INFALLIBILITÀ (ted. Unfehlbarkeit)
Enrico Rosa
Nel linguaggio ecclesiastico, secondo il senso universale e costante dei teologi, significa non solo esenzione semplice dall'errore (inerrantia facti), [...] dell'officio apostolico, non pochi si trovano che resistono all'autorità di esso, stimiamo al tutto necessario solennemente asserire la prerogativa che l'unigenito figliodiDio si è degnato congiungere all'officio del sommo pastore. Pertanto noi ...
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VONDEL, Joost van den
Romana GUARNIERI
Poeta olandese, nato a Colonia da Joost V. e Sara Kranen il 17 novembre 1587, morto ad Amsterdam il 5 febbraio del 1679. Di famiglia originaria di Anversa, il [...] . La caduta degli angeli, la caduta del primo uomo e la redenzione dell'umanità per mezzo del FigliodiDio, costituiscono il tema di questo dramma universale, che per la grandiosità della concezione, l'evidenza delle singole figure - specialmente ...
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REDENZIONE (dal lat. redemptio "ricompera", "riscatto")
Giuseppe FILOGRASSI
Nicola TURCHI
Il concetto di riscatto, ossia di liberazione di una data cosa o persona, che si trovi per qualsiasi motivo [...] più antichi simboli (v. credo) i varî articoli concernenti la vita e la morte di Gesù Cristo non aggiungono spiegazioni: "Credo in Gesù Cristo figliodiDio unico Signor nostro, nato dallo Spirito Santo e dalla Vergine Maria, crocifisso, ecc.". Nei ...
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VANGELO
Giuseppe Ricciotti
. E il nome comune ai quattro primi libri del Nuovo Testamento (v. Bibbia); secondariamente è anche il nome dato ad altre composizioni antiche che hanno qualche analogia con [...] scritti con proponimenti storici, bensì con mire edificative e cultuali, e formatisi attorno al tema centrale del "figliodiDio". Taluni studiosi hanno riavvicinato queste "forme" a quelle da cui sorsero gli scritti relativi ad Aḥīqār o a Esopo o ad ...
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WESLEY, John
Nicola Turchi
Fondatore della Chiesa metodista, nato a Epworth il 17 giugno 1705, morto a Londra il 2 marzo 1791. Figliodi pastore e vissuto nell'infanzia in un ambiente di tradizione [...] una testimonianza dello Spirito che fa sentíre all'individuo di aver raggiunto la propria giustificazione e di essere divenuto figliodiDio; il secondo è un'istantanea rivelazione per cui l'uomo sente di aver distrutto in sé la radice del peccato e ...
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INCARNAZIONE
Nicola TURCHI
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Storia delle religioni. - Il senso più generale d'incarnazione è la presenza di un essere divino entro forma umana, si debba questa presenza a un processo discendente della [...] 1913.
Teologia cattolica. - Secondo la dottrina cattolica il mistero dell'incarnazione è quello per il quale il Verbo, FigliodiDio, si è fatto uomo, assumendo nella sua unica Persona divina anche la natura umana. Quindi, Verbo "incarnato" significa ...
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ḤUSEIN, Kāmil
Francesco Gabrieli
Scrittore arabo egiziano, nato al Cairo il 20 marzo 1901. La sua opera letteraria si accompagna, con spirito umanistico, a un'attività scientifica e professionale di [...] . Gesù per l'autore non è (o non è esplicitamente detto) dio e figliodiDio, ma uomo che agli altri uomini ha rivolto un eccezionale appello all'interiorità, all'etica coscienza di sé e al coraggio della verità; un coraggio che all'umanità, giudaica ...
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TANCHELMO (Tanchelijn)
Pio Paschini
Fu a capo di una di quelle sette di fanatici che nei primi decennî del sec. XII tennero agitate le regioni dei Paesi Bassi; con i suoi seguaci percorse in processione [...] fu ucciso da un ecclesiastico nel 1124 o nel 1125.
Era giunto a proclamarsi figliodiDio, rivestito della pienezza dello Spirito Santo e sposo di Maria Vergine; organizzò corteggi magnifici e feste grandiose, mentre proclamava che le chiese erano ...
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GIOVANNI II papa
Giovanni Battista Picotti
Mercurio, romano, prete del titolo di S. Clemente, dove lasciò monumenti in parte visibili ancora, succedette a Bonifacio II, il 2 gennaio 533, dopo un'insolita [...] fede a lui sottoposta dall'imperatore, confermando la legittimità del titolo di Maria Madre diDio e la formula che "Gesù Cristo, unigenito figliodiDio, fatto uomo e crocefisso, era uno della santa e consustanziale Trinità" (25 marzo 534). Comunicò ...
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TEODOTO di Bisanzio
Eretico del sec. II, principale rappresentante dell'adozionismo romano. Conciatore di pelli, ma provvisto di grande cultura, giunto a Roma vi aveva diffuso largamente la sua dottrina, [...] preceduto solo per la sua nascita miracolosa, era stato elevato alla dignità di Cristo al momento del battesimo nel Giordano, ma questa adozione a figliodiDio non implicava la sua divinità.
Scomunicato da papa Vittore (190), riuscì, ciononostante ...
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figlio
fìglio s. m. [lat. fīlius, della famiglia di fecundus, femĭna, ecc.]. – 1. a. Il generato rispetto ai genitori (talora anche rispetto ai progenitori): mio, tuo, suo f. (normalmente senza articolo); padre, madre e figli; f. maggiore,...
dio2
dio2 (e Dio, soprattutto nel sign. 1) s. m. [lat. dĕus, pl. dĕi e dī] (pl. dèi, ant. e dial. dii; al sing. l’art. è il, al plur. gli; la d- iniziale ha sempre, dopo vocale, il raddoppiamento sintattico; v. anche iddio). – 1. a. L’Essere...