Pronuncia è il termine correntemente usato, anche dai non specialisti, per designare il modo di articolare i suoni di una lingua (si parla infatti di pronuncia della erre, di difetto di pronuncia, ecc.) [...] fono-didattiche, München, Lincom Europa.
Castellani, Arrigo (1980), Fonotipi e fonemi in italiano, in Id., Saggi di linguistica e filologia italiana e romanza (1946-1976), Roma, Salerno Editrice, 3 voll., vol. 1°, pp. 49-69 (1a ed. in «Studi di ...
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Sebbene con italiano si alluda qui alla lingua, non a chi la parla, la diffusione della lingua italiana fuori d’Italia può spesso essere desunta solo dal contatto con la civiltà italiana. Questa considerazione [...] l’Italia era il crocevia di tre mondi: quello dell’Europa romanzo-germanica; quello greco; e, sia per il dominio arabo in Atti del I convegno della Società Internazionale di Linguistica e Filologia Italiana (Siena, 28-31 marzo 1989), a cura di ...
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Per secoli l’italiano, fuori di Toscana, è stato imparato sui libri: per questo si è sottratto ai processi di trasformazione caratteristici delle lingue che si sono sviluppate dall’alto medioevo a oggi [...] testi fiorentini del Dugento, Firenze, Sansoni, 2 voll.
Castellani, Arrigo (1980), Saggi di linguistica e filologia italiana e romanza (1946-1976), Roma, Salerno Editrice, 3 voll.
Castellani, Arrigo (2000), Grammatica storica della lingua italiana ...
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La vicenda biografica di Giovanni Boccaccio, nato a Certaldo (o a Firenze) nel 1313 da famiglia benestante del contado fiorentino, e morto nello stesso borgo della Valdelsa nel 1375, è di primaria importanza [...] Italiano e fiorentino argenteo, «Studi linguistici italiani» 7, pp. 3-19 (poi in Id., Saggi di linguistica e filologia italiana e romanza (1946-1976), Roma, Salerno Editrice, 1980, 3 voll., vol. 1°, pp. 17-35).
Castellani, Arrigo (2000), Introduzione ...
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Un italianismo è un prestito dall’italiano (➔ prestiti) a un’altra lingua (oltre ai prestiti veri e propri, diretti e indiretti, si considerano anche l’induzione, i ➔ calchi e lo pseudoprestito). Non sempre [...] ragione per cui, per es., intarsio e romanzo sono passati in inglese come intarsia e romanza (e inversamente, per es., grotta e salva del I convegno della Società Internazionale di Linguistica e Filologia Italiana (Siena, 28-31 marzo 1989), Torino, ...
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I fenomeni fonetico-fonologici che si verificano nella lingua parlata a confine di parola vanno sotto il nome, ormai tradizionale, di fonetica sintattica o fonotassi. Nella linguistica più recente si preferisce [...] del raddoppiamento fonosintattico. Saggio di fonologia diacronica romanza, Basel - Tübingen, Francke.
Marotta, italiano: questioni teoriche ed analisi sperimentale, in Scritti linguistici e filologici in onore di Tristano Bolelli, a cura di R. Ajello ...
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Le semivocali sono suoni di tipo vocalico che, nei dittonghi (➔ dittongo) e nei trittonghi (➔ trittongo), si combinano alle ➔ vocali propriamente dette. Una suddivisione più fine oppone le semivocali alle [...] P. Fiorelli, Firenze, Sansoni (1a ed. 1941).
Castellani, Arrigo (1980), Fonotipi e fonemi in italiano, in Id., Saggi di linguistica e filologia italiana e romanza (1946-1976), Roma, Salerno Editrice, 3 voll., vol. 1°, pp. 49-69 (1a ed. in «Studi di ...
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L’espressione complemento oggetto (o semplicemente oggetto) indica un costituente di frase (di varia natura) che dipende da un verbo transitivo e che, secondo la definizione tradizionale, si riferisce [...] Tracce di coniugazione oggettiva in italiano, in L’italiano tra le lingue romanze. Atti del XX congresso della Società di Linguistica Italiana (Bologna, 25- e la nozione di “transitivo assoluto”, «Cuadernos de filología italiana» 3, pp. 31-46.
Næss, ...
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Il futuro (o futuro semplice) è un tempo verbale dell’➔indicativo (➔ coniugazione verbale) con cui si esprimono azioni o eventi successivi al momento in cui si emette l’enunciato (tecnicamente, il momento [...] di un valore temporale. Tale fenomeno interessa tutte le lingue romanze, a eccezione del romeno (che sviluppa il futuro analitico voi su un caso (dubbio) di degrammaticalizzazione, «Linguistica e filologia» 5, pp. 7-40.
Berruto, Gaetano (19984), ...
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Contrariamente a ciò che avviene per altre lingue (per es., francese, tedesco, inglese), non è abituale periodizzare l’italiano. Tuttavia il concetto di italiano antico, opposto a quello di italiano moderno [...] , Sansoni, Firenze, 2 voll., vol. 1º, pp. 1-166.
Castellani, Arrigo (1980), Saggi di linguistica e filologia italiana e romanza (1946-1976), Roma, Salerno Editrice, 3 voll.
Contini, Gianfranco (1970), Esercizio d’interpretazione sopra un sonetto di ...
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filologia
filologìa s. f. [dal lat. philologĭa, gr. ϕιλολογία, comp. di ϕιλο- «filo-» e λόγος «discorso»; propr. «amore dello studio, della dottrina»]. – 1. Insieme di discipline intese alla ricostruzione di documenti letterarî e alla loro...
filologo
filòlogo s. m. (f. -a) [dal lat. philolŏgus, gr. ϕιλόλογος; v. filologia] (pl. m. -gi, meno com. -ghi). – Cultore della filologia: f. classico, f. romanzo. In funzione attributiva o predicativa, per indicare l’indirizzo specialmente...