D'ANDREA, Girolamo
Giuseppe Monsagrati
Nacque a Napoli il 12 apr. 1812 dal marchese Giovanni, esponente di una delle famiglie di più antica nobiltà del Regno meridionale, e da Lucrezia Rivera, anch'essa [...] accettò di appoggiare una sua istanza mirante ad ottenere da Ferdinando II una badia dalle pingui rendite, cosa che si verificò . Tra i pochi ecclesiastici di rango rimasti a Roma dopo la fuga del papa e agli esordi del regime repubblicano, il D. non ...
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LEYVA, Virginia Maria de
Massimo Carlo Giannini
Figlia di Martín, conte di Monza, e di Virginia Marino, nacque a Milano tra il dicembre 1575 e l'inizio del 1576. Al battesimo ricevette il nome di Marianna. [...] ai primi del XVI secolo come ufficiale degli eserciti di Ferdinando il Cattolico e aveva fatto fortuna nelle guerre per il controllo . Margherita ed ebbe un primo colloquio con la Leyva.
La fuga dell'Osio - che si rifugiò nel medesimo monastero - e ...
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BALBI, Girolamo
Gerhard Rill
Nato a Venezia nel dicembre di un anno imprecisato verso la metà del sec. XV, appartenne alla oscura famiglia Accellini (Azalini), ma si chiamò sempre Balbi (nome di una [...] vide costretto ad una seconda redazione del suo libello polemico (De fuga Balbi), apparsa dopo il 1496. Da Parigi il B. si entrate della prepositura di Presburgo ed entrò al servizio di Ferdinando, che gli concesse il vescovato di Gurk (fu consacrato ...
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FREGOSO, Federico
Giampiero Brunelli
Nacque a Genova intorno al 1480 da Agostino - all'epoca capitano generale della Repubblica - e da Gentile, figlia naturale di Federico da Montefeltro, duca d'Urbino. [...] però godere le entrate della diocesi per l'opposizione manifestata da Ferdinando il Cattolico, re di Napoli. Stabilitosi a Roma, il F suo antico corrispondente P.P. Vergerio (destinato alla fuga Oltralpe) lo teneva informato sul pessimo andamento dei ...
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FIASELLA, Domenico, detto il Sarzana
Piero Donati
Nacque a Sarzana (La Spezia), ove fu battezzato il 12 ag. 1589, da Giovanni e da Chiara Locatelli. Il padre (1564-1630), appartenente ad una famiglia [...] , partecipò all'allestimento di un arco trionfale in onore di Ferdinando, infante di Spagna (Magnani, 1988, pp. 204 s.). di lui si conosca: si tratta della S. Chiara che mette in fuga i Saraceni, già nel convento genovese di S. Leonardo ed oggi ...
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ABARBANEL, Giuda, detto Leone Ebreo
Bruno Nardi
Nacque a Lisbona fra il 1460 e il 1465, da Isacco, studioso del pensiero religioso ebraico, delle dottrine talmudiche e dei segreti della Cabala, divenuto, [...] la persecuzione contro gli Ebrei, il padre dovette prendere la fuga per Napoli. Il re avrebbe voluto trattenere Leone, come ormai medico. Ma caduto questo in disgrazia, temendo la vendetta di Ferdinando il Cattolico, l'A. raggiunse di nuovo il padre ...
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L'ETA MODERNA
Mario Caravale
I fermenti quattrocenteschi
La fine del concilio di Basilea può essere assunta come momento conclusivo di una lunga stagione della storia della Chiesa occidentale segnata [...] dall'altro. Ai re Cattolici, Isabella regina di Castiglia e Ferdinando re d'Aragona, uniti in matrimonio nel 1469, Sisto IV principali esponenti, costringendo altri a salvarsi con la fuga. Negli anni successivi si andarono affermando nuove ...
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L'edilizia 'sacra' dalla Restaurazione al XXI secolo. Architettura delle nostalgie
Alberto Cadili
Il quadro preunitario
Il patrimonio ecclesiastico
Al termine dell’età napoleonica l’aspetto della città [...] rilevazioni, recuperi di cimeli e qualche salvataggio, come S. Ferdinando. Più incisivo fu l’intervento urbanistico a Milano, inteso di identità ed espressività. Sandro Benedetti in questa «fuga da sé» individua le tendenze speculari di un ...
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Paolo IV
Alberto Aubert
Appartenente ad una delle più antiche famiglie della nobiltà napoletana, Gian Piero Carafa nacque a Capriglia (Avellino), il 28 giugno 1476, da Giovanni Antonio, barone di Sant'Angelo [...] intenzione di entrare nell'Ordine domenicano e a quattordici con la fuga da casa, insieme con la sorella Maria, per realizzare V al figlio Filippo II e, per l'Impero, al fratello Ferdinando I, contro la cui legittimità P. elevò subito e mantenne la ...
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Vescovi/2: dalla svolta antimodernista a Pio XII
Roberto P. Violi
Antimodernismo e nazionalizzazione dell’episcopato
L’episcopato italiano, su cui ancora si rifletteva, all’atto dell’elezione di Pio [...] rimasero spesso al posto delle autorità in fuga, a rappresentanza delle città, e indicarono i
21 G. De Rosa, La società e la parrocchia vicentina all’epoca del vescovo Ferdinando Rodolfi, «Ricerche di storia sociale e religiosa», 2, 1973, 3, pp. 15- ...
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