Cellula embrionale dalla quale deriva la fibramuscolare striata. Durante lo sviluppo embrionale i m., che hanno in principio aspetto epiteliale, si vanno lentamente differenziando fino ad assumere la [...] caratteristica forma di plasmodio delle fibre muscolari adulte. ...
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mioblasto
Cellula muscolare embrionale da cui deriva la fibramuscolare. Ogni muscolo è composto da cellule plurinucleate, le fibre muscolari, lunghe, cilindriche e disposte in parallelo per permettere [...] che si differenziano in fibre muscolari adulte, le miofibre. Durante lo sviluppo embrionale, le fibre muscolari della parete trasverso del torace; a livello dell’addome fetale, dai muscoli obliquo esterno, obliquo interno e trasverso dell’addome. L’ ...
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Tessuto differenziato formato da cellule che hanno una spiccata attività contrattile, per la presenza nel loro citoplasma di particolari fibrille. È distinto in: striato, cardiaco e liscio.
Tessuto m. [...] neuromuscolare, detta anche placca motrice, che rappresenta il punto di contatto fra le ramificazioni terminali della fibra nervosa motrice e la fibramuscolare.
Le miofibrille, che hanno il diametro di circa 1 μm, al microscopio ottico mostrano una ...
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In anatomia, nome generico di molte formazioni macroscopiche e microscopiche, di struttura varia, caratterizzate dal prevalere della lunghezza e della larghezza sullo spessore.
Nel linguaggio della biologia, [...] sarcoplasmatico determinando il termine della contrazione e ponendo la fibramuscolare in grado di contrarsi nuovamente in risposta a un altro impulso nervoso (➔ muscolo).
Trasporto di macromolecole e particelle attraverso la ...
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Tessuto organico proprio dei Metazoi destinato alla ricezione degli stimoli e alla trasmissione degli eccitamenti ad altri tessuti i quali reagiscono in vario modo: con il movimento o con la secrezione. [...] , che innervano la muscolatura liscia e le ghiandole e provengono da neuroni dei gangli del simpatico. I primi terminano nella fibramuscolare con le cosiddette placche motrici (fig. 4).
Sinapsi
I punti di contatto tra due neuroni prendono il nome di ...
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Biologo italiano (Fiume 1896 - Marina Romea, Ravenna, 1964); prof. di zoologia all'univ. di Padova (dal 1937). Socio nazionale dei Lincei (1960). Ha eseguito numerose ricerche di istologia (terminazioni [...] nervose, fibramuscolare), di zoologia sistematica (pesci e loro larve, crostacei), di biologia (accrescimento dei pesci, contributi alla teoria matematica delle associazioni biologiche, differenziamento del sesso nei pesci, ecc.). Opere generali: La ...
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. Il termine "bioingegneria" è ormai entrato nell'uso corrente, anche se non tutti coloro che l'impiegano intendono riferirsi agli stessi concetti nell'adottarlo. In senso generale comprende l'ingegneria [...] di ricerca è possibile individuare alcuni i quali iniziano l'approccio con lo studio del comportamento della singola fibramuscolare, cercando di determinarne anche i meccanismi chimico-fisici che ne provocano la contrazione, e poi la caratteristica ...
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ORMONI (XXV, p. 571)
Luigi DE CARO
Le caratteristiche principali dei prodotti delle ghiandole endocrine o ormoni sono ancora oggi considerate le stesse di quelle fissate da C. E. Brown-Séquart (1889): [...] ormone avviene in corrispondenza di una sostanza ipotetica situata nella cellula effettrice (fibramuscolare, cellula ghiandolare) attorno alla terminazione della fibra nervosa e detta sostanza recettrice di Langley. L'adrenalina, inattiva per via ...
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Biologia
Placca cribrosa
In organismi vegetali, porzione ben delimitata della parete cellulare, attraversata da tanti pori e formata dal deposito ineguale di cellulosa sulla parete.
Placca motrice
In [...] neurofisiologia, struttura di giunzione tra una fibra nervosa di moto e una fibramuscolare, costituita da una porzione specializzata della membrana della cellula muscolare caratterizzata da una serie di introflessioni del sarcolemma ove sono ...
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muscolo
mùscolo s. m. [dal lat. muscŭlus, dim. di mus «topo» (cfr. il gr. μῦς che vuol dire insieme «topo» e «muscolo»), perché certi movimenti muscolari ricordano il rapido guizzare dei topi]. – 1. a. In anatomia e fisiologia, organo capace...
liscio1
lìscio1 agg. [prob. dal germ. līsi, cfr. ted. leise «lieve, piano»] (pl. f. -sce). – 1. a. Che ha la superficie piana, uguale, uniforme, priva di asperità, di solchi, increspature e sim.; si contrappone in genere a ruvido, scabroso,...