Critico e scrittore italiano (n. San Salvaro d'Urbana, Padova, 1935). Dopo due notevoli raccolte di interviste a scrittori italiani (Il mestiere di poeta, 1965, 2a ed. ampliata 1982; La moglie del tiranno, [...] attenzione alla cronaca e alle ragioni di un disagio che non è solo personale, già presente in Occidente (1975), caratterizza i successivi romanzi: La malattia chiamata uomo (1981); Storia di Sirio (1984); La donna dei fili (1986); Il canto delle ...
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Scrittore (Firenze 1878 - ivi 1928). Fu pittore e poeta, e per molti anni giornalista alla Nazione, ove tenne anche la rubrica di critica drammatica. La sua arte si riallaccia alla letteratura toscana [...] le sue opere: Novelle toscane, 1913; Novelle selvagge, 1918; Novelle incredibili, 1919; Uomini e bestie, 1920; Vita di tutti i giorni, 1920; Il libro dell'amore, 1920; Natio borgo selvaggio, 1922; Novelle agrodolci, 1925; il poemetto Venere agreste ...
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Poeta dialettale (Napoli 1868 - ivi 1927). Colto giornalista, fu nei suoi versi ('N paraviso, 1891; 'O cantastorie, 1895; 'O Luciano d' 'o rre, 1910; 'O suldato 'e Gaeta, 1919) efficace interprete dell'anima [...] e della vita napoletana. Scrisse anche romanzi (Memorie di un ladro, 1907; I ricordi del fante di picche, 1919), testi teatrali (Paranza scicca, 1921) e saggi eruditi sulla letteratura napoletana (Il gran Cortese, 1913). ...
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armellino1
armellino1 s. m. – Variante di ermellino, meno com. per indicare l’animale e la pelliccia in genere, più com. invece con i sign. che seguono: 1. In araldica, pelliccia composta di un campo d’argento seminato di fiocchetti di nero,...
ferrandino
s. m. [dim. merid. del nome Ferdinando]. – In numismatica, il ducato d’oro fatto coniare nella zecca di Napoli nel 1465 da Ferdinando I d’Aragona; anche, il carlino d’argento dello stesso sovrano coniato nella zecca di Sulmona.