Trovatori provenzali
Walter Meliga
La poesia dei trovatori provenzali ‒ attestata a partire dall'inizio del sec. XII ‒ ha iniziato a diffondersi piuttosto presto fuori dei confini dell'Occitania, raggiungendo [...] Dio e il mondo", benché sia ancora un "giovane" (prov. enfan [infans, puer Apuliae è spesso chiamato Federico nelle cronache]) (vv. 27-28), e di venire "qui [in Italia] a conquistare l'impero germanico" (vv. 29-30); questo "medico sapiente", figlio ...
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Poeti minori dell'Ottocento. Tomo I
Luigi Baldacci
Una strana impressione potrebbe fare al lettore (e intendiamo anche quello più avvertito) sentir dire che questa poesia minore dell'Ottocento, presa [...] il senso di disagio nei confronti del figlio illegittimo, la necessità di giustificarne la nascita, di cancellare un emulare il linguaggio comune di tutti i giorni e di tutte le ore, ma scriviamo in prosa, nel nome diDio, e almeno risparmieremo un ...
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L'esperienza letteraria
Alberto Guasco
«Generazioni ne ho vedute molte...»
I confini di un problema
«Uomini, persone: generazioni ne ho vedute molte succedersi o variare da quelle originarie e via via [...] che volendo conservare cose impossibili a conservare ci attira le derisioni degli increduli; colpa grave davanti a Dio!” [...]
“Figlio mio” disse Sua Santità “Alcune di queste cose il Signore le ha dette da gran tempo anche nel cuore mio. Tu ...
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Lo studio dell'antichità classica nell'Ottocento – Introduzione
Piero Treves
Quando, conformemente al modulo sallustiano dei cronisti di Guglielmo il Conquistatore, Dino Compagni delineava l'animo, [...] suoi combattenti e caduti anche noverò i figlidi quel semiretrivo poligrafo Tullio Dandolo che fin di Cesare. Né questo sacerdote-maestro di scuola, in fama di «gesuita» e di «codino», peritavasi a definir «giudizio diDio» la congiura delle Idi di ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Lingua, letteratura e scienza da Dante a Calvino
Andrea Battistini
Il sapere integrato del Medioevo
Ai tempi di Dante Alighieri, una vera distinzione tra le «due culture» non si poneva perché la stessa [...] amore», e Dante ne traduce il concetto in poesia sia al principio del Paradiso, in cui Dio è «colui che tutto move» (I, 1), sia alla fine, dove è «l’ figliodi Venere, capace di fare innamorare gli uomini, diventa la personificazione della forza di ...
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Motti e Facezie del Piovano Arlotto: Prefazione
Gianfranco Folena
Le cose che a fanciulli e ad ignoranti
vanno per man, soglion perder sua forma
e mutar spesse volte soi sembianti.
Vien poi chi per [...] diDio»; e a tratti ci è dato di cogliere spunti di un sentimento solidale di classe. Quest'atteggiamento di socialità e di era finito in prigione per debiti, aveva almeno lasciato al figlio un aureo comandamento: «mi ammunì che io vivessi con misura ...
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Lattanzio ideologo della svolta costantiniana
Gaetano Lettieri
Intellettuale alla corte di Diocleziano, convertitosi al cristianesimo a ridosso delle persecuzioni tetrarchiche, primo, seppure approssimativo [...] »20 (i Cesari sono veri e propri figlidi dei) e caratterizzata da indissolubile «concordia», tra Nerone e il re di Babilonia/Lucifero di Isaia 14; del principe di Tiro/cherubino scacciato dal monte diDiodi Ezechiele 28; dello stesso ...
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Dante Alighieri, Opere minori: Dante e il «Buon Barbarossa» ossia Introduzione alla «Monarchia» di Dante
Bruno Nardi
1. - Dopo quanto ebbi a scrivere intorno a La «Donatio Constantini» e Dante, negli [...] accaduto tra i Franchi. Col consenso di papa Zaccaria, Pipino il Breve, figliodi Carlo Martello, riusciva a farsi eleggere unico servizio del secondo; e questi lo proclamava l'«Unto diDio», intangibile perché posto sotto l'egida del volere divino ...
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Niccolò Machiavelli: Opere - Introduzione
Mario Bonfantini
Il fatto che le prime notizie sicure sul Machiavelli si riferiscono proprio al tempo in cui egli venne ad entrare negli uffici pubblici, sembra [...] esempio, una specie di favoloso e istruttivo modello di capitano e Signore figlio delle proprie azioni, in legge. A quel modo che il Dio degli ascetici assorbiva in sé l'individuo, e in nome diDio gl'inquisitori bruciavano gli eretici, per ...
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Teatro del Seicento – Introduzione
Luigi Fassò
Chi dice Seicento dice barocco; ma chi dice teatro del Seicento non dice propriamente teatro barocco. Il barocco, nel senso deteriore della parola, non [...] e del fascino da essa irradiato, e che sa di poter compiere, coi mezzi umani di cui Dio l'ha adornata, la sua missione. Perciò è sempre semplice trama della contrastata vocazione religiosa di un giovane, unico figliodi un ricco mercante, il Maggi ...
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figlio
fìglio s. m. [lat. fīlius, della famiglia di fecundus, femĭna, ecc.]. – 1. a. Il generato rispetto ai genitori (talora anche rispetto ai progenitori): mio, tuo, suo f. (normalmente senza articolo); padre, madre e figli; f. maggiore,...
dio2
dio2 (e Dio, soprattutto nel sign. 1) s. m. [lat. dĕus, pl. dĕi e dī] (pl. dèi, ant. e dial. dii; al sing. l’art. è il, al plur. gli; la d- iniziale ha sempre, dopo vocale, il raddoppiamento sintattico; v. anche iddio). – 1. a. L’Essere...