Filosofia
In filosofia del linguaggio, la relazione intercorrente tra un segno linguistico e l’entità extralinguistica a cui il segno si riferisce. Benché storicamente il concetto di riferimento (o denotazione) [...] sia stato elaborato all’interno della più ampia teoria del significato, è soprattutto nel 19° sec. che comincia a delinearsi una vera e propria teoria del riferimento in qualche modo autonoma dalla teoria ...
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Filosofia
Nel linguaggiofilosofico e teologico, un futuro condizionato, cioè non un semplice possibile, ma un possibile determinato, dipendendo esso da una condizione che può o no verificarsi.
Tecnica
Termine [...] usato per indicare l’oggetto di un particolare tipo di ricerca rivolta al futuro come scelta consapevole tra più futuri possibili, nel quadro di una visione globale e interdisciplinare, in contrapposizione ...
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Orientamento di pensiero sviluppatosi soprattutto in Inghilterra dagli inizi del 20° sec., e volto prevalentemente allo studio del linguaggio nei suoi vari aspetti (scientifici, quotidiani, etici, logici [...] o frasi ma alle ‘intenzioni’ del parlante di produrre effetti sull’uditorio. Una sistematica presentazione della concezione del linguaggio e dei problemi filosofici iniziata da Austin si trova poi nell’opera di J.R. Searle Speech acts (1969), dove il ...
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Linguaggio
Raffaele Simone
Preliminari
Quando si studiano i fenomeni del linguaggio, si resta colpiti dal fatto che la riflessione su questo tema, ben lungi dall'essere un'invenzione moderna (come accade [...] proprio paradigma, tanto che a essa si richiamano, in forma esplicita o no, quasi tutta la linguistica e la filosofia del linguaggio moderne. A questo paradigma la storia della linguistica ne ha però opposto un altro di segno decisamente diverso, che ...
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Nel linguaggiofilosofico, termine introdotto dagli Stoici per indicare, in contrapposizione alla ‘definizione’, un discorso riferito all’individualità della cosa di cui coglierebbe i caratteri accidentali. [...] Nella logica e nella filosofia del linguaggio contemporanee, le d., concepite come termini singolari e quindi, ancora, riferite a un individuo, sono al centro di una disputa intorno al loro rapporto con un altro tipo di termini singolari, i nomi. Per ...
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Filosofia
L’analisi e la determinazione del contenuto di un concetto, espresse in un giudizio in cui il soggetto è il concetto da definire e il predicato è costituito dal complesso dei termini che nel [...] animale [genere prossimo] razionale [differenza specifica]».
Nella filosofia moderna, si intende per d. la dichiarazione del abbreviative, che permettono di sostituire una espressione del linguaggio L troppo lunga e complessa, con un’espressione più ...
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Filosofia
In senso estremamente generico, qualsiasi processo che porti a isolare una cosa da altre con cui si trova in rapporto, per considerarla poi come specifico oggetto d’indagine una volta prescisso [...] l’opposizione polemica tra astratto e concreto caratteristica di filosofie tese a rivalutare l’intuizione, come per es. definiti (processo di entificazione) o, se si vuole, con linguaggio meno preciso, nel considerare come un nuovo ente «quello che ...
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Attività di pensiero che attinge ciò che è costante e uniforme al di là del variare dei fenomeni, con l’ambizione di definire le strutture permanenti della realtà e di indicare norme universali di comportamento.
Definizioni
La [...] , che l’esperienza umana sia costitutivamente radicata nel linguaggio da quella tramandato, attraverso cui soltanto può aversi un accesso all’‘essere’, sono i temi filosofici fondamentali dell’ermeneutica gadameriana. Il fatto che l’ermeneutica ...
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Filosofia
La c. nella filosofia antica e medievale
La c. nella filosofia antica è concepita come un processo le cui modalità vengono diversamente interpretate: secondo la concezione di Pitagora, ripresa [...] si avrà esclusivamente un’interazione dell’io con sé medesimo. Nella filosofia di G.W.F. Hegel, il conoscere è l’attività in neurofisiologia, dalla biologia evoluzionistica alle scienze del linguaggio.
Per quanto influenti, le teorie naturalistiche ...
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Filosofia
Formulazione logicamente coerente di un insieme di definizioni, principi e leggi generali che consente di descrivere, interpretare, classificare, spiegare fenomeni di varia natura.
Le domande [...] la fine degli anni 1950 e i primi anni 1960, da vari filosofi della scienza (S. Toulmin, N.R. Hanson, T. Kuhn, insieme di enunciati o formule, espresse in un determinato linguaggio L (ordinario o simbolico) suscettibile di opportune interpretazioni ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
filosofia
filoṡofìa s. f. [dal lat. philosophĭa, gr. ϕιλοσοϕία, comp. di ϕιλο- «filo-» e σοϕία «sapienza»]. – 1. Nella tradizione occidentale, termine che, a partire da un primo sign. di desiderio di cultura e di conoscenza in generale, si...