica, aspetto", a sua volta derivato da habere, "avere, possedere"). Il nesso che lega l'abito [...] è trattata in termini decisivi per l'intera tradizione filosofica antica e medievale. Le virtù etiche, la cui trattazione costituisce un caposaldo della dottrina morale aristotelica, 'nascono dall'abitudine', come suggerisce la stessa affinità ...
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Cessazione delle funzioni vitali nell’uomo, negli animali e in ogni altro organismo vivente o elemento costitutivo di esso.
Antropologia
Il concetto di morte
La m., come ogni altro evento del ciclo della [...] Clusone, Pinzolo, Carisolo): raffigurazione lugubre, d’intento morale, nella quale dei morti, sotto forma di cadaveri dovuto, o i beni nei quali sia stato investito.
Filosofia
Due sono fondamentalmente gli atteggiamenti nei confronti della m. che ...
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Avanzamento in senso verticale, verso gradi o stadi superiori, con implicito quindi il concetto del perfezionamento, dell’evoluzione, di una trasformazione graduale e continua dal bene al meglio, sia in [...] a quello etico e sociale: il p. realizzato nell’ambito scientifico e filosofico deve estendersi anche all’organizzazione della società umana e ai modi del comportamento morale, purché si sia capaci di rimuovere gli ostacoli che frenano lo sviluppo ...
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Ciò che è riferito al popolo, inteso sia come collettività dei cittadini, senza distinzione di classi sociali, sia come insieme delle classi sociali meno elevate, socialmente e culturalmente svantaggiate.
Antropologia
Secondo [...] sfera intellettuale e al candore e all’innocenza nella sfera morale. Non più fondata sul divario tra cultura e non e operante il suo apporto nella storia della cultura.
Filosofia
Con la locuzione filosofia p. si designò in Germania, a metà del 18 ...
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L’arte del dire, cioè del parlare in pubblico, a un’adunanza, a un’assemblea, soprattutto in quanto è studiata nella sua attuazione pratica, nelle sue manifestazioni storiche, nella sua evoluzione, nei [...] allegoricamente, passi delle Scritture o a fornire dissertazioni di carattere morale. Sebbene i sermoni avessero sempre carattere dotto, sin dall’8 sintonia con i nuovi tempi inclini al gusto della filosofia e della scienza.
Nell’Ottocento l’o. sacra ...
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Arte e letteratura
Genericamente, la tendenza a riprodurre quanto più fedelmente possibile, nell’opera d’arte, la natura o il reale: lo scrittore tenta di vietare a sé stesso, più o meno radicalmente, [...] tutt’altro che incontrastato, sullo scorcio del 19° secolo.
Filosofia
Tendenza a non ammettere nulla oltre e fuori della natura, naturali.
In etica è la tendenza a concepire la vita morale come espressione di bisogni e istinti biologici e a far ...
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SOCIOLOGIA
Raymond Boudon
Costantino Cipolla
Roberto Cipriani
Filippo Barbano
Filippo Barbano
(XXXI, p. 1019; App. III, II, p. 761; IV, III, p. 356)
Logica ed epistemologia della sociologia. - Le [...] Il ghetto, Milano 1968 (A. Cavalli); E. Durkheim, Le regole del metodo sociologico. Sociologia e filosofia, Milano 1969 (C.A. Viano); Id., Il suicidio. L'educazione morale, Torino 1969 (L. Cavalli); H. Gerth, C.W. Mills, Carattere e struttura sociale ...
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Modernità
David Frisby
Sebbene il concetto di m. abbia fatto la sua prima comparsa nel discorso sociologico solo alla fine del 19° sec., lo studio delle caratteristiche della struttura e dei processi [...] in luce già in precedenza da alcuni pensatori all'interno della tradizione filosofica tedesca, in particolare da I. Kant, G.W.F. Hegel attiene alla sfera della verità scientifica, la ragione pratica (morale) che attiene alla sfera dell'etica, e il ...
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RELIGIONI, Storia delle (XXIX, p. 29)
Alfonso M. Di Nola
Definizione e fase critica di sviluppo. - Una definizione della s. d. r., nell'attuale sviluppo, non può eludere il problema della crisi d'identità [...] è la crescita della fenomenologia della religione, disciplina autonoma di matrice filosofica con la quale la s. d. r. viene spesso a lo schema di sicurezza esistenziale, il rito e la morale divengono una garanzia sociale. In questa concezione ha un ...
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morale1
morale1 agg. e s. f. e m. [dal lat. moralis, der. di mos moris «costume», coniato da Cicerone per calco del gr. ἠϑικός, der. di ἦϑος: v. ethos, etico1, etica]. – 1. agg. a. Relativo ai costumi, cioè al vivere pratico, in quanto comporta...
moralita
moralità s. f. [dal lat. tardo moralĭtas -atis]. – 1. Qualità, condizione di ciò che è conforme a principî morali: la m. di un’azione; m. di costumi; libro, spettacolo, film di scarsa m., persona di dubbia moralità. Nella terminologia...