Bambaglioli, Graziolo de'
Francesco Mazzoni
Bonagrazia di Bambagliolo di Amico de' B., detto Graziolo, nacque a Bologna molto probabilmente intorno l'ultimo decennio del sec. XIII, da importante casato [...] più o meno profetici doni o di una fideistica ‛ visione ', ma pur anche delle altre e tutte umane scienze: astrologia, filosofiamorale naturale, retorica e poetica. E questo profondo patrimonio non solo di ispirata poesia ma di alta dottrina G. si ...
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STELLINI, Jacopo
Simonetta Bassi
Nacque a Cividale del Friuli il 27 aprile 1699 da Mattia Rodaro, nato nel 1655, e da Adriana Piccini; il cognome Stellini, usato spesso anche dal padre, deriva dal nome [...] con la prolusione Oratio habita in Gymnasio Patavino (pubblicata lo stesso anno dal seminario) entrò come professore ordinario di filosofiamorale all’Università di Padova.
Piccolo, «brutto della bruttezza di Socrate» (Mabil, 1811, p. 2), oppresso da ...
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SETTALA, Ludovico
Giorgio Giacomo Mellerio
SETTALA, Ludovico. – Di nobile famiglia milanese, nacque in Milano il 27 febbraio 1552 da Francesco e da Giulia Ripa, figlia di Gian Francesco Ripa, giureconsulto [...] dalle università di Bologna e di Padova: rinunciò a tutte le proposte. Rimase dal 1605 fino alla morte lettore di filosofiamorale e politica alle Scuole canobiane. Il frutto del suo insegnamento fu pubblicato negli anni 1626 e 1627 in due opere De ...
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ANDRONICO Callisto ('Andránikoq KÁllistoq)
Emilio Bigi
Mancano precise notizie ,sulla data della sua nascita, che si può tuttavia porre intorno ai primissimi anni del secolo XV. È certo invece che egli [...] che egli viveva a Bologna intorno al 1453-1455, e che in seguito nell'università bolognese insegnò lettere greche, e poi anche filosofiamorale, tra il 1458 e il 1466, salvo un intervallo di tre anni (1459-1462), durante il quale fu di nuovo a Padova ...
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Termine che traduce il ted. Sittlichkeit, con cui Hegel designa quel complesso di istituzioni (famiglia, società civile, Stato) in cui la libertà si realizza oggettivandosi, ossia passa gradualmente dalla [...] di riferimento. L’influenza di questi due autori si avverte nella costante polemica di Hegel contro la filosofiamorale e la filosofia del diritto di Kant, considerato il maggior rappresentante di quelle che nella visione di Hegel sono concezioni ...
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Epicuro
Filosofo greco nato a Samo nel 341 e morto il 270 a.C. Trascorsi gli anni della giovinezza a Samo e a Teo, si portò ad Atene. Intorno al 310 fondò una scuola filosofica a Mitilene che poi trasferì [...] ai discepoli, le tre Epistole a Meneceo, a Erodoto e a Pitocle, che compendiano le tre parti fondamentali della sua filosofia: morale, canonica, fisica (tutti questi documenti ci sono stati conservati da Diogene Laerzio, il cui X libro delle Vite è ...
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Andrés, Juan
Franco Arato
A., che italianizzò il nome di battesimo in Giovanni, nacque a Planes nell’antico regno di Valenza nel 1740 e morì a Roma nel 1817.
Gesuita, storico della letteratura e bibliotecario, [...] lontane dalle liviane, e dall’altre antiche (3° t., 1787, p. 345).
Infine nel quinto tomo, là dove affronta la filosofiamorale, A. inserisce tra pagine dedicate a Montaigne, Charron e Bodin un rapido giudizio sulla qualità del M. pensatore. Prova a ...
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Scienziato e filosofo francese (Saint-Malo, Bretagna, 1698- Basilea 1759). A Parigi, dove si era recato per completare gli studi, ebbe modo di coltivare interessi per la musica e la matematica, oggetto [...] sensibile a suggestioni leibniziane oltre che newtoniane. Nel 1749 era uscita la prima ed. della Philosophie morale (trad. it. Saggio di filosofiamorale), in cui M., in accordo con l’indirizzo da lui impresso all’Accademia berlinese di estendere ...
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Senocrate (Zenocrate) di Calcedonia
Giorgio Stabile
Filosofo greco, nato a Calcedonia nel IV sec. a. Cristo. Discepolo diretto di Platone (che accompagnò nel viaggio in Sicilia) e succeduto a Speusippo [...] 'operare umano, cioè la virtù] conoscendo per lo modo socratico quasi e academico, limaro e a perfezione la filosofiamorale redussero, e massimamente Aristotile. D. qui ripete, nelle linee generali, quanto si poteva trovare in Cicerone a proposito ...
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Filosofo e letterato (Bologna 1692 - ivi 1777); prof. di filosofia (dal 1718) all'univ. di Bologna, fu ivi tra i primi a tentare la conciliazione del superstite aristotelismo con le dottrine cartesiane [...] parte a una questione di fisica allora dibattuta fra cartesiani e leibniziani); Filosofiamorale (1754, compendio di morale aristotelica, accompagnato da un Ragionamento sulle dottrine morali di P.-L. Moreau de Maupertuis, che trovò un difensore nel ...
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morale1
morale1 agg. e s. f. e m. [dal lat. moralis, der. di mos moris «costume», coniato da Cicerone per calco del gr. ἠϑικός, der. di ἦϑος: v. ethos, etico1, etica]. – 1. agg. a. Relativo ai costumi, cioè al vivere pratico, in quanto comporta...
moralita
moralità s. f. [dal lat. tardo moralĭtas -atis]. – 1. Qualità, condizione di ciò che è conforme a principî morali: la m. di un’azione; m. di costumi; libro, spettacolo, film di scarsa m., persona di dubbia moralità. Nella terminologia...