Amidei, Sergio
Pietro Piemontese
Sceneggiatore, nato a Trieste il 30 ottobre 1904 e morto a Roma il 14 aprile 1981. Di cultura mitteleuropea, A. portò con sé un ricco bagaglio culturale che nutrì la [...] colpiti nella loro dignità, la portata del dramma collettivo aveva già caratterizzato la sua collaborazione con De Sica la rabbia che cancellarono definitivamente l'ottimismo di un tempo in film come Detenuto in attesa di giudizio (1971) di Nanni Loy ...
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Zinnemann, Fred
Franco La Polla
Regista cinematografico austriaco, naturalizzato statunitense, nato a Vienna il 29 aprile 1907 e morto a Londra il 14 marzo 1997. Osteggiato dai settori innovativi della [...] (1930) diretto da Robert Siodmak e frutto del collettivo Filmstudio 1929, gruppo di giovani esordienti poi affermatisi a stesso James Jones, dal cui romanzo era stato tratto il film) andavano elaborando con successo in quegli anni.
I posteriori ...
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Jakubowska, Wanda
Alessandro Loppi
Riccardo Martelli
Regista cinematografica polacca, di origine ebraica, nata a Varsavia il 10 novembre 1907 e morta ivi il 25 febbraio 1998. Prima donna regista del [...] soprattutto a Ostatni etap (1948; L'ultima tappa), il primo film incentrato sul tema dei lager.
Laureatasi in storia dell'arte all' collaborazione con altri, secondo principi di lavoro collettivo e di rigoroso realismo direttamente ispirati alla ...
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Erdmann, Hans (propr. Hans Erdmann Thimotheus Guckel)
Ermanno Comuzio
Compositore e musicologo tedesco, nato a Breslau il 7 novembre 1887 e morto a Berlino il 21 novembre 1942. Alla musica per il cinema [...] , o lavoro svolto in collaborazione con lo sceneggiatore e il regista, dato che il film va concepito come risultato di un lavoro collettivo. Come ha sottolineato Simeon, "riservare il concetto di "composizione" ad una musica ipotetica, scritta ...
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Dréville, Jean
Dario Minutolo
Regista cinematografico francese, nato a Vitry-sur-Seine (Parigi) il 20 settembre 1906 e morto a Vallangoujard (Parigi) il 5 marzo 1997. Fu fotografo raffinato, fondatore [...] , del cinema e del mondo, che conferisce a tutti i suoi film il segno tangibile della presenza dell'autore.
L'approdo alla regia fu Louis, uno dei due episodi che il regista firmò per il collettivo Retour à la vie (1949; Ritorna la vita), ben accolto ...
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Rains, Claude (propr. William Claude)
Anton Giulio Mancino
Attore teatrale, cinematografico e televisivo inglese, naturalizzato statunitense, nato a Londra il 10 novembre 1889 e morto a Laconia (New [...] ) di Busby Berkeley. Con Curtiz R. recitò in ben undici film, tra cui l'ormai mitico Casablanca, dove offrì la migliore interpretazione di una giovane donna in Phantom of the Opera e nel collettivo Forever and a day (1943; Per sempre e un giorno ...
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Dean, James (propr. James Byron)
Luigi Guarnieri
Attore cinematografico statunitense, nato a Marion (Indiana) l'8 febbraio 1931 e morto a Paso Robles (California) il 30 settembre 1955. Uno dei miti più [...] , assegnandogli uno spazio smisurato nell'immaginario collettivo, inversamente proporzionale alla durata effimera del suo identità e in preda a confuse aspirazioni. Nel suo terzo e ultimo film, Giant (1956; Il gigante) di George Stevens, D. si ...
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Schoedsack, Ernest B. (propr. Schoedsack, Ernest Beaumont)
Lorenzo Esposito
Regista cinematografico statunitense, nato l'8 giugno 1893 a Council Bluffs (Iowa) e morto ivi il 23 dicembre 1979. La sua [...] alla luce i luoghi oscuri del rimosso e dell'inconscio collettivo anche attraverso la semplice messa in scena per es. anche come Caccia fatale) e di The monkey's paw (1933). Nel film del 1932 l'avventura e le mitologie del vampiro e del mad doctor s ...
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Tynjanov, Jurij Nikolaevič
Daniele Dottorini
Scrittore, teorico della letteratura e sceneggiatore russo, nato a Rezica (od. Vitebsk) il 18 ottobre 1894 e morto a Mosca il 20 dicembre 1943. Considerando [...] una prospettiva individuale che costituisce un elemento di rottura rispetto ai film russi degli anni Venti, incentrati, al contrario, sulla messa in scena di un soggetto collettivo (gli operai, i contadini ecc.). La convinzione che il cinema possa ...
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Szabó, István
Daniela Angelucci
Regista cinematografico ungherese, nato a Budapest il 18 febbraio 1938. Tra gli autori più conosciuti e premiati del suo Paese, rappresentante del nuovo cinema che si [...] 25 (1973; Via dei pompieri 25), riuscito e ben strutturato ritratto collettivo che testimonia la capacità narrativa del regista. Ancora Budapest è lo sfondo dei due film successivi, Budapesti mesék (1976, I racconti di Budapest) e Bizalom, storia ...
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arte
s. f. [lat. ars artis]. – 1. a. In senso lato, capacità di agire e di produrre, basata su un particolare complesso di regole e di esperienze conoscitive e tecniche, e quindi anche l’insieme delle regole e dei procedimenti per svolgere...
mondo2
móndo2 s. m. [lat. mŭndus (voce d’incerta origine), che designò dapprima la volta celeste e i corpi luminosi che la popolano, poi la Terra e i suoi abitanti, assumendo poi, nel linguaggio della Chiesa, anche un sign. più ristretto,...