SORIA, Giovanni Battista
Cristiano Marchegiani
– Nacque a Roma nel 1581 (Pascoli, 1736, 1992, p. 989) da «Martino Soria falegname romano» (nome che fa supporre origini ispaniche; ignota l’identità della [...] , 1966; Bartolini Salimbeni, 1983-1987; Ringbeck, 1989). Si è perciò ritenuto Soria successore di Flaminio Ponzio e del fiammingo Giovanni Vasanzio, a sua volta ebanista, come architetto di fiducia del cardinale Borghese, che fra l’altro gli avrebbe ...
Leggi Tutto
CASTIGLIONE, Giovanni Benedetto, detto il Grechetto
Giuliana Algeri
Fabia Borroni
Figlio di Gio. Francesco e Giulia Varese, nacque a Genova nel 1609, come risulta dalla registrazione del battesimo, [...] attento soprattutto alla tradizione di pittura animalistica - rappresentata a Genova da parecchie opere dei Bassano e dall'attivo gruppo fiammingo facente capo ai fratelli de Wael e a Jan Roos - ed estremamente vicino, nell'impianto delle scene e nel ...
Leggi Tutto
Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Germana Schiassi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il clavicembalo raggiunge nel XVIII secolo il culmine della perfezione costruttiva, [...] strumenti troppo lunghi. È per questa ragione che lo strumento italiano ha la cassa molto più affusolata rispetto al più tozzo fiammingo, che cambia molti calibri e perfino il materiale delle corde. In Italia il cembalo è incordato tutto in ottone o ...
Leggi Tutto
DE LISA (de Lys, van der Leye), Gerardo (Geraert)
Paolo Veneziani
Nacque a Gand (Belgio) da Martin, prima del 1450; la forma originaria del suo nome era Geraert van der Leye, latinizzata in Gerardus [...] di Fiandra o Gérard des Champs ?, in Mem. storiche forogiuliesi, IX (1913), pp. 129 ss.; G. D'Alessi, Il tipografo fiammingo G. D., cantore e maestro di cappella nella cattedrale di Treviso (1463-1496), Treviso 1925; L. Suttina, Nuovi documenti su ...
Leggi Tutto
FRANCHETTI, Giorgio (Giorgio Gioacchino)
Adrianana Augusti
Nacque a Torino il 18 genn. 1865 dal barone Raimondo e da Luisa Sara Rothschild.
Il padre avrebbe voluto che il F., il minore dei suoi tre figli, [...] F. era molto ampio e così accanto alle opere italiane, tra cui spiccano ancora due vedute di F. Guardi, compaiono dipinti fiamminghi, come il Ritratto di gentiluomo di Anton van Dyck, la Crocefissione di Jan van Eyck o il S. Gerolamo in un paesaggio ...
Leggi Tutto
BERNARDO Parenzano (Parentino)
Maria Maddalena Palmeggiano
Lorenzo da Parenzo, in religione Bemardo, nacque intorno al 1437.
Fu monaco agostiniano. Nella sua opera di pittore è evidente una notevole [...] la severità e la forza riducendo i volumi a una dimensione quasi gotica, mentre una curiosità e una minuzia da fiammingo lo fanno indugiare nella descrizione del paesaggio.
Altra importante opera sono gli affreschi del chiostro di S. Giustina in ...
Leggi Tutto
CORDUBA, Alonso (de)
Clara Gelao
Probabilmente di origine spagnola, risiedette a Bitonto (Bari) dove tenne bottega di pittore; si sposò due volte e dalla seconda moglie ebbe il figlio Francesco, incisore. [...] Castellano, Note sull'attiv. del pittore A. de C. di Bitonto, ibid, n. 6, pp. 47-50; A. Gambacorta, Un materano con i fiamminghi, in Tempi nostri, XVII (1971), 35, p. 11; Catal. delle opere d'arte mobili. Chiesa di S. Teresa, in Studi bitontini, 1972 ...
Leggi Tutto
BARBETTA (Barbetti), Giulio Cesare
Antonio Garbelotto
Nacque circa il 1540 a Padova, centro allora rinomatissimo per i suoi musici. S'ignora chi possa essere stato il suo maestro. È tuttavia certo che [...] deferenza o di amicizia, anche una conoscenza da parte del B. dell'ambiente culturale tedesco - oltre che di quello franco-fiammingo -, che dovette certo influire sull'affinamento del suo stile. Luogo e data di morte sono sconosciuti, ma è certo che ...
Leggi Tutto
CALANDRINI, Cesare
Francesca Luzzati Laganà
Nacque a Lucca, dove fa battezzato il 3 ag. 1550, da Giuliano di Filippo e da Caterina di Agostino Balbani.
Giovanissimo, nel 1567, abbandonò la patria per [...] in urbe".
Il C. era riuscito ad allargare il suo giro d'affari dall'ambiente svizzero e francese a quello tedesco e fiammingo e lavorava sulle piazze di Anversa, Francoforte e Norimberga, dove ormai era consueto risiedere, altemandosi tra l'una e l ...
Leggi Tutto
Il significato moderno della parola non è quello che essa aveva in antico e che in via secondaria continua ad avere anche oggi. Arte fu per gli antichi l'opera dell'uomo in quanto si distingua dall'operare [...] la sua inattesa nuova positività, il solitario Grünewald, ultimo cavaliere gotico con il suo misticismo colorato.
Decadde invece il ramo fiammingo, la cui egemonia nel campo musicale si trasformò a poco a poco, nel suo periodo romanistico, e cioè nei ...
Leggi Tutto
fiammingo1
fiammingo1 agg. e s. m. [dal lat. mediev. Flaming(h)us] (pl. m. -ghi). – Delle Fiandre; in senso stretto, della regione compresa tra i fiumi Lys e Schelda e il Mare del Nord: le città f.; seterie f.; più genericam., della metà settentr....
fiammingo2
fiammingo2 s. m. [dal provenz. flamenc, der. di flama «fiamma», con il suff. -enc di origine germ.] (pl. -ghi). – Altro nome dell’uccello fenicottero.