MARIA
L. Travaini
Le narrazioni neotestamentarie riguardanti M. la indicano soprattutto come vergine e madre di Gesù Cristo-Dio (Mt. 1, 16-23; Lc. 1, 31-35; Gv. 2, 1). Esse hanno inizio con l'annunciazione [...] spiega in questo contesto la diffusione nell'arte di immagini che opponevano alla ribellione di Eva al volere divino l'umile accettazione di questo da parte di M., che aveva acconsentito a che il FigliodiDio si incarnasse in lei. Perciò le Storie ...
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CRISTO
P. Skubiszewski
Per la narrazione della nascita, della vita e morte, dei miracoli e della parola di C., cardine della fede cristiana, i testi-base sono costituiti dai quattro vangeli, libri destinati [...] 4, 41; 24, 26; Gv. 1, 41; 4, 25; 11, 27), appellativo che divenne in seguito suo nome proprio; FigliodiDio (Mt. 16, 16; Lc. 23, 46; Gv. 1, 49; 10, 24-38; At. 9, 20; Gal. 2, 20), Figliodi Davide (Mt. 9, 27; 21, 9; 22, 41-46; Lc. 1, 32; At. 2, 29-36 ...
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Architettura e iconografia costantiniana a Roma fra Rinascimento e moderno
Rolf Quednau
«Io voglio spazzar via la polvere imperiale che c’è, da Costantino, sul trono di San Pietro». Queste parole, pronunciate [...] Pietro Perugino (circa 1445/1448-1523), l’autore allude al legame storicamente pregnante tra il FigliodiDio battezzato nel Giordano e il simbolo della croce, sotto la cui egida – instinctu divinitatis – il primo imperatore cristiano trionfa nella ...
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Iconografia di Costantino
L’invenzione di una nuova immagine imperiale
Fabio Guidetti
Nel genere della ritrattistica romana il periodo costantiniano rappresenta un importante momento di riflessione [...] Per questo motivo egli annunciava continuamente a tutti il Cristo figliodiDio con la più grande libertà, senza nascondere affatto il nome salvifico, ma anzi andando orgoglioso di quanto faceva: si rendeva riconoscibile, ora imprimendo sul suo volto ...
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PORTALE ISTORIATO
Y. Christe
L'idea di ornare l'ingresso di una chiesa con una decorazione sontuosa, intesa a fare immediatamente percepire l'importanza del luogo cui si accede, è documentata già nel [...] abbigliamento esotico, nei quali si è voluto ravvisare il popolo ebraico o i rappresentanti di altre popolazioni che non avevano voluto riconoscere il FigliodiDio (Ap. 1, 7). La Risurrezione dei morti è molto discretamente evocata nella parte bassa ...
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GHIBERTI, Lorenzo
Carlo La Bella
Sono contraddittorie le indicazioni documentarie relative alla nascita del G., che nelle portate al Catasto di Firenze dal 1427 al 1442 dichiarava di essere nato nel [...] Chiesa, mentre a partire dal terzo ordine ha inizio la sequenza di venti episodi della Vita di Cristo, in cui appare enfatizzato il ruolo salvifico del FigliodiDio nella Redenzione (Paolucci, 1994; 1996); agli incroci dei pannelli emergono testine ...
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ICONA
J. Lafontaine-Dosogne
Termine derivante dal gr. εἰϰών, che significa in senso ampio 'immagine' e più specificamente 'ritratto'. Benché nell'ambito della storia dell'arte bizantina esso sia stato [...] didattico: la stessa incarnazione di Cristo autorizzava a rappresentare il FigliodiDio sotto sembianze umane.La stesse come simboli, elementi intermediari fra la realtà tangibile diDio e dei santi e la loro realtà intelligibile e invisibile ...
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CROCIFISSO
G. Jászai
Con il termine c. si intende la rappresentazione della croce con sopra Cristo, indipendentemente da materiale, tecnica, misure, contesto iconografico e funzione iconica. La specificazione [...] Metropolitana). Intorno al 1300 nacque Oltralpe il c. detto della peste (Pestkruzifixe) o a forcella (Gabelkruzifixe), in cui il FigliodiDio appare con il corpo e il volto orrendamente deformati, coperto da piaghe e bubboni (per es. c. del 1304 a ...
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ASCENSIONE
V.M. Schmidt
L'a. è la salita di Cristo al cielo alla presenza degli apostoli dopo la risurrezione, della quale costituisce il completamento. La risurrezione di Cristo e la sua ascesa alla [...] in un evento visibile, è descritta per la prima volta in Lc. 24, 50-53, vista come la fine della missione terrena del FigliodiDio; per contro in At. 1, 9-11 vale a segnare l'inizio della missione della Chiesa. In entrambi i testi il racconto dell ...
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TIPOLOGIA
J.P. Deremble
Il termine t., dal gr. týpos, 'impronta', identifica il sistema concettuale consistente nel decrittare il marchio o 'tipo' originariamente impresso da Cristo, che ne è l'archetipo, [...] , seguita da una didascalia in versi leonini e circondata da quattro busti di profeti che svolgono la profezia riguardante il FigliodiDio. Anche se la denominazione di bibbie dei poveri, assunta in una fase tarda, è chiaramente impropria - dato ...
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figlio
fìglio s. m. [lat. fīlius, della famiglia di fecundus, femĭna, ecc.]. – 1. a. Il generato rispetto ai genitori (talora anche rispetto ai progenitori): mio, tuo, suo f. (normalmente senza articolo); padre, madre e figli; f. maggiore,...
dio2
dio2 (e Dio, soprattutto nel sign. 1) s. m. [lat. dĕus, pl. dĕi e dī] (pl. dèi, ant. e dial. dii; al sing. l’art. è il, al plur. gli; la d- iniziale ha sempre, dopo vocale, il raddoppiamento sintattico; v. anche iddio). – 1. a. L’Essere...