Commerciante e amatore d'arte (Francoforte sul Meno 1728 - ivi 1816). Raccolse una cospicua collezione di dipinti, disegni e stampe, che legò alla città natale con la sua casa e un lascito di 1.200.000 [...] e acquisti, è stato poi sistemato in una nuova sede museale (costruita da O. Sommer, 1874-78; ampliata nel 1959-63), notevole per le collezioni di pittura tedesca, fiamminga e italiana dei secc. 14º-19º, per gli impressionisti e gli espressionisti. ...
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Località del Belgio, presso la città di Gand, sede all’inizio del 20° sec. della scuola pittorica di L. che vide riuniti i maggiori rappresentanti del movimento realista belga. Un primo gruppo di pittori [...] (V. de Saedeleer, G. van de Woestijne, G. Minne), caratterizzato dalla comune ammirazione per i primitivi fiamminghi, produsse opere venate di misticismo e simbolismo; un secondo gruppo, unito fino al 1914 (C. Permeke, F. van den Berghe, L. de Smet, ...
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Museo d'arte spagnolo, il maggiore del paese, situato a Madrid nell'edificio costruito da J. de Villanueva (1739-1811) nel 1785. Creato come Museo reale da Ferdinando VII (1784-1833) nel 1818, divenne [...] di pittura più ricche al mondo e risulta di particolare importanza per la scuola spagnola (D. Velázquez, Il Greco, F. Goya), fiamminga (R. Van der Weyden, H. Memling, H. Bosch, P.P. Rubens) e per i capolavori dei maestri del Rinascimento europeo (A ...
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FIANDRE
J. Van der Meersch
(fiammingo Vlaanderen; franc. Flandres; Flandria nei docc. medievali)
Regione storica del Belgio, che corrisponde geograficamente alla zona compresa tra i fiumi Lys e Schelda [...] di Bruges], Tielt 1984, pp. 133-188; D. De Vos, Schilderkunst in Vlaamse kunst van de oorsprong tot heden [Pittura fiamminga dalle origini a oggi], Antwerpen 1985, pp. 95-137; M. Smeyers, Miniatuurkunst [Miniatura], ivi, pp. 143-173; L. Devliegher, R ...
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Pittore (Siviglia 1618 - ivi 1682). Massimo artista del barocco religioso, nelle sue opere rivelò una ricchezza nella pennellata e una padronanza tecnica notevoli, tutti elementi volti alla costituzione [...] , ma poté conoscere bene e studiare, nelle ricche collezioni della sua città natale, la pittura veneziana e fiamminga, che furono decisive nell'avviarlo al suo colorito morbido e chiaroscurato. Divenuto famoso, ebbe molte committenze, soprattutto ...
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PERMEKE, Constant
Agnese CONCINA SEBASTIANI
Pittore e scultore belga, nato ad Anversa il 31 luglio 1886, morto a Jabbeke (Bruges) il 4 gennaio 1952. Figlio del pittore di marine Henri P., frequentò [...] , Bruxelles 1945; E. Langui, C. P., Anversa 1947; id., C. P., in Emporium, aprile 1950; id., P. e l'espressionismo fiammingo, ibidem, agosto 1952; M. Raynal, Peinture moderne, Ginevra 1953, p. 225 s., 312 e passim; F. E. (Elgar), in Dictionnaire ...
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Pittore (attivo a Napoli tra il 1440 e il 1470). Il suo nome, che compare nella lettera sulla storia dell'arte napoletana di P. Summonte (1524), è legato al polittico per la chiesa di S. Lorenzo Maggiore, [...] , continuò la sua attività presso la corte di Alfonso d'Aragona in un ambiente culturale aperto ai contributi dell'arte fiamminga, francese e spagnola. È significativo anche ricordare la presenza di Antonello da Messina (poco dopo il 1450) a Napoli e ...
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Storico dell'arte (Firenze 1912 - ivi 1985). Allievo di M. Salmi, studiò a Firenze, Monaco e Berlino. Dal 1937 nell'amministrazione delle Belle Arti, fu a Trento, Palermo e Modena (1943) come soprintendente [...] (1936); Mosaici medioevali in Sicilia (1949); Wiligelmo e le origini della scultura romanica in Europa (1956); La pittura fiamminga (1958); Il Chiostro di Monreale (1962); Il Duomo di Modena (1966); Banchieri fiorentini e pittori di Fiandra (1985 ...
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Scultore (n. Worms 1480 circa - m. probabilmente Anversa 1550 circa), noto anche come Corrado Fiammingo. Lavorò dapprima nella bottega di L. Cranach; nel 1514 era a Malines, scultore aulico di Margherita [...] ) e per la madre Margherita di Borbone (dal 1526 al 1531). Dapprima sotto l'influsso di Dürer, di Cranach, di Iacopo De' Barbari, poi, in un viaggio in Italia, M. apprese elementi del Rinascimento che fuse con quelli d'origine tedesca e fiamminga. ...
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JACOMETTO Veneziano
Alessandro Serafini
Ignoti sono il luogo e la data di nascita di questo artista, il cui nome è stato tramandato da due sole fonti: la lettera di Michele de Placiola a Ermolao Bardelino [...] un pittore già formato: sue caratteristiche erano il ritratto di piccole dimensioni, dipinto a olio su tavola secondo la maniera fiamminga, e la miniatura, tecnica in cui, secondo Michele de Placiola, "fo el primo homo del mondo" (Luzio). In più ...
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fiamminga
s. f. [dall’agg. fiammingo «delle Fiandre»], region. – Piatto di portata, piuttosto grande e di forma ovale, di ceramica o di acciaio inossidabile.
fiammingo1
fiammingo1 agg. e s. m. [dal lat. mediev. Flaming(h)us] (pl. m. -ghi). – Delle Fiandre; in senso stretto, della regione compresa tra i fiumi Lys e Schelda e il Mare del Nord: le città f.; seterie f.; più genericam., della metà settentr....