Figura retorica, di chiarificazione, con cui si esprime esitazione, incertezza tra due o più possibili interpretazioni di un fatto, evento, stato di cose, si vagliano circostanze e opinioni contrastanti [...] (non so se il riso o la pietà prevale, Leopardi); la d. si manifesta anche come la difficoltà di formulare un giudizio (Fu vera gloria? Ai posteri / l’ardua sentenza, Manzoni) ...
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Figura della corte del Rinascimento, il c. (gentiluomo esperto di lettere, diritto, armi e diplomazia) costituiva un consigliere e un collaboratore prezioso per il principe, della cui casa era infatti [...] ospite. A tale figura e alle sue caratteristiche il letterato B. Castiglione, nel 1528, dedicò la sua opera più famosa, il Cortegiano. ...
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Figura retorica che consiste nell’affermare di voler tacere qualcosa di cui tuttavia si parla o comunque si fa cenno. L’effetto ricercato è, in realtà, di mettere in evidenza ciò che apparentemente viene [...] tralasciato. Nel discorso comune compaiono molte forme rituali di p. (meglio non parlare di…, per non dire… ecc.) ...
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Figura retorica che consiste nell’unione sintattica di due termini contraddittori, in modo tale che si riferiscano a una medesima entità. L’effetto che si ottiene è quello di un paradosso apparente; per [...] es.: lucida follia; tacito tumulto (G. Pascoli); convergenze parallele (A. Moro); insensato senso (G. Manganelli) ...
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Figura retorica che consiste nell’omissione in una proposizione di uno o più elementi che si possono sottintendere (per es. il verbo) conferendo all’enunciato più concisione ed efficacia. Nell’ambito dell’analisi [...] narratologica, l’e. è l’omissione di alcuni eventi, in rapporto al tempo della storia ...
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Figura retorica per cui un concetto viene espresso con due termini coordinati al posto di due termini in rapporto di subordinazione, di solito due sostantivi al posto di un sostantivo determinato da un [...] aggettivo o da un complemento: Notte e ruina (Leopardi) «tenebrosa rovina» ...
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Figura retorica per la quale chi parla interrompe la forma espositiva del suo discorso per rivolgere direttamente la parola a concetti personificati, a soggetti assenti o scomparsi, o anche al lettore. [...] Quando è accompagnata da toni violenti, ironia o sarcasmo, è detta invettiva ...
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Figura retorica, frequente nella poesia classica, che consiste nell’affermare l’impossibilità che una cosa avvenga, subordinandone l’avverarsi a un altro fatto ritenuto impossibile: Pasceranno prima gli [...] agili cervi nell’etere …che dal mio petto il volto di lui si cancelli (Virgilio) ...
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Figura retorica che consiste nel ripetere una parola già usata a breve distanza, modificandone il caso (o, nelle lingue non flessive, la funzione sintattica), il genere, il numero, il modo e il tempo: [...] Cred’io ch’ei credette ch’io credesse (Dante) ...
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Figura retorica, detta anche annominazione, che consiste nell’accostare due parole simili nel suono ma distanti nel significato; lo scopo è di creare una tensione semantica fra le voci coinvolte (amore [...] amaro; Io fui per ritornar più volte volto, Dante) ...
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figura
s. f. [dal lat. figura, dal tema di fingĕre «plasmare, modellare»]. – 1. a. Aspetto esteriore d’una cosa: lo circulo che ha f. d’uovo (Dante); prender corso e f. di fiume (Manzoni); un monumento in f. di piramide; un attore in f. di...