SERVAES, Albert
Pittore e incisore, nato a Gand il 4 aprile 1883. Allievo dell'accademia di belle arti di Gand, lavora a Laethem-Saint-Martin. È uno dei migliori e forse dei più interessanti di quel [...] Georges Minne. Di temperamento focoso e forte, arriva talvolta a drammatizzare i soggetti trattati. Come colorista è forse il più fiammingo dei pittori di questo gruppo. Tra le sue opere citiamo: Contadini nei campi, Pietà, Cristo in croce (Museo di ...
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Pittore (Valenza 1410 circa - ivi 1461). La sua attività è riccamente documentata ma non rimangono opere certe (perduta la tavola eseguita a Napoli, dove era al seguito di Alfonso d'Aragona; eseguito dal [...] Gli sono stati attribuiti il polittico di S. Martino (1457?) del museo diocesano di Segorbe e quello della collegiata di Jätiva (anteriore al 1455) che mostrano un artista attento alle novità tecniche e formali del Quattrocento fiammingo e italiano. ...
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Pittore di soggetti storici, di ritratti e di paesaggi, nato a Mons il 30 giugno 1826 ed ivi morto il 24 agosto 1899. Fu allievo dell'accademia di Mons dal 1836 al 1846, poi continuò gli studî a Parigi [...] l'Italia, ove visse per sedici anni, particolarmente a Roma e ad Otricoli; e fu in Italia ch'ebbe per soprannome "Il Fiammingo". Tornato a Mons, vi divenne direttore dell'Accademia nel 1871.
La sua opera principale, l'Aratro, dipinta a Roma e datata ...
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HENDRICKSZ, Dirck (Teodoro d'Errico)
Susanna Falabella
Nacque ad Amsterdam tra il 1542 e il 1544 da Henrick Centen (P. Leone De Castris, 1991, p. 330).
La ricostruzione del percorso pittorico dell'H., [...] Abruzzo: dipinti di Teodoro d'Errico…, in Bollettino d'arte, VI (1993), 77, pp. 79-92; N. Dacos, Per vedere, per imparare, in Fiamminghi a Roma 1508-1608… (catal., Bruxelles-Roma), Milano 1995, p. 34 n. 12; M.R. Nappi, ibid., pp. 190-192, 331 s.; M ...
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Scolastico del sec. XI, famoso per essere stato uno dei volgarizzatori e delucidatori delle teorie di Guido d'Arezzo. Dev'essere vissuto nella seconda metà di quel secolo, e l'opera che tramandò il suo [...] morì l'anno 1078. Non s'hanno altre notizie chiare e sicure di questo scholasticus, che può anche darsi sia stato fiammingo di nascita. (Cfr. Mendel-Reissmann, Musik-Lex., I.)
Il trattato di A., come quello di Johannes Cotto (1100 circa), non ha ...
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Musicista (Venezia 1557 - ivi 1612); nipote e allievo di Andrea. Dal 1585 alla morte fu organista di S. Marco. Ebbe fama europea, e tra i suoi allievi fu H. Schütz. Grande importanza ebbe il G. nel rinnovamento [...] , l'impreveduta molteplicità degli atteggiamenti, l'invenzione tematica, che spezza i vincoli della condotta polifonica fiammingo-romana, avviando a un discorso melodico ora fluente ora trattenuto e ad audacie realistiche descrittive sempre ...
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SUSTRIS, Frederik
Martin Weinberger
Pittore e architetto, nato in Amsterdam, secondo alcuni fra il 1520 e il 1526, più probabilmente verso il 1540, morto nel 1599. Suo padre, Lambert anch'egli pittore [...] dimorò a Padova. Il figlio lavorò dal 1563 al 1568 in Italia, dove (noto come Federico di Lambert Ruster o Federigo Fiammingo del Padovano) fu annoverato fra gli aiuti del Vasari; prese parte nell'apparato per le esequie di Michelangelo (1564); nel ...
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LIPPI, Giacomo, detto Giacomone da Budrio
Francesco Landolfi
Figlio di Ulisse, nacque il 4 marzo 1577 a Budrio, presso Bologna. Si trasferì a Bologna agli inizi del Seicento, quando sposò, il 25 apr. [...] Calvaert intorno al 1575 a Bologna; la notizia è suffragata anche dalla presenza nel territorio budriese di opere del pittore fiammingo, che il L. aveva avuto modo di ammirare nei primi anni della sua attività. All'adesione ai canoni stilistici di ...
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Pittori (Hubert: m. Gand 1426; Jan: Maaseik 1390 circa - Bruges 1441). Mentre è controversa l'opera di Hubert, che alcuni studiosi ipotizzano perfino come una personalità di fantasia, ma che nell'iscrizione [...] sicure notizie biografiche dal 1422, e numerose opere firmate e datate. Egli è ritenuto non solo il maggiore artista fiammingo, ma anche uno degli iniziatori della pittura moderna. Apprezzatissimo dai contemporanei, dal 1422 al 1424 fu valletto di ...
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, Irlandese, nato verso il 484 a Tralee (Kerry). Fondò numerosi conventi in Irlanda, tra cui quello di Clonfert, ove divenne abate e morì verso il 578. È soprattutto celebre per il racconto - popolarissimo [...] della fine del sec. XI, e in numerose versioni, tanto nelle quattro lingue celtiche, quanto in francese, inglese, sassone, fiammingo, italiano.
La leggenda di S. Brandano si ricollega a tutta una serie di viaggi mitici verso i paesi d'oltremare: tema ...
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fiammingo1
fiammingo1 agg. e s. m. [dal lat. mediev. Flaming(h)us] (pl. m. -ghi). – Delle Fiandre; in senso stretto, della regione compresa tra i fiumi Lys e Schelda e il Mare del Nord: le città f.; seterie f.; più genericam., della metà settentr....
fiammingo2
fiammingo2 s. m. [dal provenz. flamenc, der. di flama «fiamma», con il suff. -enc di origine germ.] (pl. -ghi). – Altro nome dell’uccello fenicottero.