IRENEO di Lione, santo
I. stesso afferma (Adv. Haer., III, 11, 2 e lettera a Florino, in Eusebio, Hist. Eccles., V, 20-24) di essere stato a Smirne uditore di Policarpo dal quale, già vecchio, I., ancora [...] chiesa alla quale tutte le chiese debbono attingere la norma di fede.
Agli gnostici che concepiscono l'opera della redenzione al di fuori e contro la materia, I. oppone l'idea di un Cristo, figliodiDio, Verbo increato ed eterno, che si è fatto uomo ...
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È collocata come ultima fra le lettere di S. Paolo nell'ordine comune del Nuovo Testamento: e idealmente può essere considerata come un anello di congiunzione tra l'epistolario paolino e il Vangelo di [...] si slancia dall'inizio, come il IV Vangelo col suo prologo, nelle profondità del mistero di Gesù, di cui delinea la supremazia e la persona. Gesù è il FigliodiDio, il quale ha apportato la rivelazione suprema. I Profeti, Mosè, gli angeli stessi non ...
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Dicesi adorazione l'atto di riverenza verso la divinità, col quale si riconosce la superiorità sua e la propria dipendenza da essa.
Atto esteriore. - In tutte le antiche religioni del mondo classico e [...] 1, ecc.; v. angeli) e sia anche personaggi terreni, il re in ispecie, considerato come l'unto diDio, l'angelo diDio (II Re [Samuele] XIV, 17, 20), il figliodiDio (Salmi, LXXXVIII, 17 seg.; II, 7). Ma in seguito, per l'incentivo che ne veniva all ...
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QUESNEL, Pasquier (Paschasius)
Mario Niccoli
Giansenista francese nato a Parigi il 14 luglio 1634, morto ad Amsterdam il 2 dicembre 1719. Laureatosi in filosofia e teologia alla Sorbona, nel 1657 entrò [...] era dovuta alla natura sana e integra, mentre la grazia cristiana che ci santifica in Gesù Cristo è onnipotente e degna del figliodiDio (34-37); senza la grazia del Liberatore il peccatore non è libero che per il male (38); senza la grazia niente ...
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PIETRO Lombardo
Francesco Pelster
Nacque a Novara o nei dintorni, ai principî del sec. XII. La simbolica leggenda medievale fece nascere dalla stessa madre gli autori dei tre più famosi testi teologici, [...] del suo peccato; segue quindi la dottrina del peccato in genere. Il lib. III tratta del ritorno dell'uomo a Dio per mezzo del FigliodiDio fatto uomo, e di una vita guidata dalla grazia e dalla legge divina. Il lib. IV si occupa dei sacramenti e dei ...
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Dicesi un componimento poetico nel quale le lettere iniziali dei versi riunite insieme, ossia lette verticalmente, vengono a formare una parola o una frase o più lungo discorso: e anche alla parola o frase [...] Poe.
Per estensione si denomina acrostico anche una parola formata dalle iniziali di parole singole anziché di versi, come il famoso ΙΧΘΥΣ 'Ιησοῦς Χριστὸς Θεοῦ Υἱὸς Σωτήρ "Gesù Cristo, FigliodiDio' Salvatore". La voce greca significa "pesce" e da S ...
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. È il nome (dal lat. adventus "arrivo, venuta") del periodo di quattro o sei settimane che precede il Natale, con il quale s'inizia l'anno ecclesiastico. Non è facile precisare quando fu stabilita questa [...] a Maria e la sua visita a S. Elisabetta: si fa cioè una rassegna e una sintesi di tutto ciò che fu detto e fatto prima della venuta del FigliodiDio sulla terra.
Dato questo significato dell'avvento, si comprende che per l'appunto con questo periodo ...
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. Dopo il pullulare dell'eresia gnostica e la fine delle persecuzioni, la controversia ariana si deve considerare, tra le grandi crisi attraversate dal cristianesimo antico, la più grave e ricca di conseguenze. [...] , in questo caso, divisibile e composta, anziché semplice); parlare di unità di sostanza divina nel Padre e nel Figlio era, pertanto, un affermare o l'assurdo, o due dei. Il Figlio era intermediario tra Dio e il mondo, in quanto il Verbo era stato ...
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Nel greco antico ἄγγελος (da ἀγγέλλω "annunzio") aveva il significato generico di "messaggero"; ma poi, per l'uso che ne fecero i traduttori greci della Bibbia per rendere la parola ebraica mal'ākh "messaggero [...] 13; Zaccaria, XIV, 5; cfr. nel Nuovo Testamento: Marco, VIII, 38; Atti, X, 22; I Tessalonicesi, III, 13; Apocalisse, XIV, 10), i figlidiDio (Giobbe, I, 6; II, 1; Salmo XXVIII,1, 9, ecc.) e perfino gli dei ('Elohīm: Salmi VIII, 6; LXXXI, XCVI, 9). D ...
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Specie di patibolo composto di due legni, uno diritto e uno traverso, su cui si legavano o s'inchiodavano i condannati. Il supplizio della croce, comune specialmente nell'Oriente semitico, come a Cartagine, [...] Eraclio dal figliodi Cosroe, Siroe, nel 628. Eraclio la consegnò a Zaccaria patriarca di Gerusalemme, forse ai 3 di maggio, sofferenze dell'Uomo-Dio, in un luogo così patente come una basilica nel centro della cristianità, riusciva di per sé una ...
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figlio
fìglio s. m. [lat. fīlius, della famiglia di fecundus, femĭna, ecc.]. – 1. a. Il generato rispetto ai genitori (talora anche rispetto ai progenitori): mio, tuo, suo f. (normalmente senza articolo); padre, madre e figli; f. maggiore,...
dio2
dio2 (e Dio, soprattutto nel sign. 1) s. m. [lat. dĕus, pl. dĕi e dī] (pl. dèi, ant. e dial. dii; al sing. l’art. è il, al plur. gli; la d- iniziale ha sempre, dopo vocale, il raddoppiamento sintattico; v. anche iddio). – 1. a. L’Essere...